La aliena commedia

“Tutto ciò che alla specie umana appare incredibile viene ridicolizzato. Ovviamente, governi e università non si occupano né si preoccupano delle cose ridicole”

Michael Heseman – “Il mistero dei cerchi nel grano”, 1992

Poiché non c’è molta differenza tra angeli, demoni e alieni, il titolo di questo articolo non ha nulla di pretenzioso, né di incoerente o irriverente. Si tratta sempre di entità che normalmente vivono su piani vibratori diversi dal nostro, ma che ogni tanto si appalesano ai nostri sensi. Non è neanche un caso che questo articolo esca l’undici febbraio, giacché oggi ricorre il primo anniversario dell’IR3 di Mortegliano, che ha visto contrapporsi due schieramenti tra i credenti e gli scettici. Come i celibi e gli ammogliati delle partite di calcetto.

Una prima, facile, conclusione la si può trarre: agli esseri umani piace fare a botte, contendere con qualcuno, spesso a prescindere dai contenuti della contesa. Lo dicono anche i poliziotti che elargiscono manganellate alle manifestazioni animaliste, quelle rare volte che succede, a proposito degli anarchici dei centri sociali che non fanno differenza tra un corteo antivivisezionista e gli spalti di uno stadio di calcio.

Siccome ho la pretesa di conservare una visuale imparziale degli eventi, cercherò di mettere in evidenza pregi e difetti degli opposti schieramenti, dopo un anno esatto dall’inizio di questa storiaccia, sperando che gli eventuali protagonisti non si lascino sopraffare dal carattere permaloso che dovessero avere, dato che, come si suol dire,  non c’è nulla di personale.

Il protagonista assoluto di questa vicenda non è l’alieno alto quattro metri, che il mio amico Bepy pensava fosse un Anunnaki in avanscoperta e Corrado Malanga ritiene sia nientemeno che Horus dal becco di gallina, ma l’ufologo Antonio Chiumiento. Non è nemmeno il testimone chiave Leonard D’Andrea, ma lo è semmai suo padre. Poi ci sono gli scettici, che non amano essere chiamati depistatori o disinformatori, né tanto meno debunkers, perché dicono di voler cercare la verità come tutti gli altri. Vedremo se il loro modo di cercare la verità sia adeguato o meno.

Prima di mettere a confronto botte e risposte dei personaggi di spicco dei due schieramenti, mi piace narrare una versione della storia a cui nessuno aveva pensato, con l’avvertenza che si tratta di una mia congettura fantastica senza pretesa di fondatezza scientifica, ma qui, con la riservatezza di entrambe le parti, chiumientiani e antichiumientiani, tocca far così: inventarsi le ipotesi.

Dunque, l’idea della sceneggiata di Mortegliano è venuta al gruppo di lavoro alle dipendenze del Ministero della Difesa, un gruppo speciale e segreto che, similmente a quello che da decenni agisce nella nostra madre patria, gli Stati Uniti d’America, ha come scopo primario di gettare discredito sull’ufologia. I creativi di tale gruppo, una specie di think tank, si sono serviti di un maresciallo in pensione, il signor Onofrio Giuseppe D’Andrea, che probabilmente già in passato era stato in contatto o addirittura in servizio presso tale corpo elitario di agitatori.

Quando gli alieni non entrano in camera da letto a rapire la gente, di solito si manifestano all’aperto, preferibilmente in ore notturne, e siccome il pensionato Giuseppe Onofrio non è solito uscire il sabato sera, si è pensato bene di coinvolgere suo figlio minore, che invece, amante delle automobili com’è, esce a tutte le ore. Si è scelta una strada percorsa giornalmente da Leonard per andare a trovare la ragazza. Ad entrambi, il D’Andrea junior e il D’Andrea senior, è stata fatta imparare a memoria la sceneggiatura.

A questo punto, è stato fatto intervenire l’ufologo Chiumiento Antonio, ovvero gli si è gettato l’amo a cui ha abboccato. Costui è sincero quando dice di aver ricevuto numerose mail da diversi testimoni ed è sincero nel momento in cui non vuole divulgare tali indirizzi elettronici perché è convinto che la riservatezza e la garanzia della privacy siano parte della deontologia del vero ricercatore ufologico. Non si è mai accorto che con la scusa della privacy può essere preso in giro da chiunque e finisce per mettersi il cappio al collo con le sue stesse mani.

E dunque, Antonio Chiumiento finirà per passare alla storia come un ciarlatano permaloso ma dovrà capacitarsi, alla fine, che l’avrà voluto lui. O forse non lo vorrà ammettere mai, di essere stato manipolato dai “creativi” su busta paga del Ministero della Difesa. Non vorrà neanche mai prendere in considerazione l’ipotesi che la mail inviata dall’allevatore di struzzi, quella inviata dal sedicente biologo che disse di aver visto l’alieno il 12 febbraio a Oderzo, quella della coppia titolare di un negozio di frutta a Udine, che disse di averlo visto il 14, quella inviatagli da tale Marco De Stefano il 25 e perfino quella di zio e nipote che, sulla strada per il Piancavallo, dissero di aver visto l’essere il 7 aprile, sono partite dallo stesso computer, in qualche ufficio dipendente dalle Forze Armate.

