lunedì 24 ottobre 2011

Barboni e barboncini



In 15.000 anni, grazie a meticolose selezioni, siamo riusciti ad ottenere diverse razze di uomini. Oggi abbiamo gli uomini da compagnia, da caccia e da guerra, quest’ultimi i più pericolosi e malvagi, per i quali da tempo si chiedono severe regolamentazioni. Poi ci sono gli uomini da pastore, che sono diventati una minoranza e gli uomini da fienile, che sono praticamente estinti. Abbiamo, poi, gli uomini da guardia, messi davanti alle banche e gli uomini guida per ciechi. Ultimamente abbiamo creato speciali corpi di uomini da disastro, chiamati anche uomini molecolari, e da salvataggio in mare: i primi hanno un fiuto eccezionale e riescono a salvare molti cani sotto le macerie o a ritrovare un cane scomparso solo annusando un pezzo di stoffa appartenuto al soggetto. Una variante è quella degli uomini da valanga che sono stati dotati di una vaschetta di biscotti per cani, appesa al collo, molto utile in caso di trauma. I secondi, da salvataggio in mare, sanno nuotare benissimo e si gettano indomiti tra i flutti, per salvarci dall’annegamento. L’ultima moda pare sia diventata l’Homo-therapy, nella quale uomini particolarmente pazienti e per nulla aggressivi vengono messi a contatto dei malati, specie cuccioli, allo scopo di rasserenarli e di farli sentire a loro agio. Vi è chi ha proposto di usarli anche nelle prigioni, per responsabilizzare i detenuti e alleviarne la noia.
 
