venerdì 30 settembre 2011

Mutatis mutandis




Dopo le mutande con l’esplosivo [1], ecco a voi, a grande richiesta, le mutande con i colibrì [2]. Perché un uomo dovrebbe salire su un aereo con dei fumogeni nei pantaloni? Perché qualche servizio segreto gli ha detto di farlo! E in cambio gli ha promesso un lecca lecca e altri dolciumi. Perché un uomo dovrebbe salire su un aereo con 14 colibrì dentro i pantaloni? Perché qualche negozio di animali di Amsterdam gli ha detto di farlo! E in cambio gli ha promesso mille euro per ogni colibrì che arriva vivo. Nel primo caso si tratta di un povero demente incastrato e strumentalizzato dai guerrafondai, e nel secondo di un balordo furbacchione che sperava di farla franca. E se non l’avesse fatta franca, poco male, si sarebbe preso una multa e poco più.

martedì 27 settembre 2011

Rito della Chiesa



Come già si era accorto Guy De Maupassant [1], e molti prima e dopo di lui, ci sono due razze su questo pianeta. Vi sono i figli delle stelle e i figli della terra [2]. Nonostante i primi siano una minoranza, sono anche quelli che comandano su tutti gli altri. Da tempi immemorabili convivono – si fa per dire – assieme, mescolati. E i figli delle stelle, o meglio i loro discendenti, non necessariamente hanno conservato la consapevolezza della loro speciale provenienza, mentre i discendenti dei figli della terra semplicemente non si pongono la questione. Subiscono e basta.
Simbolicamente parlando, i figli dei figli delle stelle vengono anche chiamati discendenti di Caino, mentre i figli dei figli della terra vengono chiamati discendenti di Set. I figli delle stelle cominciarono a creare problemi su questo pianeta fin dall’inizio, fin dal momento in cui furono esiliati, perché avevano lo stesso vizio anche sul pianeta d’origine. Cominciarono, cioè, a far fuori gli sventurati, innumerevoli, paciocconi e, dal loro punto di vista, anche un po’ sciocchini, figli della terra. Avvenne su scala planetaria ciò che capitò in Australia con i deportati gaglioffi e galeotti ivi lasciati dalla Corona inglese: stragi di canguri e d’aborigeni. Perché, se c’è una cosa diffusa in tutto l’universo, oltre all’idrogeno e al tungsteno, è l’istinto di sopraffazione. I figli della terra, infatti, non è che si comportassero come angioletti con gli altri abitanti del pianeta, dalle fattezze non antropomorfe. E forse, questo istinto di sopraffazione, è l’unica cosa che accomuna i figli di Caino e quelli di Set, benché i primi abbiano tutte le malizie e riescano sempre a turlupinare i secondi. Tuttavia, le differenze tra i due gruppi restano enormi.

giovedì 22 settembre 2011

Morte di un carlino viaggiatore



Quanto è efficiente la vostra capacità di provare empatia? Quanto vi sentite coinvolti ascoltando notizie riguardanti le disgrazie altrui? E poi, chi è, per voi, il prossimo?
Gli psicologi dibattono da tempo su quanto possa essere esteso il cerchio etico all’interno del quale ognuno di noi colloca alcuni e ne esclude altri. Si chiedono se tale cerchio di considerazione etica varii da cultura a cultura, da popolo a popolo e da etnia a etnia oppure se possa variare da individuo a individuo pur nell’ambito della stessa cultura. E quali sono i criteri in base ai quali tale “rispetto per il prossimo” viene distribuito fra la popolazione? La questione non è peregrina e ci tocca quotidianamente, dato che viviamo in un paese che ha al governo un partito universalmente riconosciuto come xenofobo e che in tutta Europa, dall’Austria alla Danimarca, gli stessi orientamenti socio-politici sembrano guadagnare sempre più consenso. 

martedì 20 settembre 2011

Il gatto abat-jour



Corea del sud batte Stati Uniti uno a zero! Ovvero, come essere più realisti del re. La colonia anticipa la madrepatria, ma siccome non si può far fare brutta figura alla madre patria, ecco che interviene la stampa a rimettere le cose a posto, anche se di mezzo ci sono quattro anni. O forse proprio per quello. Il giornalista Mario Pappagallo (mai nome fu più appropriato) ha fatto affidamento sul fatto che in quattro anni la gente ha bell’e dimenticato (o anch’egli ha bell’e dimenticato) che la Corea del sud già nel 2007 aveva creato i gatti fluorescenti [1]. Ma Pappagallo ci prova lo stesso:


Così, anche se l’università di Gyeongsang ha battuto sul tempo quella di Rochester e il professor Kong Il-Keun è stato più veloce di Eric Poeschla, noi occidentali veniamo a sapere che il primato degli Stati Uniti, su tutti i fronti e in tutte le umane attività, resta inalterato.