Da notare: quest’ultima segnalazione non è nemmeno arrivata a Chiumiento, bensì a Renzo Tomasella del CUN, mentre quella di Marco De Stefano anche Chiumiento dopo un po’ si è accorto che era un falso.

In 36 anni di attività come ricercatore ufologico, Chiumiento deve per forza aver avuto a che fare con i militari, che da molto tempo si sono accaparrati il monopolio degli studi sulle visite da parte di extraterrestri. Chiumiento, con la sua passione e la sua ostinazione, si è posto come un ficcanaso in questioni che non dovrebbero essere di pertinenza di civili e a quel punto i militari avevano solo due scelte: o sopprimerlo, come è stato fatto con Karla Turner, James McDonald e tanti altri, oppure servirsi di lui per i loro scopi, che sono quelli di screditare la ricerca ufologica ed alienologica, onde tenere lontana l’attenzione in primo luogo delle istituzioni e secondariamente degli eventuali privati cittadini che volessero avere risposte sui misteri degli UFO.

Con il suo ego ipertrofico e l’ingenuità che lo contraddistingue, a screditare l’ufologia Chiumiento ci sta riuscendo molto bene e i militari lo tengono caro per i suoi ottimi servigi in tal senso, anche se una parte di essi gli dà addosso insultandolo sul web, come vedremo fra poco.

Non c’è da meravigliarsi se i militari hanno scelto la via morbida con lui, lasciandolo in vita e servendosi delle sue performances, perché anche l’ufologo più famoso d’Italia, Roberto Pinotti, è stato asservito agli scopi di Vaticano, Massoneria e Militari. Infatti, non solo si è aggiunto al coro di quanti dicono essere una bufala l’IR3 di Mortegliano, ma afferma anche che Corrado Malanga è uno psicopatico. L’importante, per militari e preti, sono i risultati finali e cioè che non si deve sapere che le apparizioni “mariane” di Fatima, Lourdes, Medjugorie e quant’altro, sono delle immani prese in giro, in cui ad apparire non è la Madonna, per altro mai esistita se non come Iside o Dea Madre, bensì volgarissimi alieni ingannatori. Se lo si dovesse venire a sapere, come minimo milioni di cattolici sarebbero un tantino incacchiati, verrebbe meno il turismo di quelle zone e il business delle bottigliette d’acqua santa a forma di madonnina.

Perciò, al di là delle offese fatte via web a un professore già permaloso al massimo e che hanno prodotto l’effetto di mandare in vacca tutta la storia degli incontri ravvicinati del terzo tipo – che pure sono fenomeni reali – il professor Chiumiento serve ai militari e all’Establishment così com’è. Guai a cambiarlo. Ecco perché arrivo ad affermare che il protagonista incolpevole e incosciente di tutta questa commedia è lui, il professore di Porcia sinceramente appassionato d’avvistamenti ufologici. Bisognerebbe però chiedersi come mai nelle sue conferenze non parla dei suoi rapporti con i militari? Quali sono stati gli accordi tra lui e quella squadra di depistatori creativi che gestisce le public relations con l’opinione pubblica? Perché non parla mai dei rapimenti alieni e del lavoro con l’ipnosi regressiva fatto non solo da Malanga, ma anche dai suoi allievi come per esempio Valter Colognori e il suo gruppo Stargate?

Non so se rappresento l’utente medio, ma uscendo dalle conferenze di Chiumiento mi sento sempre deluso perché le cose più importanti vengono taciute e da un esperto che ha dedicato 36 anni della sua vita a tale tema, mi aspetterei qualcosa di più che non le solite fregnacce (sia detto con il dovuto rispetto) delle beghe tra lui e Pinotti e delle offese ricevute dai manovali della disinformazione. E invece, Chiumiento se ne viene fuori spesso dicendo: “Lascio a voi di trarre le conseguenze”.

Eh, no, caro professore! Le conclusioni le vogliamo sentire da te. Hai voluto fare il guru? Mo’ pedali!

Vogliamo sapere la tua autorevole opinione, per esempio, sulla possibilità che l’alieno altro non fosse che un robot da combattimento in libera uscita. O ti hanno proibito di parlarne?

Forse è proprio questo l’accordo con i militari: “Sutor, ne ultra crepidam”, come disse Michelangelo al calzolaio. Tu parla pure delle lucette in cielo (come fa principalmente il CUN), ma non t’azzardare a far cenno ad armi da guerra in fase di sperimentazione. Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi.

Se le cose stanno così, non so che farmene di questa aliena commedia. Mi basta quella di Dante.

E veniamo al ruolo secondario ma importante dei disinformatori accessibili, quelli che si rendono palesi su internet a differenza dei loro capi che hanno inventato la storia di Mortegliano e che sono destinati a rimanere occulti. Non occorre che siano in tanti, perché ne basta un paio, per esempio il poliziotto buono e quello cattivo e, dopo, tutti gli altri scettici per natura verranno da sé, attirati dal marciume come le mosche sugli escrementi.

