lunedì 31 dicembre 2012

Il Grande Netturbino

Quando arrivano ai più alti vertici del Potere si montano la testa. Mao Tse Tung, per esempio, si faceva chiamare “Grande Timoniere”, ma almeno era presente in carne ed ossa e visibile a tutti. In Occidente invece sembra che le cose funzionino diversamente e i più alti vertici del Potere sono occupati da enigmatiche figure di cui a malapena conosciamo nomi e cognomi.
C’è chi, come George Orwell, si è spinto oltre ipotizzando una cupola di persone in grado di tenere sotto controllo l’intera popolazione, ma sulla cui esistenza non si ha certezza assoluta. Alle telecamere in ogni stanza, all’epoca di Orwell già tecnicamente esistenti e collocabili, negli ultimi decenni si sono aggiunti altri mezzi di manipolazione di massa e noi siamo qui in trepidante attesa che vengano messe all’opera, senza più infingimenti.
Orwell lo aveva chiamato “Grande Fratello” e qualche autore televisivo di Mediaset ha anche pensato di farne una trasmissione di successo

domenica 30 dicembre 2012

Prete misogino

 

Testo di Fabrizio Belloni


I media sguazzano dentro la melma di una notizia che di per sé  non meriterebbe neppure di essere ignorata. Un prete in Liguria ha copiato le cretinerie di qualcuno in Internet e le ha affisse alla porta della chiesa.
Fece lo stesso Martin Lutero: altri preti, altre teste, altri attributi. Il Protestante in definitiva sfidava la chiesa di Roma, la curia vaticana, col rischio d’essere messo sulla griglia. E non in senso metaforico. In definitiva a Norimberga (o era Dresda? o in qualche altra città?) Lutero dichiarava che la mediazione fra l’Uomo e dio, che era appannaggio del papa, era troppo costosa, sia in termini etico – morali, sia in termini economici. In verità le adunche mani clericali spogliavano oltre il decoro le pecorelle del gregge dei credenti: “voi soffrite in questa valle di lacrime, ché la ricompensa l’avrete nell’aldilà”. Intanto il papa ed i cardinaloni, con clero annesso, sguazzavano in poco edificanti piaceri terreni.
Poi la faccenda è peggiorata.

sabato 29 dicembre 2012

Politica alchemica

Testo di Caterina Maggioni






Parto dalla premessa che parlare del Partito Italia Nuova è come dire ad un fanatico cristiano che le interpretazioni di Biglino hanno più ragioni di Ratzinger &co. o peggio ancora dire ad un farmacista di esporre solo frutta e verdura che sono più salutari dei vari voltaren, cardioaspirine, tachipirine, etc.
La prima reazione del mastodontico Sistema è annientarti all'istante!

Ma... c'è un ma! Il Sistema non ha messo in preventivo il "sentire collettivo".
A livello Politico (Polis > Partecipazione) l'energia Collettiva si sta rapidamente espandendo verso l'astensione dal voto e completa indecisione. E' evidente ormai anche per i più bigotti.
Come ho già avuto modo di esprimere in un commento l'Individuo vota in base alla "categoria" in cui si "identifica". Questa identificazione si "riflette" sugli IMPIEGATI STATALI (Politici) che coordineranno e manifesteranno la Volontà/Identificazione della collettività che li ha scelti.

venerdì 28 dicembre 2012

Femminismo e animalismo

Testo di Serena Sartini





Era il 1792, quando Mary Wollstonecraft, antesignana del femminismo, pubblicava il suo “Rivendicazione dei diritti delle donne”. Di lì a poco Thomas Taylor, insigne filosofo di Cambridge, le replicò pubblicando “Rivendicazione dei diritti degli animali”. L’autore della satira voleva confutare la tesi della Wollstonecraft dimostrando che avevano un’inquietante, ulteriore applicazione: se gli argomenti a sostegno dell’uguaglianza* delle donne fossero stati validi avrebbero potuto essere applicati anche a cani, gatti e cavalli. E, siccome era assolutamente impensabile che agli animali si dovessero accordare diritti, le rivendicazioni delle donne meritavano le stesse valutazioni.
Un’analisi non superficiale di questi fatti fa emergere un tratto dell’intreccio storico-culturale dei destini di donne e animali e stimola un’ipotesi di lettura della netta preponderanza di militanza femminile nel movimento animalista rispetto alla componente maschile. Se una ragione sta nel fatto che le donne hanno più spiccata la sensibilità e l’istinto protettivo-materno rispetto agli uomini, ve n’è un’altra, meno apparente, ma di maggior rilievo: l’identificazione della donna con l’oppresso, con l’oggetto del dominio, un atteggiamento solidale con l’essere sfruttato, in questo caso i non-umani.