domenica 18 settembre 2011

Non è un paese per animali



Il friulano Fabio Capello è venuto a inaugurare l’annuale festa chiamata “Friuli D.O.C.” [1], che si tiene in questi giorni in centro a Udine. Ha tagliato il nastro (tricolore) insieme ad altre autorità, così da dare il via a quella che è una grande abbuffata di cibi e bevande. Le due colonne portanti sono il vino friulano e il prosciutto, ma non mancherà la carne e le salsicce alla griglia e, per i vegetariani, frittelle di mele e tortini di mais. Per tacere del formaggio di malga. Quello di San Daniele è il prosciutto più famoso in Italia, dopo forse quello di Parma, ma nell’alta Carnia c’è un’isola alloglotta in cui vivono da secoli popolazioni di lingua germanica che sono conosciute per un tipo particolare di prosciutto, quello di Sauris, appunto, che ha la caratteristica di essere affumicato e di chiamarsi speck. Non è l’unico speck prodotto sulle Alpi, comunque.
Il quotidiano di Udine chiamato Messaggero Veneto non perderà l’occasione di titolare a piena pagina le cifre esorbitanti della partecipazione di pubblico, come anni fa faceva per la “Sagra dei Osei” di Sacile, ma che ora non può più fare a causa della decadenza di quella che è la più antica fiera venatoria. Deo gratias!

venerdì 16 settembre 2011

Walter




Mio padre è morto a 82 anni, dopo una vita passata tra i banchi di scuola. Walter Bonatti è morto a 81, dopo una vita avventurosa cominciata con l’alpinismo a diciotto e finita come esploratore giornalista nella notte tra il 13 e 14 settembre.
Due vite a confronto. Quella di mio padre, sedentaria e piccolo borghese, senza infamia e senza lode, come insegnante elementare. Quella di Bonatti, all’opposto, fatta di bivacchi in parete, di freddo e rischi di congelamento, ma anche di viaggi in terre esotiche, tra nugoli di zanzare e “belve” feroci, come corrispondente della rivista Epoca. Bonatti è stato un uomo eccezionale e, per uomini come mio padre, ha rappresentato il Sogno. Il sogno di una vita diversa, irraggiungibile. E’ anche grazie a vite come quella di Bonatti che le vite scialbe di milioni di schiavoratori sono rese accettabili. Walter è stato una valvola di sfogo nell’immaginario collettivo, un archetipo. Mio padre raccoglieva tutte le dispense dei suoi reportage, su Epoca, con quelle foto sgranate a piena pagina, che mostravano paesaggi e mondi inimmaginabili. Walter era un mito anche prima di morire. Chissà quanto durerà la sua fama?

mercoledì 14 settembre 2011

Che rabbia!



Una suora malgascia che lavora come infermiera presso l’ospedale di Tulear, una volta mi raccontò che ebbero anche un caso di rabbia. La bambina di un villaggio vicino era affetta da tale rara malattia e siccome quando c’è un bambino malato in casa ad occuparsene deve essere il padre, non avendo questi la macchina per portarla in ospedale, ogni giorno se la caricava sulla schiena, a cavalluccio, e la portava in ambulatorio per i trattamenti del caso.
Come capita ai cani idrofobi, anche la piccola, inconsapevolmente, era solita infliggere lievi morsi sulla nuca del padre, il quale non ci faceva caso e continuava pazientemente la sua strada verso l’ospedale. Un giorno però la suora e le altre infermiere si accorsero che qualcosa non andava. L’uomo si comportava stranamente, strabuzzava gli occhi e dava segni di paralisi facciale, con difficoltà di parola e deglutizione. Morale della favola, la bambina guarì, ma suo padre non riuscirono a salvarlo.
Il prossimo 20 settembre, nel mio Comune, scade il termine per la vaccinazione obbligatoria antirabbica dei cani. Io mi sono ben guardato dal portare la mia carlina presso l’ufficio dove li vaccinano e d’ora in poi, quando, circolando in bici con Pupetta nel cestino, vedrò da lontano qualche divisa bianca di vigile urbano, cambierò strada. Facendo finta di niente. Finora mi è andata bene anche con il microchip e nessun funzionario pubblico mi ha chiesto di esibire i relativi documenti. Che non ho.

lunedì 12 settembre 2011

I rapporti di giocoforza




Dopo la sbornia dell’undici settembre, consolidato il pregiudizio che un miliardo di musulmani odia un miliardo di cristiani, con gli altri cinque che stanno a guardare, tifando per gli uni o per gli altri, tutto è rimasto come prima. I rapporti di forza dominano ancora, meglio che mai, le relazioni tra i singoli e gli Stati.
Homo sapienthomini lupus continua a ululare e sbranare, a destra e a manca, sopra e sotto, in alto e in basso, davanti e dietro.
Il gioco al massacro non ha mutato ritmo e a quello classico tra preda e predatore, fatto di sangue e ruoli precisi, se n’è aggiunto un altro d’ultima generazione: gettare fango e sospetti su tutti e tutto. Non ci si può fidare di nessuno, giacché dietro ogni Lino Bottaro, dietro ogni Massimo Mazzucco, si potrebbe nascondere un debunker pagato sottobanco dal CICAP.
Se internet ha reso possibile la fruizione critica delle notizie, ha anche dato la stura alle maldicenze, ai veleni e alle malattie mentali. Cosicché, se prima c’erano i buoni e i cattivi, adesso sono tutti cattivi. Anche Gandhi, Emergency, Amnesty International e l’ecologismo sono finiti su libro paga dei massoni Illuminati: a chi toccherà la prossima volta? Quasi quasi era meglio se sceglievo la pillola blu [1]!

giovedì 8 settembre 2011

Sion Airlines vi augura buon viaggio!