L’ho detto all’inizio: all’Homo sapiens piace fare a botte, contendere e, se possibile, linciare un povero disgraziato qualunque. In questo caso l’ufologo Chiumiento, che sta facendo figuracce una via l’altra. L’ultima, la sfera aliena. Ma è colpa sua solo fino a un certo punto, giacché la situazione in cui si è venuto a trovare deve essere come un incubo da cui non sa uscire. Vorrebbe svegliarsi ma Giovanna Puiatti, il “poliziotto cattivo”, continua a scaricargli addosso una montagna d’improperi e “il poliziotto buono”, Marsian di Mortean, continua a riversargli addosso una montagna di sarcasmo, mentre tutti gli altri, dilettanti allo sbaraglio, vanno a ruota libera in fatto d’insulti. E sono un po’ creativi anche loro.

Io parto dalle cose certe, ed è certo che l’individuo che si nasconde dietro il nick name di Marsian di Mortean, sia qualcosa di più di un normale cittadino. Da un anno mi prende in giro promettendomi un incontro. Non lo farà mai, né del resto può farlo perché scoprirei che si tratta di un militare. Così preferisce tirarla per le lunghe con la ridicola scusa che non sono pronto per conoscere la verità e che potrei danneggiarlo con i miei articoli.

Che strano! Anche la “Sorella dei Lupi” mi aveva detto la stessa cosa: che non ero maturo per ascoltare ciò che aveva da dire sul suo essere un comandante Iargano.

A me questi snob fanno un solo effetto: mi fanno ridere! E si qualificano da soli come persone inconsistenti.

Poi c’è il “poliziotto cattivo”, che si firma Giovanna Puiatti (ma ultimamente anche Poiatti) e che in realtà, da come si esprime, sembra un uomo.

Vittorio Mella, che non capisco come mai continui ad andare a farsi insultare sulla bacheca del Marsian, sospetta che Giovanna Puiatti e Giovanna Podda, la signora sarda che dice di essere stata messa incinta otto volte dagli alieni, siano la stessa persona.

Potrebbe essere, ma in tal caso, tale Giovanna Podda non è stata solo usata come incubatrice, ma le è stato impiantato un microchip o qualche altra diavoleria che la rendono come minimo schizofrenica.

Alla trasmissione Mistero, intervistata da Daniele Bossari, si mostra dimessa, timida e addirittura piangente per la perdita della sua figliolanza ibrida, ma con Chiumiento mostra la sua altra natura di demone inviperito, come capita di vedere agli esorcisti al capezzale degli indemoniati.

Può essere, ma comunque poco cambia. A Chiumiento viene fatto pagare un prezzo altissimo la sua passione per l’ufologia. A Leonard e a suo padre il prezzo degli insulti – le forche caudine - è stato fatto pagare solo per meno di un anno, finché, come da copione, sono usciti di scena con la scusa di aver ricevuto un’offerta migliore dal punto di vista editoriale, abbandonando quello che fino a poco tempo prima era un……”vero amico”.

Morale della favola: diffidate di chi vi definisce un grande amico e si mostra troppo socievole e affettuoso. Sarà il primo ad accoltellarvi alle spalle. Questo non vale per Chiumiento in particolare, che resta una brava persona seppur esageratamente ingenua, ma vale in generale.

Diffidate anche della realtà così come vi viene raccontata: la realtà vera è sempre nascosta dietro spesse cortine fumogene.

Diffidate dei preti, che sono i più esperti mistificatori della realtà, avendoci fatto bere per secoli dottrine fittizie e trasformabili all’occorrenza, pur di mantenere ben saldo il loro potere sulle nostre anime.

Diffidate dei militari che parlano di “missioni di pace” e dei politici che parlano del “bene dell’Italia” (ma su quest’ultimo punto ormai molti stanno aprendo gli occhi).

Diffidate anche di me, che vi ho solo presentato un’ipotesi su come potrebbero essere andati i fatti. 

Qualche giorno fa ho conosciuto una persona che dice d’essere passata per la rotonda di Mortegliano alle 23.30 di quella famosa notte di un anno fa e di non aver visto macchine ferme, né nulla d’insolito.

Secondo Marsian di Mortean, oltre a tale persona da me conosciuta e a quel Diego S. che si era fatto avanti ancora mesi fa, ci sono altri tre individui che potrebbero testimoniare di essersi trovati sul posto nello stesso momento dell’IR3 e di non aver notato nulla, ma, per quanto mi riguarda, potrebbero esistere o meno, fa poca differenza. Due testimoni mi bastano.

A meno che non salti fuori il professionista di Codroipo, proprietario della BMW, o quel tale Claudio Cozzi di Rivignano, per me la faccenda è chiusa. Si è trattato di una Aliena Commedia inventata dai disinformatori militari, di cui Leonard e suo padre sono stati i portavoce, con la fattiva e travagliata partecipazione della guest star Antonio Chiumiento.

Salvo colpi di scena, per me il caso è risolto, come dice Pablo Ayo.