venerdì 29 giugno 2012

Nel paese dei lotofagi


Nella serie televisiva di fantascienza “Visitors”, in onda il venerdì sera, la regina rettiliana Anna di tanto in tanto distribuisce il “Bliss”, un’esoterica sostanza ipnotica volta a rendere devoti i sudditi. Nel romanzo “Il mondo nuovo”, Aldous Huxley immagina che ai cittadini venga somministrato il “Soma”, sempre allo scopo di renderli malleabili e sottomessi. Omero, nell’Odissea, immaginava la terra dei lotofagi, che si nutrivano di una pianta che faceva perdere la memoria. Ulisse ne fu molto contrariato.
Dunque, chi detiene il potere sa da sempre che un popolo può essere meglio dominato se gli si offre una qualche forma di droga, né troppo debole da essere inefficace, né troppo forte da schiantare chi la assume.
Al giorno d’oggi si chiama “Calcio”, distribuito di pari passo con altre frivolezze stimolanti l’emotività, attraverso quel micidiale mezzo chiamato televisione.

lunedì 25 giugno 2012

Il senso degli alieni per il pelo


Un gioco di carte che mi hanno insegnano nell’infanzia consiste nel distribuire cinque carte a due o più giocatori, mettendone altre cinque sul tavolo. Ogni giocatore a turno prende e incamera la carta che abbia lo stesso seme e la tiene davanti a sé con le figure in alto, così da renderle visibili a tutti. Ciascuno, oltre a quelle sul tavolo, può prendere anche le carte già acquisite dagli altri giocatori ed è per questo che il gioco si chiama “rubamazzetto”. Vince chi, alla fine, ad esaurimento di tutte le carte, riesce a conservare il mazzo più consistente.
E’ un gioco che, visto in negativo, insegna ad affidarsi alla fortuna per fregare il prossimo, ma visto in positivo insegna la sopportazione delle avversità della vita.
Questo gioco secondo me è un paradigma cosmico, giacché sul nostro pianeta cominciarono gli Anunnaki nella notte dei tempi a “rubare” alcuni esemplari di Homo habilis, che non devono essere stati contenti di finire sotto i ferri degli scienziati nibirensi. Il cui obiettivo era ottenere un ibrido, poi chiamato Lulu Amelu, capace di lavorare nelle miniere e per far ciò devono giocoforza aver trafficato sugli apparati genitali delle loro vittime.

mercoledì 20 giugno 2012

Giugno, andiamo. E’ tempo di cerchiare






“Settembre, andiamo. E' tempo di migrare”

Gabriele D’Annunzio - Alcyone





L’exploit  fu nel 1991. Prima venivano chiamati “nidi d’UFO”, ma non avevano niente di particolare, se non che mostravano il posto dove il disco volante era atterrato. Prima ancora, nel Medioevo, si parlava di “diavolo mietitore” in riferimento a formazioni strane e inspiegabili trovate nei campi di cereali. La spiegazione demoniaca era quella alla portata del volgo superstizioso e ignorante, se pensiamo a ciò che capitava in Germania a causa della segale cornuta.
Agli inizi degli anni Novanta, dunque, il fenomeno arrivò al grande pubblico e prima di addentrarci nei particolari mi preme – è il caso di dirlo – evidenziare che sta capitando in un preciso momento storico, con tanto di date apocalittiche pubblicamente azzardate e annunciate.
Prima del 2012 c’era il 1975, come momento topico di svolta e di catarsi.
Non si sa chi abbia reso di dominio pubblico la fine del calendario Maya, né perché lo abbia fatto, ma del 1975 si sa che, in base ai loro calcoli, sono stati i Testimoni di Geova, e quella fu forse una delle tante date indicate come significative in vista della “fine dei tempi”.
Siamo sempre in una logica millenaristica e se dietro le aspettative per il 21 dicembre prossimo ci sono gli Illuminati, vuol dire che, volenti o nolenti, consci o inconsapevoli, siamo tutti suscettibili di manipolazione mentale, nonché galleggianti nel mare in tempesta dell’incertezza, come sugheri impazziti.