giovedì 27 dicembre 2012

Il sagrestano di Magonza

C‘è un filo rosso che unisce le molte donne uccise nel 2012 da mariti o amanti, con quel neologismo chiamato femminicidio, al manifesto affisso davanti alla sua chiesa da Don Piero Corsi, ma anche all’uccisione dei sei figli e della moglie da parte di Joseph Goebbels nel bunker di Berlino e agli sgozzamenti compiuti da Isacco, figlio di David, sagrestano della sinagoga di Magonza nel 1096.
Tutti questi eventi nascono dalla cultura giudaica, e in particolare dalla Torah, da noi conosciuta come Pentateuco. Abbiamo già visto che il Dio d’Israele era un alieno che si faceva chiamare Yahweh e che era sbarcato insieme agli altri Elohim circa 450.000 anni fa, scegliendo la Palestina come luogo in cui vivere.

A Yahweh, il cui nome sumero era Enki, piaceva l’aroma della carne bruciata e non disdegnava il sacrificio cruento dei suoi servitori e dei loro figli. Per una specie di emulazione, gli ebrei - e noi cristiani che ne siamo gli eredi - considerano onorevole sacrificare animali e bambini come ci ha insegnato migliaia di anni fa il nostro Creatore. E questo anche se le leggi ufficialmente lo vietano.
Ci sarebbe da scrivere molti libri solo sui sacrifici rituali compiuti di nascosto da sette segrete, che riescono a non incappare nelle punizioni delle leggi, ma qui mi voglio occupare degli omicidi di donne e bambini che vengono compiuti da uomini apparentemente normali, o comunque che lo erano fino al momento in cui diventano assassini.

lunedì 24 dicembre 2012

Uno, nessuno, centomila

Come alcuni di voi ricorderanno, tempo fa mi sono rovinato la reputazione con Rosario Marcianò perché, volendo attuare la classica procedura giornalistica dell’ascolto di entrambe le campane, mi sono permesso di dare la parola ad Angelo Nigrelli, suo acerrimo nemico, il cui nick name è Wasp. A nulla è servito, a ruota, offrire spazio al fratello di Rosario, Antonio.
Oltre a ciò, successivamente, mi sono permesso di criticare un articolo di Rosario nel quale parlava di un presunto prelievo in quota fatto a bordo di un aereo, raschiando una piccola quantità di morchia dalla fessura di un finestrino, poiché non veniva citato né l’autore del prelievo, né il laboratorio dove erano state fatte le analisi.
Non posso riportare l’articolo in questione perché Stampa Libera ha appena ricevuto un attacco hacker e il suo database è andato perduto.
Come nel caso dell’ufologo Chiumiento, che per motivi di privacy non vuole rivelare i nomi dei testimoni dell’IR3 di Mortegliano, così anche nel caso del presunto prelievo in quota descritto da Rosario Marcianò, non potendo ottenere riscontri incrociati, la credibilità è pari allo zero.

sabato 22 dicembre 2012

Solstizio d’inverno

 

Faccio parte della sua mailing list e ricevo interessanti articoletti, scritti in uno stile simpatico. Si chiama Fabrizio Belloni e l’ho già intervistato tempo fa. Credo che d’ora in poi lo incontreremo spesso.
Ecco il suo pensiero sulla mancata fine del mondo, condito con un pizzico di paganesimo.




Ieri era il solstizio d’inverno: 21 dicembre, inizio della stagione fredda.
E’ sempre stato un giorno sacro per i saggi antichi, soprattutto Romani.
Festeggiavano i Saturnali, i Romani, anche scambiandosi doni. Guarda un po’ le tradizioni come sopravvivono.
Per i popoli nordici il solstizio d’Inverno era ugualmente sacro. La notte si passava attorno ad un falò o ad un albero sacro. Ah, guarda un po’ da dove arriva l’Albero di Natale, prima che i semiti venissero a rompere le scatole con fasulle fiabe…..

venerdì 21 dicembre 2012

IL VOTO: l’inganno democratico - Cosa fare?



Facendo seguito alla mia recente decisione di aprire il blog Freeanimals ai lettori, pubblico il seguente articolo, inviatomi via mail, da Serena Sartini. Che ringrazio.



Io non voto per il bluff della democrazia.
Il ricatto  morale su cui si fonda  e rafforza il Sistema è il voto. 
 Il Sistema  è costituito dall'intreccio d’interessi e profitti, frutto della connivenza tra "politica", potere economico e informazione di 
 potere; il Sistema ha un unico punto debole strutturale che paradossalmente coincide con il punto forte che lo alimenta e lo rigenera: IL VOTO. 
 

