mercoledì 7 dicembre 2011

Alberi di Natale


“Il cielo invoca pietà, quella pietà che non esiste più sulla terra. Che ne sa lei della morte, distruttore armato di fucile? Del resto è naturale: non ne sanno mai nulla, quelli che ne sono la causa”
Erich Maria Remarque
“Tempo di vivere tempo di morire”






Quei due signori che stanno ritti come manici di scopa, decorati come alberi di Natale, e che si fanno ombra con mani guantate per pararsi da una luce troppo forte, sono i generali dell’esercito italiano Roberto Bernardini e Maurizio Boni. Cito i nomi a loro eterno disdoro e a onore e gloria del Dio della Stupidità.
Essi, insieme a tutti i loro colleghi piccoli e grandi, sono responsabili della morte di 380 cavalli avvenuta 94 anni fa. Anche se a quell’epoca non erano ancora nati, io trovo i loro nominativi nel libro dell’Akasha [1], nella lista dei colpevoli. Certo, quel giorno, 30 ottobre 1917, morirono anche 31 ufficiali e 436 soldati [2], ma siccome nelle cronache terrestri di guerra e di pace gli animali massacrati per nostro uso e capriccio non vengono mai menzionati, a meno che non si tratti di quantificarne il valore pecuniario, mi premurerò di riferirmi solo alle vittime animali e non a quelle umane, per equilibrare uno schema mentale ampiamente diffuso in questa società specista. Una volta ogni tanto è giusto far dondolare il pendolo dalla parte opposta di quella abituale, ottusamente antropocentrica.