lunedì 18 giugno 2012

Quando la nave affonda


A Giacobbo non piacciono i catastrofisti. A me non piacciono i militari. Ognuno ha le sue antipatie, ma la differenza è che io non vado in televisione e se il mio omonimo parla di fine del mondo e di altri esoterismi con un tono di derisione, poi quando vado ad informarmi sulla moria di roditori in provincia di Belluno, come da notizia del Gazzettino del 14 giugno scorso, mi prendono per un catastrofista e si mostrano riluttanti a rispondere.
Dunque, non solo Roberto Giacobbo tende a sviare l’attenzione verso altre cause, diverse da quelle degli esperimenti militari, ma insinua nella mente delle persone che ci siano individui paranoici che danno un taglio millenaristico a fenomeni reali come la moria di topi del bellunese. Io non voglio essere annoverato nella categoria. Dei millenaristi, non dei topi.
Succede un po’ come con l’ufologia: nessuno scienziato serio si cimenta nelle indagini sui dischi volanti per non essere screditato dai colleghi e magari non riuscire a trovare lavoro o finanziamenti per altre ricerche.
A me non interessa trovare a tutti i costi un collegamento tra i topi morti a Longarone, a Castellavazzo e nella valle di Zoldo e le radiazioni elettromagnetiche emesse da HAARP e indirizzate sull’Italia, ma non posso escludere che succeda e tengo questa ipotesi tra quelle plausibili.



giovedì 14 giugno 2012

MOSSADa murì





“Egli mi svelò che l’imbroglio di Bratton era stato portato a termine da un’unità dell’esercito appositamente creata allo scopo, e che l’ordine era partito direttamente  dal Ministero della Difesa. L’operazione era stata accuratamente studiata, più volte provata e poi portata a termine con rapidità e precisione nella più completa oscurità”.
 Michael Hesemann
 “Il mistero dei cerchi nel grano”, 1993





Quando lo Stato deve eliminare qualcuno chiama la Mafia, sua fedele alleata, benché ufficialmente combattuta. Oppure si serve di professionisti senza scrupoli pagati con i soldi dei contribuenti, quegli stessi contribuenti ingannati a cui fa credere che i servizi segreti servano a proteggere i cittadini e le istituzioni.
Servizi segreti ed esercito sono spesso la stessa cosa, ma non è necessario che l’intera struttura militare sia al corrente delle manovre occulte compiute da alcuni suoi membri, ingaggiati per commettere quei crimini che ogni codice penale condannerebbe.
Esistono situazioni particolari e sensibili a cui i comuni cittadini non devono accedere e coloro tra di essi che dovessero mangiare la foglia ed accorgersi dell’inganno corrono il rischio di finire nel mirino delle bande occulte dei criminali governativi.

lunedì 11 giugno 2012

Circonvenzione d’incapace


Studiando gli alieni si finisce per imparare qualcosa sugli esseri umani. Ma mentre gli alieni sono sfuggenti e misteriosi, gli animali sono impossibilitati a sfuggirci e, per la scienza, sono sempre meno misteriosi. E’ studiando la diversità che s’impara qualcosa sulle somiglianze. Dal contrasto dei confronti s’intravedono i confini delle nostre peculiarità e caratteristiche. Di modo che, lo zoologo che studia gli animali imparerà molte cose sulla psiche umana, - Desmond Morris può essere preso a paradigma - mentre l’animalista che si batte per i diritti, abitualmente negati, degli animali, imparerà molte cose sulla moralità degli uomini.
Le visite sfuggenti e misteriose che gli alieni ci fanno da sempre non sono tentativi perennemente abortiti di socializzare con noi, ma operazioni di controllo sulle nostre capacità sempre migliorate d’invadere i loro spazi. Quel salto vibrazionale che molti di noi considerano favorevolmente come una via d’uscita alla realizzazione del NWO, per gli alieni è una iattura, una minaccia alla loro privacy, perché se veramente dovessimo riuscire a ritornare medium sensitivi com’eravamo millenni fa, significherà che invaderemo anche i mondi eterei dello spirito, diventando simili agli angeli e provocando un livellamento verso il basso. Per loro.
Alcune razze aliene sono ottimiste circa le nostre capacità evolutive, ma molte altre non hanno alcuna fiducia in noi e temono che una volta entrati nelle dimensioni sottili cominceremo a dar loro la caccia esattamente come diamo la caccia agli animali.
Se fossi un alieno giustamente mi preoccuperei.