Il voto è una delega in bianco che  consente al  politico di entrare a far 
 parte del Sistema finalizzato alla 
 spartizione dei profitti che la "politica" gli garantisce insieme  ai  LEGITTIMATI 
PRIVILEGI. 
 Non è per caso che le "promesse" vengono formulate, da ogni parte, in 
 campagna elettorale, contenute in programmi  puntualmente 
 disattesi  nel corso della legislatura.  
 

mercoledì 19 dicembre 2012

Il calendario che non cale alle cicale

Come le piramidi della piana di Giza non sono state costruite dagli egizi, così il calendario che termina il 21 dicembre 2012 non è stato elaborato dai Maya. Sia gli antichi abitanti della valle del Nilo, che la popolazione precolombiana del Messico hanno ereditato rispettivamente le piramidi e il famoso calendario da civiltà anteriori, di cui non sappiamo nulla.
Delle piramidi non abbiamo ancora risolto tutti gli enigmi, mentre del calendario possiamo chiederci perché l’abbiano fatto finire il 21 dicembre senza predisporne un altro che continuasse, come sarebbe stato logico.
Ma la vera domanda è un’altra: posto che le questioni inerenti l’archeologia sono di limitato interesse presso la gente normale, che preferisce demandare agli specialisti del settore lo studio di polverosi reperti e aleatorie testimonianze, che poco incidono sulla vita pratica delle persone, ci si dovrebbe chiedere chi e perché ha reso così popolare la credenza nella fine del mondo connessa con il termine del cosiddetto calendario Maya.
L’ultima notizia di un folle che ha ferito 23 bambini in Cina, affermando di aver voluto anticipare la loro fine, evidenzia il fatto che non si tratta di una leggenda metropolitana nata in Occidente, a uso e consumo del medesimo, ma ha travalicato i confini del Primo Mondo pasciuto per invadere anche territori avulsi dalla mitologia e delle relative paranoie dei paesi ricchi. 

lunedì 17 dicembre 2012

Vita da spermatozoo

Se non ricordo male, il Dio Enlil, il più antipatico dei due fratellastri, sapeva che la Terra si sarebbe posizionata in allineamento con altri pianeti in modo pernicioso per la sua stabilità e non ha fatto niente per impedirlo – ammesso che avesse avuto la possibilità di farlo.
Lui non vedeva di buon occhio la “creazione” di suo fratello Enki e della sorellastra Ninharsag e avrebbe voluto distruggere la razza umana fin dall’inizio, ma ha aspettato il nefasto allineamento, circa 13.000 anni fa, per eliminare un buon numero d’esseri umani, in quello che è passato alla storia come il diluvio universale e che ha coinvolto anche Atlantide.
Da quell’epoca si è fatta strada nella mente dei superstiti, che poi hanno ricominciato a riprodursi in modo esponenziale, che gli Dei di tanto in tanto perdono la pazienza e si arrabbiano con le loro creature umane. Così abbiamo uno Zeus collerico che  scaglia fulmini a destra e a manca, e altre divinità la cui ira deve essere placata con sacrifici animali e umani. Per non parlare di quel Dio vendicativo e spietato che va sotto il nome di Yahweh.
In tempi più recenti, il timore di scomparire come razza, a causa dei nostri peccati, ha preso il nome di millenarismo. Ora, fra pochi giorni, avremo una di tali scadenze, molto più propagandata di quella, per esempio, del 1975. C’è da chiedersi perché sia così pubblicizzata. Ma, lasciamo stare.

domenica 16 dicembre 2012

Sorprese sotto l’albero


Disbrigo subito le critiche e le pecche, così poi passo alle lodi e ai pregi del professor Antonio Chiumiento. Le critiche vanno fatte perché nessuno è perfetto e nemmeno i migliori ufologi lo sono, mentre le lodi sono d’obbligo perché, scremata la faciloneria da cui si può essere umanamente afflitti, specie quando si tratta d’argomenti aleatori come l’ufologia, il professore è chiaramente una persona coraggiosa che ha come scopo la ricerca della verità, a dispetto di tutti coloro che invece tendono a nasconderla.
Nella conferenza di sabato 15 dicembre, durante la quale Chiumiento ha presentato il suo ultimo libro sull’alieno di Mortegliano, sono emersi i suoi cronici difetti caratteriali: l’ego ipertrofico, il vittimismo esagerato e la mania di protagonismo. Sono sicuro che le circa duecento persone convenute nella palestra comunale di Mortegliano si aspettavano informazioni su quella realtà parallela e bistrattata che va sotto il nome di ufologia.

giovedì 13 dicembre 2012

Volpi sul campanile

Anni fa mi trovai – viaggiatore solitario – a Caltagirone, in provincia di Catania. Gironzolando per l’antico centro storico barocco, m’imbattei in alcuni ragazzini che si offrirono d’accompagnarmi in cima a uno dei tanti campanili della città, per ammirare dall’alto il paesaggio circostante. L’istinto, valutata la pericolosità legale e logistica della proposta, nonché l’imprevedibilità della sconosciuta compagnia, mi suggerì di declinare l’offerta.
Ai bambini, con o senza autorizzazione pretesca, piace salire sui campanili, in Sicilia come in Friuli, in tempo di pace come in tempo di guerra, concetto astratto, quest’ultimo, per i fanciulli, finché non la esperimentano sulla propria pelle. Dopo il nove luglio 1943 in Italia avevamo gli americani in risalita lungo la penisola, ma i tedeschi non se n’erano ancora andati del tutto e gli italiani si trovarono tra l’incudine e il martello.

lunedì 10 dicembre 2012

A ciascuno il suo!