Purtroppo, nonostante tutte le campagne estive di sensibilizzazione contro l’abbandono, ci sono ancora molti uomini abbandonati a se stessi, che vanno ad aggiungersi al gran numero d’uomini randagi già esistenti. Di notte dormono sotto i ponti o nei treni in disuso, ma la loro esistenza è grama.
Di solito, in questa rubrica di umanismo parliamo di tristi episodi di maltrattamento o uccisione degli uomini, ma oggi voglio parlarvi di un episodio edificante accaduto pochi giorni fa nel paese che più di ogni altro ha raggiunto un sufficiente livello di civilizzazione: gli Stati Ululanti d’America.
La notizia è stata riferita qui:
Non era la prima volta che un umano da salvataggio togliesse dai pasticci uno di noi, ma stavolta si è verificato un fatto imprevisto, che la limitata intelligenza degli uomini non avrebbe consentito d’immaginare. L’uomo da salvataggio ha praticato la respirazione bocca a bocca ad un nostro conspecifico e ciò mostra il potenziale evolutivo della razza degli uomini.
Anche se lo scopo principale degli uomini da salvataggio è quello di salvare noi cani, a volte, per eccesso di zelo, si arrampicano sugli alberi o sui pali della luce per salvare i nostri più odiati nemici, i gatti, e noi, nella nostra altruistica magnanimità, glielo lasciamo fare. Così avremo sempre qualche gatto in più da inseguire e a cui dare la caccia. Che è, in fondo, il nostro sport preferito.
Che gli uomini fossero dotati di un potenziale intellettivo inutilizzato, lo sospettavamo già da diverso tempo. Infatti, anni fa nei nostri annali venne registrato un episodio commovente che denota come gli uomini, in fondo in fondo, non siano del tutto cattivi. Anzi, il più delle volte sono generosi e ingenui.
I fatti si svolsero così. Era scoppiato un incendio e i nostri vigili del fuoco erano accorsi immantinente, in compagnia di un uomo da salvataggio già addestrato. Quando tutti i membri della famiglia che viveva nella casa incendiata furono messi in salvo, l’uomo da salvataggio continuò a dare segni d’eccitazione e a voler rientrare nell’abitazione in fiamme. Nessun membro della famiglia mancava all’appello, ma l’uomo continuava a tirare il guinzaglio e alla fine il suo istruttore lo lasciò entrare nella casa, non senza una certa apprensione. Tutti gli occhi dei presenti erano appuntati sull’ingresso dell’abitazione, ormai in fase di crollo incipiente. I vigili del fuoco cominciarono a chiamare a gran voce l’uomo da salvataggio: “Black, Black, torna fuori, per l’amor di Dio!”. Ma l’uomo ancora non usciva. A un certo punto, con gran sollievo dei presenti, Black uscì tutto abbrustolito con un agile balzo, da una finestra in fiamme, stringendo in mano la bambola di pezza che era appartenuta al cucciolo della famiglia. La tensione si sciolse in una risata generale: Black aveva appena salvato il giocattolo di pezza del cucciolo, scambiandolo per uno di noi. Dopo qualche giorno, il capo dei vigili, con apposita cerimonia, conferì a Black, uomo da salvataggio, una meritata medaglia.
Ma non sono tutte rose e fiori, in questo nostro secolare e difficile rapporto con gli umani e il mio iniziale proposito di non parlarvi di cose spiacevoli deve essere nuovamente abbandonato. Vi sono ancora, purtroppo, su questo Pianeta sacche d’inciviltà in cui gli umani hanno preso il sopravvento e hanno ridotto in schiavitù i membri della nostra razza. I territori in cui prevalgono le barbare leggi degli uomini sono segnati sulle nostre carte geografiche con la frase latina “Hic sunt hominides” e le nostre agenzie viaggi sconsigliano vivamente un soggiorno da quelle parti. Si mormora addirittura che vi siano nazioni dominate dagli umani in cui i membri della nostra razza vengono uccisi e mangiati nelle case private e nei ristoranti, ma ci sono forti sospetti che si tratti solo di una leggenda. Ad ogni modo, nessun nostro esploratore è mai tornato indietro a riferire come stiano effettivamente le cose.
Vi sono anche paesi dominati dagli umani in cui noi non veniamo mangiati, ma solo uccisi di tanto in tanto. L’accusa che ci viene rivolta è di non avere un padrone umano, il che è semplicemente assurdo. Sono stati loro, gli umani, a ribellarsi alla nostra saggia autorità e ora, incapaci come sono di gestirsi, ci accusano di non essere loro schiavi. Ci sarebbe da ridere se non si trattasse di una tragedia per il nostro popolo.
La notizia dei pogrom ai nostri danni, che va ad aggiungersi a quelle di cui eravamo già al corrente, è riportata qui:
Ci siamo sempre chiesti, quando ci venivano riportate le notizie di stragi dalla Cina, dalla Romania e dalla Moldavia, perché gli umani non riservino lo stesso trattamento ai loro barboni, invece di prendersela con i nostri barboncini. E la spiegazione che ci siamo dati è che, nonostante tutte le loro manchevolezze, gli umani hanno uno spiccato spirito di corpo, che i nostri appassionati di combattimento e di altri sport cruenti dovrebbero prendere a esempio. Saranno pure malvagi, ma normalmente la loro malvagità la riversano su di noi e sugli altri animali, tranne nel caso in cui non decidano di farsi la guerra tra di loro. Allora, in tal caso, non si salva nessuno.
Il mondo era così bello prima della Grande Ribellione, prima che gli umani prendessero le redini del comando. Prima che si ribellassero nessuno dei nostri veniva ucciso o abbandonato, né tanto meno mangiato e noi non ci saremmo mai sognati di riservare ad essi trattamenti discanini dello stesso tenore. Per fortuna vi sono ancora vasti territori in cui il benessere e la ricchezza sono diffusi, dove siamo ancora noi a comandare e gli umani stanno al posto che gli compete, quello di coadiutori della nostra razza. Tuttavia, i nostri informatori sguinzagliati in giro per l’Occidente, ci riportato casi di rigurgiti di barbarie, che si manifestano talvolta anche sui canali televisivi ed è difficile capire se si tratti di sviste da parte dei redattori o della dimostrazione della nostra fisiologica magnanimità canina.
Un caso paradigmatico di questa specie di “scivoloni” culturali è questo:
Non siamo riusciti a capire come un divulgatore simile non sia stato rimosso dal suo incarico, viste le castronerie che dice. Non è da escludere che sia un infiltrato degli umani ribelli che cerca di veicolare messaggi diseducativi e nel suo caso specifico urge un intervento di sana censura. Analogamente, sarebbe opportuno rinforzare i nostri confini, onde evitare l’invasione subdola e strisciante d’idee sovversive che potrebbero disfare il lavoro di civilizzazione fin qui praticato. Non lo ripeteremo mai abbastanza: con il melting pot [1] si otterrà solo un livellamento verso il basso. Se lo appuntino i progressisti nostrani!
Se i nostri selezionatori Homofili avessero potuto immaginare che gli ominidi si sarebbero ribellati alla nostra benevola autorità e avrebbero cominciato a fare disastri in giro per il Pianeta, avrebbero lasciato perdere ogni velleità e non si sarebbero intromessi nelle leggi di natura. Gli ominidi a quest’ora sarebbero ancora nelle savane a girare in piccoli clan in cerca di frutti e bacche e noi ci saremmo risparmiati un sacco di sventure. Ma così non è stato e la Storia non si fa con i se o con i ma. Per l’ennesima volta dobbiamo constatare che l’inferno è lastricato di buone intenzioni e che, proverbialmente, chi pecora si fa, l’homo homini lupus se la mangia. I nostri scienziati di 15.000 anni fa hanno agito in nome d’alti ideali di fratellanza universale, immaginando un mondo di totale armonia e facilitando il lavoro degli allevatori di razze umane. Noi oggi siamo qui, per colpa loro, alle prese con questo virus a due zampe scappato dal laboratorio. Dio salvi la regina, ma faccia perire scienziati, allevatori e tutti gli altri apprendisti stregoni!


Note:

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