Che poi, a ben guardare, se cavalli e muli sono costretti a partecipare alle attività belliche contro la loro volontà, per puro arbitrio assassino di chi ce li conduce, in quanto schiavi di lunga data degli uomini, dei soldati e ufficiali morti in quella o in mille altre occasioni passate e future, solo quelli che furono costretti dietro minaccia di morte ad arruolarsi, potrei, con un certo sforzo, considerarli vittime. Ma tutti gli altri, che si sono offerti volontari e hanno fatto carriera nell’esercito, non posso assolutamente catalogarli come vittime, bensì come carnefici.
Quelli che sarebbero stati passati per le armi se non si fossero arruolati avrebbero potuto fare obiezione di coscienza, ma il loro gesto sarebbe stato interpretato come renitenza alla leva o diserzione e punito con la morte. Sarebbero stati degli eroi solo per quattro gatti di pacifisti e quindi, obbedendo all’istinto di sopravvivenza, hanno giustamente scelto di andare al fronte, tentando la sorte, e di trasformarsi in assassini. Posso compatirli, ma niente di più.
Se la paura fa novanta, se questo diabolico meccanismo non può essere spezzato e se fare gli eroi finendo davanti al plotone d’esecuzione è contro natura, non è colpa del misero contadino strappato alla sua terra e scaraventato in una trincea sulle Alpi, ma men che meno è colpa di cavalli e muli. Gli animali sono come i bambini: innocenti per definizione.
Viceversa, la colpa di tutte le guerre è nel clima che circonda la casta militare durante i periodi di cosiddetta pace. E’ qui che bisogna intervenire per far maturare nelle persone quel tabù della guerra che già Alberto Moravia auspicava. E’ nel silenzio e nella compiacenza di istituzioni e popolo che va ricercata la colpa primaria delle guerre. E’ nei periodi di cosiddetta pace che le guerre vengono incubate, tenute al caldo e mantenute pronte a scatenare tutta la loro virulenza, come un virus addormentato, una cellula terroristica dormiente o – esempio classico - le braci sotto la cenere.
Partecipare festosamente alle commemorazioni storiche del 4 novembre, assistere estasiati alle esibizioni aeree delle Frecce Tricolori ed esaltare in mille modi le gesta dei “nostri” militari, attraverso stampa e televisione, significa rendersi complici dei massacri passati, presenti e futuri. E’ con il nostro benevolo sorriso, o con le lacrime di circostanza in caso di funerale, che diamo credito agli assassini in divisa e ci rendiamo colpevoli dei bombardamenti, degli stupri di donne e delle stragi di civili, bambini e cavalli compresi.
Se il Presidente della Repubblica e i suoi tirapiedi di Destra e Sinistra sono ormai moralmente persi, convinti come sono di compiere il loro dovere presenziando alle cerimonie militari, la stessa cosa non può dirsi della gente comune, tranne quella che ha le mani in pasta con parenti e conoscenti arruolati nella diabolica casta e che quindi mangiano nella stessa greppia. Per tutti gli altri è solo un problema di condizionamenti mentali, per cui forse, con un’adeguata educazione, non sarebbe impossibile che vedessero l’esercito per quello che è: un sovvertimento dei valori cristiani, una macchina mangiasoldi e una fornace dove vengono gettate migliaia o milioni di vite, a seconda che l’apparato sia operativo o in stato di quiete.
Se io non posso affrontare questo cieco mostro carnivoro con le sue stesse armi materiali, posso però combatterlo con quelle immateriali dell’informazione, che sono altrettanto efficaci se usate bene. Posso dire che il re è nudo e che i militari sono assassini professionisti, sperando che qualcuno degli insonnoliti astanti mi presti attenzione e finalmente se ne renda conto pure lui.
Come il contadino minacciato di morte in caso di rifiuto aveva, in questo, delle attenuanti, così, al giorno d’oggi, anche il cittadino medio, dopo un primo trattamento scolastico, subito in tenera età, a base di retorica patriottica e il successivo reiterato bombardamento massmediologico dello stesso tenore, è parzialmente giustificato se fa fatica a vedere le cose come stanno. Ma se ci sono arrivato io, perché non possono arrivarci tutti?
In fondo non è troppo difficile e non implica rischi di natura giudiziaria, dal momento che non è necessario arrivare a lanciare uova ai lancieri, né vernice rosso sangue ai bersaglieri, e nemmeno colpi di carabina ai carabinieri. Basta un semplice volantino, distribuito durante una delle tante cerimonie militari. Basta poco. Basta un articolo su un blog per affermare pubblicamente quanto sono ridicoli, ladri e impostori tutti quei papaveri decorati, per i quali Natale è tutto l’anno, e che percepiscono stipendi da favola.
Quei due loschi individui, per esempio, circondati dalla stima e dal rispetto di una moltitudine di beoti ipnotizzati, prendono 6.000 euro al mese [3], cioè sei volte tanto un operaio. Seimila euro al mese fanno quasi 80.000 euro all’anno, contando anche la tredicesima, tutti soldi rubati dalle tasche degli italiani che lavorano, mentre loro non devono far altro che tenere la mano buffamente alzata sugli occhi per qualche minuto ogni tanto.
Aveva ragione mio zio Bruno quando diceva che i militari si arruolano perché non hanno voglia di lavorare! A volte si sentono i commenti buonisti di chi giustifica l’arruolamento dei ragazzi meridionali nella polizia e nell’esercito, e che poi magari chiedono anche di andare in missioni di pace all’estero. Si afferma che lo facciano perché l’alternativa sarebbe la disoccupazione. Una volta si diceva, sempre a proposito dei giovani meridionali: o briganti o emigranti. E mi pare che fosse soprattutto la Sinistra ad usare questo slogan.
Oggi diventa sempre più chiaro che la cosiddetta Sinistra altro non è che la Destra camuffata (nel caso del segretario della CGIL si deve dire “camussata”). Destra e Sinistra sono come il poliziotto buono e il poliziotto cattivo: obbediscono allo stesso padrone e perseguono gli stessi ideali. Compatisco quelle migliaia di contadini e operai che non solo furono obbligati a partire per la guerra, ma credettero anche negli ideali comunisti. Un inganno veramente beffardo.
Oggi, a distanza di 94 anni, questi scansafatiche di Boni e Bernardini ancora recitano la commedia e difendono i loro privilegi, ma né loro né la gente che li applaude e li osanna si rendono conto che dal 1917 c’è stato uno sviluppo portentoso delle tecnologie di guerra, le armi scalari [4] stanno prendendo sempre più piede e tanta acqua è passata sotto i ponti radio. Come se non bastassero le bombe atomiche sperimentate a partire dal 1945, gli scienziati militari si sono sbizzarriti e hanno inventato tanti di quegli armamenti altamente sofisticati che neanche c’immaginiamo.
L’intera vita su questo pianeta potrebbe essere distrutta in un battito di ciglia e questi due burattini senza fili stanno ancora lì a declamare le ardite gesta delle cariche di cavalleria. Ma chi credono di prendere in giro?
Se da un lato, nelle guerre presenti e future non ci saranno più stragi programmate di cavalli e muli, grazie allo sviluppo tecnologico degli strumenti di morte, dall’altro è una ben misera soddisfazione, una vittoria di Pirro, dato che con l’utilizzo delle nuove armi di distruzione di massa, tutto ciò che respira verrebbe annientato, compresi cavalli e muli.
Ma è proprio perché ciò non succeda, se veramente ci teniamo alla pelle, che è necessario scavare il terreno del consenso da sotto i piedi di quei manichini viventi pluridecorati. E’ proprio per scongiurare l’eventualità di un’estinzione della nostra e delle altre specie animali, che bisogna metaforicamente sputare in faccia a quelle marionette decerebrate. A meno che non si consideri l’estinzione della razza umana una panacea e l’unica soluzione rimasta per la salvaguardia della vita sulla Terra, ma sarebbe un ammettere la nostra sconfitta morale e un gettare la spugna dopo tutti gli sforzi compiuti da umanitari e riformatori. Quelli veri, non quelli da cerimonia pubblica.
Come disse Jodie Foster nel film “Contact” [5], a proposito della vita nell’universo, sarebbe un vero spreco se l’umanità si estinguesse. Io intanto mi accontenterei che si estinguessero militari e affini.