Abituati come siamo a vedere solo la punta dell’iceberg e non la montagna di ghiaccio che sta sotto la superficie del mare, anche stavolta nessuno vorrà rendersi conto che finché considereremo normale la violenza sugli animali, si verificheranno incontenibilmente casi di violenza fra gli esseri umani.
Anche stavolta la bistecca prevarrà sull’etica e le guide spirituali, insieme alle altre agenzie educative, distoglieranno lo sguardo della sempre più spaventata opinione pubblica verso falsi problemi, così da far guardare la gente nella direzione sbagliata. Questa attività di depistaggio, una delle tante messe costantemente in opera, prenderà le forme gradevoli di Michelle Hunziker e di altre giovani guerriere, mentre si dipingono i colori di guerra alla maniera dei giocatori di foot-ball americano, e si arriverà al punto di coniare un improbabile neologismo: femminicidio.
Perché, già che ci sono, non si decidono di coniare quello che sarebbe più appropriato, animalicidio?

sabato 8 dicembre 2012

Il laser più veloce a ovest del Pecos

Fabrizio Belloni è un poeta dalla vita avventurosa. Un poeta impegnato politicamente. Nella sua ultima lettera inviata alla mailing list di cui faccio parte, esprime una sensazione che in molti stanno provando: l’aria di rivolta incipiente. 
Questo ne è uno stralcio significativo: “O troviamo persone decenti, buone, entusiaste, grintose, che si mettono in gioco, ed allora ancora una volta combatteremo per salvare i nostri figli. Oppure…..
Oppure armatevi! O ci mettiamo attorno a quei pochi che hanno cuore, cervello e grinta, o ci spareremo per le strade!”

Se prendiamo un giornale mainstream come il Gazzettino e un social network come Facebook e li consideriamo cartine al tornasole per conoscere che aria tira, ne esce un quadro preciso di istigazione alla rivolta.
Fin dall’inizio, da quando ho cominciato a leggere sul Gazzettino, sempre più spesso, commenti di condanna della classe politica italiana, ladra e corrotta, ho avuto il sospetto che si tratti di un’operazione guidata, cioè che gli Illuminati abbiano dato semaforo verde alla resa dei conti, e questo pensiero mi aveva messo in guardia.

giovedì 6 dicembre 2012

Vampiri

“Buon sangue, non mente!”, rispose Dracula quando gli offrirono delle mentine.

Con il sangue abbiamo un rapporto controverso: lo beviamo se viene dal bestiame e gridiamo allo scandalo se è di provenienza umana. Da bambino mia madre mi preparava i tortelli al sangue di gallina; nel film “Baaria” c’è una scena dove il sangue di una mucca appena assassinata viene bevuto dai macellatori e offerto a una donna in gravidanza; i sanguinacci di maiale credo siano ancora in vendita nelle macellerie (non posso saperlo perché non le frequento).
Le donne di certe tribù cannibali dell’Africa usavano inumidire i propri capezzoli con il sangue dei nemici uccisi, prima di allattare i pargoli, così da abituarli fin da piccoli al sapore del sangue umano. Lo afferma un antropologo tedesco dell’Ottocento di nome Eberard Volhardt.
Tutti noi abbiamo visto i Masai del Kenya e della Tanzania colpire con arco e frecce la giugulare di mucche immobilizzate, farne zampillare il sangue dentro una ciotola di latte e berne il miscuglio che ne deriva. A me provocherebbe conati di vomito, ma loro lo fanno da millenni e ci sono abituati.

lunedì 3 dicembre 2012

Il gioco del giogo

 Diceva Charles Bukowski che la differenza tra dittatura e democrazia è che in dittatura non c’è bisogno di perdere tempo ad andare a votare. Lui era un poeta, sboccato e ubriacone, ma pur sempre poeta e i poeti hanno una marcia in più per interpretare la realtà in un modo che si avvicini il più possibile al vero.
Tutti noi comuni mortali siamo soggetti a farci influenzare dal nostro vissuto e da suggestioni di varia origine e natura, cominciando da quelle che i mass-media mainstream, ovvero della “corrente principale”, riescono ad inculcarci. Non ci sono solo giornali e tivù a condizionare il nostro pensiero, ma anche altre agenzie educative, così che il risultato è una massa di popolo dagli schemi mentali omogenei, con qualche sbavatura di facile gestibilità che prende il nome di dissenso.
Stamattina sono stato bannato dalla pagina Facebook “Poliziotti per sempre”, che mi ero ritrovato nella mia home page, perché avevo esordito dicendo che, per par condicio, bisognava dire anche “Sovversivi per sempre”.
Se il titolare della pagina, da bravo sbirro, ha ritenuto che il mio commento dovesse essere censurato, è perché il dissenso viene gestito sempre con la repressione, perché è per sua natura imbarazzante e contagioso.