“L’esistenza di un presunto nemico, l’odio contro gli infedeli, contro gli stranieri, è sempre stata considerata una necessità da chi detiene il potere e se ne serve a proprio vantaggio. Quella del nemico è una paura salutare per chi comanda. Finché la gente crede di essere minacciata da un nemico esterno, non si accorge di essere sfruttata da chi la protegge”
Carlo Cassola – “Davanti a una torre normanna”



Tiziano Terzani, sotto la protezione di un imam, visitò un centro d’addestramento di miliziani musulmani e, sebbene per l’Islam l’ospite sia sacro e inviolabile, passando vicino ai giovani apprendisti guerriglieri, più di qualcuno gli bisbigliò, tra i denti, in inglese: “Vi ammazzeremo tutti quanti, sporchi cristiani!”.
Ora, a meno che non si sia trattato di un centro d’addestramento della CIA, ma ne dubito, si deve ammettere che una parte forse infinitesimale di musulmani odia cordialmente tutto ciò che sa di Occidente e che abbia la pelle bianca.

martedì 6 settembre 2011

Penne all’arrabbiata


“Questa unificazione del mondo porta a compimento il trionfo dell’Occidente. Si percepisce bene che il punto di arrivo di questa espansione dominatrice non è proprio una fratellanza universale. Non si tratta di un trionfo dell’umanità, ma di un trionfo sull’umanità; e come i colonizzatori di una volta, i fratelli sono anche e innanzi tutto sudditi. Sudditi di un big brother anonimo e senza volto: i duemila global leaders”
Serge Latouche – “La fine del sogno occidentale”

Il fisico Corrado Penna ritiene che le associazioni ambientaliste, animaliste, vegetariane e vegane siano state create dagli Illuminati e vengano da essi finanziate per contribuire alla nascita del NWO.
Lo fa in base a due assunti:
1) che non parlano mai di scie chimiche e
2) che alcune di esse come la L.A.V., la Lega Nazionale per la difesa del cane e l’E.N.P.A., sono favorevoli all’impianto di microchip sui cani.

lunedì 5 settembre 2011

La caccia e la guerra



“Per fortuna nell’Africa ex inglese si uccidono poche giraffe. I cacciatori cominciano a vergognarsi di assassinare questi bei ruminanti. Quando arriveranno a vergognarsi anche dell’assassinio delle bellissime gazzelle e delle antilopi, l’umanità avrà fatto un passo notevole verso la vera pace, che non si riferisce solo alle lotte fra gli uomini, ma anche alla persecuzione che alcuni, fortunatamente pochi, esercitano sugli animali”
“Gli animali e la loro vita”, Autori Vari. De Agostini, 1971. Vol. II
La caccia e la guerra hanno la stessa matrice ideologica. Nascono, come idea, nelle stesse zone del cervello antico. Producono entrambe milioni di morti. Hanno gli stessi scopi di divertimento e profitto. Sono tutt’e due odiate dalla maggioranza delle persone, eppure godono di straordinaria vitalità e non sembrano destinate in tempi brevi a scomparire dalle abitudini umane, essendosi attaccate come zecche alla mente e alla coscienza degli uomini.
Non hanno, invece, una colorazione politica, poiché, sebbene esaltate ufficialmente dalla Destra, sono anche ben gradite dalla Sinistra, che all’occorrenza auspica un ricorso alle armi contro la Destra, il dittatore o il tiranno di turno. 

venerdì 2 settembre 2011

Il più grande vegetariano della Storia



Il più grande vegetariano della Storia non è stato Gesù Cristo, né Krisna, né Mahavira, né Siddharta, né Lao Tzu, né Zoroastro, né Apollonio di Tiana, né Prisco di Tesefro, né Pitagora, né Porfirio, né Plutarco, né Leonardo da Vinci, né Richard Wagner, né Victor Hugo, né George Bernard Shaw. E nemmeno il sottoscritto.
Il più grande vegetariano della Storia è stato…
….Adolfo Hitler.
Se un individuo compie nove buone azioni e una decima cattiva, possiamo star certi che verrà ricordato per quell’unica cattiva. E tutto il bene che avrà pure fatto nella sua vita, sarà come non fosse mai esistito. Così, se un ideale condiviso da migliaia di persone nel corso della Storia (non dimentichiamoci degli Orfici, degli Esseni e dei Catari), si dimostra benefico per la pace, per la giustizia, per l’elaborazione dell’etica e per la salute degli interessati, siano essi divorati o divoratori, sarà obnubilato da un unico elemento negativo che getterà una marea di fango sull’intero movimento d’idee. Movimento che passerà alla Storia come dottrina malvagia e ripugnante.