Note:

8 commenti:

  1. Ho fatto il militare a Sequals (1976 (subito dopo il terremoto) alla caserma “Sampaoli” - artiglieria campale semovente - puntatore di sinistra.
    In libera uscita, peregrinavo spesso tra Sequals, Spilimbergo e, qualche volta, Casarsa.
    Ma ricordo anche Pordenone, Maniago, Sacile etc.
    Confesso che, magari inconsciamente, sognavo di restare a vivere in quei luoghi (che tutti odiavano per la lontananza dai loro lidi natii) a godermi la bellezza della natura e la vastità degli spazi. La musicalità dell’accento friulano-veneto delle splendide fanciulle che incontravo mi affascinava. Prima della fine della naja proposero ad ognuno dei congedandi di prolungare il servizio di leva per entrare, in tal modo, a far parte della grande famiglia dei militari di professione ed intraprendere una bella carriera nell’esercito. Io in verità ebbi qualche titubanza poiché avevo intenzione di trovarmi un lavoro e guadagnare da subito ma l’idiosincrasia congenita verso il mondo delle divise e dei guanti di pelle e delle adunate e degli alzabandiera, fugarono tutti i miei dubbi facendomi tornare qui in terronia.
    Già allora era evidente l’inadeguatezza bellica ed organizzativa dell’apparato militare nonché l’enorme sperpero di denaro per pagare inutilmente personaggi come i generali nella foto che non hanno mai fatto nulla di nulla in vita loro se non incassare lauti stipendi, mangiare gratis alla mensa ufficiali e presenziare a qualche cerimonia.
    Oggi, come allora, questi generali non hanno alcuna funzione poiché all'attualità per spedire una bomba atomica da qualche parte basta un sms dall’iphone e/o per generare qualche terremoto e/o inondazione basta inviare nel cielo qualche milione di watts di onde ad alta frequenza con l’HAARP. Insomma se vuoi sbriciolare il pianeta e fare una strage globale con uno dei tanti ed avanzatissimi sistemi bellici, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
    Tali armamenti, oltre a rendere inutili le stragi di cavalli e di muli, hanno reso parimenti inutili le stragi di militari mandati a combattere al fronte poiché è chiaro che, in caso di conflitto reale, potremo finalmente morire comodamente avanti alla tv mentre fiorello fa l’ennesimo record di ascolti con le sue barzellette o mentre il Napoli sta battendo la Juve o c’è la messa del papa urbi et orbi o c’è maria de filippi che presenta uomini e donne o mario monti che ti spiega, con bocconiana sobrietà, come farsi impalare sorridendo e senza fare smorfie di dolore.
    Insomma, grazie alla tecnologia, tutti coloro che non riusciranno a prenotare una camera vista diluvio su una delle arche di Noè, potranno tranquillamente morire ascoltando la musica preferita nel salotto di casa propria senza rompere le scatole a muli, cavalli, fanti e bersaglieri!
    Quanto all’Akasha ritengo sia un bene che in tanti non sappiano che è il registratore di tutto!
    Se lo scoprissero dale mie parti, sarebbero capaci di corrompere subito (magari facendolo eleggere assessore, sindaco, presidente della provinvia o della regione) qualcuno per farsi registrare la partita.
    Eccellente articolo!