domenica 2 dicembre 2012

La viscida ambiguità del papa pesce

Se vogliamo parlare di ambiguità ecclesiastica, dobbiamo partire dalle origini, per arrivare poi all’ipocrisia che tutti noi abbiamo sotto gli occhi, per lo meno quelli che gli occhi li hanno aperti.
Secondo l’astrologo Beroso, in epoca antidiluviana vi fu un Dio uscito dalle acque del mare che diede inizio alla civiltà babilonese, insegnando l’agricoltura, la metallurgia, l’allevamento del bestiame e tutto ciò che normalmente contraddistingue la cosiddetta civiltà umana.
Quel Dio si chiamava Oannes.
Volendo fare un confronto con altre culture, presso i Dogon del Mali c’è una teogonia simile in cui il Dio uscito dal mare si chiama Nommo. Per i giapponesi c’erano personaggi simili chiamati Kappas che si dice avessero una proboscide gettata all’indietro sulla schiena, chiaro riferimento a un respiratore da sommozzatori.
Anche Quetzalcoatl in Centro America veniva dal mare, ma non sembra sia venuto da sotto la superficie, bensì a bordo di qualche natante. E anche nel suo caso si trattò di un insegnante che fece del bene alle popolazioni contattate.

A parte i Kappas giapponesi, tutti questi esseri anfibi usciti dalle acque sono ricordati come i primi civilizzatori e dunque hanno una valenza positiva. Stante la necessità, in epoca costantiniana, di convincere il popolo ad adottare la “nuova” religione venuta di Palestina, si pensò di richiamare usi e costumi accettati dalla tradizione religiosa facendo solo qualche piccola opera di maquillage. Cambiò la forma ma non la sostanza.

venerdì 30 novembre 2012

Lagomorfi contesi

Probabilmente non sapremo mai se quello mostrato alla stampa – e fatto vedere anche dalla trasmissione “Mistero” di Italia Uno – fosse un aborto di alieno o un coniglio senza pelle, perché Giovanna Podda si è disfatta del reperto. Mossa astuta o semplice leggerezza?
Temo in ogni caso che la signora sarda passerà alla storia come “la pazza del coniglio scuoiato”.
Una cosa è certa: rapimenti di donne terrestri da parte di alieni avvengono da sempre e l’opera di ibridazione della nostra razza dovrebbe ormai essere terminata. Secondo logica.

Non è terminata, invece, la brama di carne degli esseri umani, che hanno approfittato della naturale fecondità del coniglio per trasformarlo in cibo. Lo fanno da secoli, ma solo da qualche decennio lo stanno facendo in maniera industriale, ovvero immobilizzando ogni singolo individuo in spazi dove non si possa muovere e impedendogli l’espletamento delle funzioni comportamentali.  Gli etologi dicono che anche questo è già di per sé un maltrattamento.

A differenza del comune sentire, ritengo che anche i conigli debbano essere lasciati in pace, almeno dalla nostra specie che ne è il principale predatore, e per tale ragione mi sono sempre opposto al loro martirio, nel limite delle mie possibilità.
Purtroppo, quando ci si trova di fronte ad un allevamento intensivo, si deve decidere se liberare solo qualche esemplare, sottraendolo alla sua triste sorte, o farne uscire dalle gabbie il più possibile, sapendo che dopo poche ore saranno recuperati dal loro aguzzino. In altre parole, il dilemma è tra qualità e quantità. Tra il benessere duraturo per pochi o l’alleviamento della sofferenza temporaneo per molti.

mercoledì 28 novembre 2012

Compleanni babilonesi

Sono sicuro che molti dei frequentatori di questo blog vengano qui a dare una sbirciatina nella speranza di trovare indicazioni sul fatidico 21 dicembre 2012 e su ciò che ci aspetta. Ringrazio per la fiducia, ma non penso di avere doti di veggente: esprimo solo alcune intuizioni, metto nero su bianco qualche riflessione e lavoro anche tanto di fantasia.
Esattamente ciò che mi prefiggo con questo articolo. Oggi l’Albania festeggia l’indipendenza dall’impero ottomano, avvenuta il 28 novembre 1912. Il Premier regolarmente eletto ha avuto la pensata di farlo regalando ai suoi sudditi un banchetto costituito da mille agnelli. Sono stati allestiti due lunghi tavoli in una piazza centrale a Tirana e ingaggiati non so quanti macellai.
La gente però, a detta della fonte di tale notizia, Studio Aperto di Italia Uno, ieri, non l’ha presa molto bene e si è sentita a disagio di fronte all’idea di una simile carneficina, tutta in un colpo, e io non so se devo stupirmi più per la proposta del signor Sali Berisha o per i malumori dei destinatari di tanta generosità.