giovedì 7 giugno 2012

Il più popolare culto neopagano


Tutti ci ricorderemo delle lacrime di coccodrillo della signora Elsa Fornero, come si possono vedere al minuto 666 della sua sceneggiata parlamentare. Molti hanno ironizzato sulle motivazioni di quel momento di commozione e c’è stato un utente del blog di Franceschettiche, volendo applicare il principio del nomen omen, ha fatto riferimento al FORNO alchemico di un’occulta opera al NERO della neoeletta ministra.
Con il passare delle settimane e l’acuirsi della crisi economica, i suicidi degli imprenditori possono essere considerati dei veri sacrifici umani indotti dai condizionamenti mentali prima ancora che da una reale difficoltà economica.
Se il lavoro è schiavitù, molti schiavi devoti non sopportano l’onta d’esserne privati.
Prima di parlare di una forma leggera di schiavitù, il calcio, da contrapporsi alla forma pesante di schiavitù del lavoro, vorrei evidenziare che ci sono altri tipi di sacrifici invisibili.

mercoledì 6 giugno 2012

Il rinascimento prossimo venturo


Con due anni d’anticipo sulla crisi energetica del 1973, uscì ed ebbe un certo successo editoriale il saggio di Roberto Vacca intitolato “Il medioevo prossimo venturo”, basato sulle conseguenze dell’esaurimento delle fonti energetiche, in primis il petrolio. Quarant’anni dopo, sulla falsariga dei romanzi millenaristici, Mauro Corona pubblicò “La fine del mondo storto”, un racconto su come sopravvivere al collasso della civiltà attuale.
In quest’anno di grazia 2012 non si contano i siti e i forum di discussione, oltre alle trasmissioni televisive, in cui si pronostica il prossimo immediato futuro per tutti noi e sul web si fronteggiano i due opposti schieramenti: quello dei catastrofisti ad oltranza e quello degli ottimisti che hanno fatto della frase biblica “Le forze del Male non prevarranno” il loro grido di battaglia.
Se un barlume di verità può essere trovato nel guazzabuglio di teorie più o meno armagheddoniane, non sarà certo nei libri, nelle televisioni e nella stampa mainstream, ma sarà in quei cenacoli da sempre perseguitati, ridicolizzati e osteggiati pubblicamente dal sistema dominante.
Ecco perché ho voluto conoscere il pensiero di un esperto di parapsicologia.

venerdì 1 giugno 2012

Occhioni in trasferta


Scrivo con qualche giorno di ritardo questo articolo perché non lo ritenevo degno d’essere tramandato a futura memoria e anche perché preti e anarchici non fanno mai denunce.  E io, pur non essendo prete, ne ho fatta una, dopo secoli che non ne facevo.
Il 25 maggio scorso sono andato al Tagliamento sperando di cogliere l’involo dei giovani gheppi (Falco tinnunculus) dal nido in cima al traliccio, nidificazione che sto seguendo da tempo e di cui avevo già fotografato gli adulti. Poiché al Tagliamento vado sempre in bicicletta, nello zaino da montagna avevo un seggiolino pieghevole, il treppiede, la Nikon con teleobiettivo Sigma zoom 50 – 500 e il binocolo. In tasca non dimentico mai la fotocamera digitale, che mi serve per postare foto su Facebook.