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  2. Sei troppo forte, Gianni!
    Riesci bene nell'arte della comunicazione, in particolare con il "castigat ridendo mores".
    E' quello che sto provano di fare anch'io.
    Quanto alle zone che hai conosciuto, della pedemontana pordenonese, in effetti sono molto belle. Sono stato spesso a Travesio e mi piaceva particolarmente un tratto del torrente Cosa dove nidificava un merlo acquaiolo. C'era anche un'edicola campestre dedicata alla Madonna del latte, con le poppe di fuori. Curioso, no?
    Spilimbergo è famosa per i mosaici e Sequals per aver dato i natali a Primo Carnera. Niente di trascendentale, però - ribadisco - bei posti.
    Ti segnalo questi miei articoli, se già non li hai letti:

    http://freeanimals-freeanimals.blogspot.com/2011/06/moloch-e-i-suoi-subdoli-adoratori.html


    http://freeanimals-freeanimals.blogspot.com/2011/07/il-coraggio-di-dire-signorno.html

    Ciao e grazie.

    P.S.
    Io sono di Codroipo: lo avrai sentito nominare, almeno.

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  3. Mandi Freeanimals, bell'articolo e concordo, a differenza degli alberi di natale solitamente illuminati, questi sono spenti in tutti i sensi!
    Ho fatto il militare dalle tue parti, car alla Spaccamela, spaccamaroni semmai, per finire poi in mezzo alle praterie nella caserma sperduta di Reana del Royale! Ero troppo giovane e immaturo, ma abbastanza ribelle per mandare a quel paese il generale di brigata di Udine, senza subire nessun giorno di consegna, anche perchè l'ho beccato che si faceva le canne! Sono passato una volta dalla caserma di Codroipo, ci eravamo fermati a mangiare nella mensa standard, famosa per le pantegane che passeggiavano tra un tavolo e l'altro, o forse mi confondo con quella di Tricesimo! Il tutto risale a più di 15 anni fa!

    Saluti

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  4. Salve Krommino!
    Forse un terzo dei giovani di leva italiani ha fatto il servizio militare in Friuli. I più gettonati erano Codroipo e Casarsa.
    La mia terra è stata per decenni il confine orientale, quando il pericolo veniva da est. Non si contano le polveriere, i poligoni di tiro e le caserme sparse per il Friuli, ora quasi tutte dismesse.
    Poi è caduto il muro di Berlino, nel 1989. Due anni dopo si è sciolta l'Unione Sovietica, ma ciò non ha impedito agli americani di lasciarci circa 90 testate nucleari ad Aviano, in provincia di Pordenone.
    In caso di guerra atomica, friulani e veneti sono carbonizzati all'istante. Divertente, no?

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  5. E' vero avevo notato che in Friuli c'erano quasi più militari che civili, ogni cento metri c'era una caserma!
    Sono dell'idea che la colonia Italia dovrebbe uscire da ogni tipo di "alleanza" - a partire con gli americani, via le basi militari e testate nucleari al seguito, via dalla NATO, via dalla UE. Poi sì, sarà facile che ci attacchino inventandosi una guerra! Aviano come la maggior parte dei luoghi in cui sono presenti le testate sono dei bersagli fin troppo facili per chi vuole colpire e lasciare il segno.

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  6. L'Italia è una colonia degli USA, come il Friuli è stato una colonia dell'Italia. Non solo Friuli, ma anche Veneto e regioni meridionali, tutte sottoposte a lunghi periodi di emigrazione forzata per cercare lavoro.
    Come sai, gli stati nazionali sono una situazione di passaggio. Anche l'Europa lo è. Il patriottismo è stato funzionale alla formazione degli stati. Ora è obsoleto. La mia lingua madre è l'italiano perché è quello che mi hanno insegnato a scuola e come il dialetto friulano è quasi del tutto estinto, così la stessa fine farà anche l'italiano, sostituito dall'inglese o da chissà quale esperanto gli Illuminati riusciranno a trovare. Quando si estinguerà la lingua di Dante, allora mi estinguerò anch'io. Spero succeda il più tardi possibile, perché sono curioso di vedere come andrà a finire e se i militari di tutti gli eserciti riusciranno nell'impresa di estinguere la razza umana. A quel punto, mi piacerebbe vedere la faccia degli Illuminati che volevano instaurare il NWO.
    Chi sarà più veloce, la follia militare o la politica dei massoni mondialisti?

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  7. Sono perfettamente d'accordo Freeanimals, questo sistema o si cambia o è destinato a morire. Sembra che entrambe le cose vadano di pari passo, speriamo bene, tutto può ancora succedere!

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  8. Grazie Krommino!
    Lo sai che Krom era un personaggio dei fumetti di Flash Gordon?
    Mi pare il re dei folletti di non so quale pianeta.
    Riguardo al "tutto può ancora succedere", sì, è vero ma, se tanto mi dà tanto, non ci sono rosee aspettative.
    Ciao

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