lunedì 26 novembre 2012

Clan dei clandestini





Fino a quattro anni fa non aveva mai portato occhiali. Poi si è messo a lavorare con la fiamma ossidrica e ora non riesce a leggere il Corano senza lenti, né a fare lavori di precisione. Temendo di diventare cieco e di dover andare in giro con il bastoncino bianco, è andato dal medico, che gli ha chiesto:
-       Quanti anni hai?
-       38
-       Che lavoro fai?
-       Saldatore
-       Beh, sai, trentotto anni, può dipendere dall’età
-     E come mai gli occhi mi bruciano e mi lacrimano dal lunedì al venerdì, mentre il sabato e la domenica non mi lacrimano?

Tipico caso di medico di m.
Laddove m. non vuol dire mutua, ma menefreghista. Così il mio intervistato si è iscritto alla CGIL. Ha avuto un colloquio con un responsabile del settore metalmeccanici. Gli ha spiegato la situazione e il sindacalista ha fatto una telefonata. La mattina dopo il datore di lavoro gli è andato incontro con una maschera nuova, dotata di vetro schermante più potente, dopo che per quattro anni gli aveva risposto che di più potenti non ce n’erano.

Non so se devo vergognarmi per lui, il padrone dell’azienda sita nella zona industriale di Sedegliano (UD), o se mi devo considerare già in fase di rassegnazione cronica, avendo sentito cose ben peggiori. Dopo che per decenni – noi friulani – ci siamo fatti rispettare come onesti lavoratori in giro per il mondo, adesso che siamo diventati piccoli industriali ci mettiamo a fare i micragnosi (quello lo siamo sempre stati). Ci mettiamo a risparmiare sulle Risorse Umane. E chissenefrega se i nostri operai perdono la vista!

Almeno ci sono i sindacati, che qualcosa di buono – di concreto – fanno, per i lavoratori. Ma tutto il resto del mondo del lavoro è una vera schifezza. Infatti, il mio ospite, prima di fare il saldatore ha lavorato in un cantiere stradale con sede in provincia di Venezia, per undici ore al giorno, senza che gli straordinari gli venissero pagati.

venerdì 23 novembre 2012

Suicidi sui generis

Questo venerdì c’erano tre appuntamenti interessanti, ma io non avevo voglia di uscire di casa. Ho lasciato perdere sia la seconda seduta della commissione comunale di Udine, sul regolamento applicativo della legge regionale sul benessere degli animali, sia la conferenza “L’inganno dell’Energia in Friuli Venezia Giulia”, sempre a Udine, sia, ancora, la presentazione del libro di Giuseppe Liani e Gian Luigi Cecchini “IL COLPO DI STATO”, a Pontebba. Cioè, praticamente in Austria!
Ho preferito starmene al calduccio davanti al computer e buttar giù l’articolo mancato che avrei dovuto scrivere dopo aver conosciuto Maria, a casa di Mauro, ieri sera.
Mauro mi aveva detto: “Ti faccio conoscere un’addotta che abita a Mortegliano”. E’ lo stesso paese dove l’undici febbraio scorso è apparso il fantasma-alieno, alto quattro metri. Sono andato all’appuntamento. Maria si è fatta accompagnare da un’amica, come fanno di solito le ragazze anche quando vanno a pisciare. Dopo un po’ è arrivata anche la moglie di Mauro, quindi il pericolo di stupro era assai remoto, ma è sempre meglio non fidarsi quando si va all’appuntamento con uno sconosciuto che ti vuole intervistare.

lunedì 19 novembre 2012

Il favoloso mondo di Melanie

In principio era il campylobacter. Poi venne l’Homo sapiens, consapevole e responsabile.  Melanie Joy è una donna sapiente, laureata ad Harvard e insegnante all’università del Massachusetts. Ha quarantasei anni ma ne aveva ventitre quando un hamburger le fece il dono di contaminarla con il campylobacter, facendola finire in ospedale attaccata alle flebo di antibiotici.
Provate ad immaginare la più forte influenza intestinale che avete avuto e moltiplicatela per dieci, ha detto alla conferenza di domenica sera, 18 novembre, a Pordenone. Ecco, quella è stata la mia esperienza con il campylobacter, ha concluso. Non avendo mai avuto un’influenza intestinale non posso rendermi conto della gravità della malattia, ma posso immaginarla.
Fu un bene per lei, a conferma del fatto che toccando il fondo si può solo risalire. E non tutti i mali vengono per nuocere. Smise con la carne e le si aprirono gli occhi. Ora gira il mondo tenendo efficaci conferenze, dove riesce perfino a far piangere l’uditorio, in genere già informato su cosa stia dietro l’industria della carne.
Il titolo della conferenza, arricchita da splendide diapositive, infatti era: “Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche”
Concetto valido per noi occidentali, ma non per induisti o musulmani. Siamo noi pasciuti caucasici, fino a ieri dominatori del mondo, ad essere i principali responsabili della morte di miliardi di creature, assassinate per la loro carne. Gli altri, i non occidentali, farebbero la stessa cosa se solo ne avessero i mezzi. Noi facciamo olocausti industriali, mentre loro li fanno a livello artigianale.
Ovunque nel mondo impera lo specismo, che Melanie Joy chiama “ideologia carnista”.

domenica 18 novembre 2012

Pericolo: caduta massoni

Sono arrivato con tre quarti d’ora d’anticipo e fino alle quattro e mezza mi sono sentito imbarazzato essendo l’unico in camicia bianca in mezzo a un nutrito gruppo di vegliardi in giacca scura. Appena entrato, infatti, ho avuto la malaugurata idea di consegnare il mio giubbotto rosso alla guardarobiera, accorgendomi poi che avrei potuto tenerlo con me in sala. Per fortuna, ad attenuare il mio imbarazzo, a un certo punto sono entrati alcuni giovani con il maglioncino al posto della giacca.
Quando il convegno è cominciato mi sono concentrato su ciò che veniva detto, prendendo appunti, e non mi sono più sentito un pesce fuor d’acqua. Due dei relatori previsti, Cecconi e Cofrancesco, erano assenti giustificati per malattia. Gustavo Raffi, gran maestro, che avrebbe dovuto trarre le conclusioni del convegno, era in quelle ore in volo per l’India, dove si sta tenendo un congresso mondiale massonico in cui prenderà la parola.
Gli assenti hanno però fatto avere uno scritto, letto da altri, o sono stati sostituiti all’ultimo momento. Nel complesso dico subito che sono rimasto piuttosto deluso, ma le mie impressioni le dirò alla fine.

giovedì 15 novembre 2012

La gola a mezzogiorno

Un amico conosciuto su internet è venuto a trovarmi, cioè ha voluto sapere chi c’era materialmente dietro la mia tastiera a più di 500 Km di distanza. Siccome lui fa l’imprenditore e io sono disoccupato, gli ho chiesto se per caso aveva lavoro da offrirmi.
Inaspettatamente mi ha risposto che potrebbe assumermi per contattare clienti, facendo telefonate da casa, e al di là del fatto che tale proposta, di primo acchito, non mi abbia entusiasmato (perché mi fa venire in mente quelle ragazze che per seicento euro al mese lavorano molte ore nei call centers), mi ha almeno fatto venire voglia d’intervistarlo per chiedergli lumi su come mai la sua azienda vada in controtendenza rispetto alla maggioranza delle ditte che in Italia stanno licenziando a tutto spiano.
Fra poco sentiremo le sue risposte,  ma prima è giusto avvisare i lettori che l’intervista, partita con le migliori intenzioni nel voler sondare i problemi dell’economia italiana, in riferimento all’attuale crisi economica, ha poi preso una strada tutta diversa, grazie alle interessanti e oserei dire originali posizioni filosofiche dell’intervistato.
Ne è venuto fuori un animato scambio di battute tra me e lui e, successivamente, una testimonianza degna d’attenzione, anche se ai problemi dell’economia italiana abbiamo fatto solo qualche vago accenno.

mercoledì 14 novembre 2012

L’animalista mannaro

Essermi trovato alla riunione della commissione comunale  a Palazzo D’aronco mi ha fatto sentire come un alieno che sbarchi sulla Terra e osservi gli strani usi e costumi dei suoi abitanti. Mentre ancora infuriavano le schermaglie tra assessori, nel cercare un titolo per questo articolo continuava a venirmi in mente “Un lupo mannaro americano a Londra”, ma sapevo che sarebbe stato difficile adattarlo a ciò di cui avrei dovuto parlare e ne sarebbe venuto fuori un pastrocchio del tipo “Un animalista mannaro friulano a Udine”.
Francamente non avevo capito bene di cosa quegli alti o medi papaveri avrebbero discusso, perché ero stato invitato a parteciparvi tramite Facebook e sapevo solo che dovevano parlare della recente legge regionale numero 20 che mi permetterebbe di entrare alla COOP con Pupetta.
Bisogna riconoscere che una legge che elimina il divieto d’accesso ai cani nei negozi di alimentare e negli uffici postali, è una piccola rivoluzione e forse può essere fatta rientrare in quel cambiamento di consapevolezza di cui ancora trent’anni fa noi “protezionisti” vagheggiavamo il compiersi e di cui ultimamente su internet si parla con maggiore insistenza, in riferimento al fatidico 2012, anche al di fuori degli ambienti animalisti.

martedì 13 novembre 2012

L’urlo del muto

Quando ho chiesto al mio amico Mauro se mi aiutava con la traduzione dal friulano all’italiano del racconto che lui stesso mi aveva passato, mi ha detto che lo avrebbe fatto solo se avessi pubblicato prima il testo originale nella lingua dell’autore, Don Antonio Bellina, e poi la traduzione.
Gli ho risposto che non potevo impiegare il doppio del tempo per lo stesso articolo, perché se anche io non ho tre figli, una moglie, un lavoro e mille altri impegni come lui, devo anch’io combattere con la mancanza di tempo come tutti i comuni mortali.
Più di dire che Antonio Bellina è stato un prete scomodo, ha tradotto la Bibbia in friulano insieme a Don Francesco Placereani, ha scritto più di trenta libri tra cui “La fabbrica dei preti”, messo all’indice dalla Chiesa, e ha collaborato con il settimanale “La vita cattolica”, non so cosa potrei aggiungere.

domenica 11 novembre 2012

3000

Il sindaco e la giunta hanno emesso un’ordinanza di chiusura, non per motivi etici, ma per la puzza che i residenti non sopportavano più, ma il T.A.R. della Lombardia ha concesso una proroga fino alla fine di questo mese.
Di modo che, il signor De Poli Bellina dovrà anticipare la macellazione dei 3000 visoni del suo allevamento, che normalmente si tiene tra dicembre e gennaio, quando fa freddo e il pelo è più folto. Si deve tener conto delle reazioni fisiologiche se si vuole ottenere il massimo rendimento economico. Infatti, anche i latifondisti della Luisiana conoscevano bene le necessità dei loro schiavi negri.
Entro la fine di questo mese, dunque, tremila visoni saranno assassinati con il monossido di carbonio. Il loro carnefice collegherà il tubo di scappamento del trattore alla cassa chiusa ermeticamente dove metterà quanti più mustelidi possibile. E accenderà il motore. Il gasolio agricolo ha, da sempre, delle agevolazioni fiscali. Recentemente 8.000 conigli sono bruciati vivi a causa di un fulmine in un allevamento vicino Codroipo e il signor Gardisan sicuramente otterrà un finanziamento dalla regione Friuli V.G. in quanto soggetto alle leggi che aiutano i colpiti da calamità naturali.
Sia nel caso dei visoni, che in quello dei conigli, l’iniquità delle leggi, di chi le promulga e di chi le applica, favorisce i carnefici senza chiedermi se sono d’accordo, estorcendomi denaro con le tasse. E finanziare i maledetti allevatori è il male minore.
Partito da Trieste, il Nissan nove posti è passato a Udine a prendermi. Il Tom Tom sul cruscotto era un vero spasso, ha calamitato la mia attenzione per tutto il viaggio e, ogni volta che la signorina con la sua voce metallica suggeriva di “immettersi sulla rotonda, quindi svoltare alla seconda uscita a destra”, mi veniva voglia di ringraziarla e io mi sentivo come uno di quegli aborigeni del Culto del Cargo.

sabato 10 novembre 2012

Pirati dell’adrenalina

Sulle strade della mia piccola città mi sposto in bicicletta, per lo più con Pupetta sul cestino davanti e spesso mi capita di rischiare d’essere investito.  La gente ha sempre fretta e le due velocità, quella dell’auto e quella della bicicletta, sembrano incompatibili. Non solo la gente ha fretta ma, una volta seduta in auto, si trasforma, facendo uscire il peggio di se stessa.
Questo è un fenomeno conosciuto, di natura schizofrenica, e non vale la pena soffermarcisi. Ciò che mi preme qui evidenziare è che ci sono giornate particolarmente sfortunate in cui le disgrazie, come diceva Shakespeare, si presentano a legioni o, come dice l’adagio, non arrivano mai sole.
Giovedì 8 novembre è stata una di quelle giornate. Come Fabio De Luigi può interpretare un film che s’intitola “La peggior settimana della mia vita”, così io posso riferirmi a quel giovedì come al peggior giorno della mia prima settimana di novembre. Ho scoperto – perché anche dalle brutte esperienze si può trarre insegnamento – che io sono un potenziale assassino, oltre che un potenziale assassinato.
Gli animalisti in queste ore stanno protestando con Mediaset perché martedì 13 verrà trasmesso quel film in cui si vede il De Luigi gettare per sbaglio un cane in una betoniera in movimento, giacché è una scena altamente diseducativa. Nel mio caso, non ci sarà nessuno che protesterà contro di me, né contro l’automobilista che ha rischiato di mettermi sotto.