martedì 19 marzo 2013

Per loro siamo discariche

Nonostante io abiti in un piccolo comune di circa 10.000 abitanti, c’è un pullulare di iniziative culturali, promosse soprattutto dal circolo di agricoltura biologica “Aurora”. La conferenza a cui ho partecipato venerdì 15 marzo parlava di vaccinazioni, tema dibattuto in ambienti di controinformazione già da qualche decennio. Il COMILVA, infatti, esiste da una trentina d’anni e se all’inizio si prefiggeva lo scopo di fare informazione alternativa, oggi ha anche fra i suoi compiti l’appoggio legale ai genitori che non vedono riconosciuto dalle autorità sanitarie il cosiddetto danno da vaccino.
Tuttavia, già nell’ormai lontano 1992 è stata promulgata la legge n. 210 che ammetteva implicitamente il rischio da vaccinazione e questo avvenne in concomitanza con l’impennata di casi di effetti collaterali. Negli Stati Uniti, per esempio, in questi ultimi anni l’autismo sta assumendo proporzioni epidemiche, ma anche in Italia la dislessia è in aumento, insieme a patologie minori come la balbuzie, il ritardo nello sviluppo, il malassorbimento intestinale e lo strabismo, tutti effetti correlabili all’assunzione di vaccini.
Conoscevo il relatore, mio compaesano, perché abbiamo spesso parlato di scie chimiche, essendo lui un appassionato d’aviazione, ma il motivo per cui venerdì si trovava a parlare di vaccinazioni è dovuto al fatto che una ventina d’anni fa, fidandosi dei medici come siamo stati indotti tutti a fare, fece vaccinare uno dei suoi figli, che ebbe conseguenze abbastanza gravi.

A partire da quel momento, Mauro Ottogalli decise di andare a fondo nella faccenda, stante l’omertà dietro cui pediatri e medici generici si trinceravano. Nessuno gli dava risposte, esperienza comune a tutti i genitori che hanno avuto i figli menomati dalle vaccinazioni. La conferenza vera e propria è durata poco, comprendendo anche il trailer del documentario di Ambra Fedrigo, intitolato “Il ragionevole dubbio”, ma le cose più interessanti sono emerse durante il dibattito con il pubblico. C’erano due donne incinte e tre o quattro coppie con figli piccoli. Ciascuno ha portato il proprio caso e ha fatto le domande pertinenti. Ottogalli si è dimostrato una persona estremamente competente, anche se all’inizio aveva detto di non voler invadere un campo in cui spetterebbe ai medici mettere lingua.
Non avvenendo ciò, anzi a causa della vaghezza e della mancanza d’assunzione di responsabilità da parte della classe medica, tocca ai privati scavare nel mare delle menzogne per mettere in luce i tranelli, per non dire le truffe vere e proprie.
A me Mauro Ottogalli ha dato l’impressione di non essere abbastanza radicale nella sua presa di posizione. Dire che la vaccinazione è una cura efficace e contemporaneamente affermare di voler togliere un velo, mi sembra contraddittorio. Se vogliamo togliere qualche velo, dobbiamo andare fino in fondo e avere il coraggio di dire che abbiamo a che fare con dei farabutti, proni al volere delle industrie farmaceutiche.
Mauro non è arrivato a tanto e avrei quasi voluto prendere la parola per dirlo io.

Lo scopo del COMILVA, infatti, a cui Mauro appartiene, non è quello di abolire in toto le vaccinazioni, ma di permettere alla gente di fare una libera scelta, ovvero se vaccinarsi o meno. Da un certo punto di vista il COMitato Italiano per la Libertà di VAccinazione ha già raggiunto questo scopo perché al giorno d’oggi le vaccinazioni sono “raccomandate” e non più obbligatorie. Io stesso qualche giorno fa ho fatto avere alla Provincia per cui lavoro una lettera “Liberatoria” in cui li esentavo da ogni responsabilità nel caso avessi preso il tetano durante le ore lavorative. Il medico della cooperativa che mi ha in carica, aveva infatti messo nero su bianco la raccomandazione a fare l’antitetanica, cosa che mi sono ben guardato dal fare. E sembra che cooperativa e Provincia si accontentino della mia Liberatoria.
C’è da dire però, in merito alla svolta che gli eventi hanno preso negli ultimi anni, che un aiutino all’attuazione dei programmi del COMILVA è venuto anche da medici indipendenti che hanno dato l’esempio. Sei anni fa il professor Cavallini dell’azienda sanitaria n. 6 di Pordenone ha ammesso di non aver vaccinato i propri figli e questo è molto più dirompente per la consapevolezza dei genitori indecisi che non migliaia di volantini distribuiti dal COMILVA. Un po’ come quei medici e infermieri che si sono rifiutati di prendere il vaccino contro il virus della suina di tre anni fa.
Forse è stata la dichiarazione coraggiosa del dottor Cavallini a far sì che al momento attuale in nessuna delle aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia si attuino sanzioni ai genitori obiettori di coscienza, tranne la provincia di Trieste che ancora applica una multa di 200 euro a coloro che non vaccinano i figli.
Nel resto della regione qualche ente può tentare d’imporre le vaccinazioni anche se non esiste più l’obbligo di legge. Una donna del pubblico ha riportato una conversazione telefonica con il direttore di una piscina di Pordenone. Ecco il dialogo:

-       Suo figlio è vaccinato?
-       No.
-       Allora non possiamo accettarlo.
-       E’ una discriminazione. Potrei sentire un avvocato.
-       Lo porti da un’altra parte, per favore, noi non vogliamo rogne.

La donna, poi, ha portato il figlio in un’altra piscina e Mauro Ottogalli ha aggiunto che in chi tiene corsi di nuoto agonistico c’è ancora la tendenza ad imporre l’antitetanica, ma ha detto d’essere in grado di fornire, in privato, il nominativo di medici che rilasciano il nulla osta per la frequentazione delle piscine. E in più, spetta ai direttori di scuole e piscine dimostrare che il bambino rappresenta un pericolo per gli altri allievi.
Un altro concetto importante è che non sono le malattie che vengono a cercare il bambino, ma è il bambino che va a cercare le malattie. Di modo che, non ha molto senso obbligare una coppia di genitori a vaccinare il proprio figlio entro il primo anno per malattie che non potrà mai incontrare. Il virus della polio, per esempio, viaggia con le feci e se il bambino viene tenuto pulito e non entra in contatto con le feci di altri, non è statisticamente possibile che si ammali.
Un caso clamoroso è quello della campagna di vaccinazione obbligatoria antipolio fatta dalle autorità italiane in Albania. Prima della campagna di vaccinazioni la poliomielite era praticamente sconosciuta da quelle parti, ma subito dopo si sono verificati moltissimi casi di bambini affetti da tale patologia, tanto che ancora oggi gli albanesi ci odiano per questo. Io avrei detto che è la ricerca su modello animale a portare a questi risultati, ma Ottogalli non è animalista e non vede le cose come le vedo io.

Ha però mostrato al pubblico, fra gli altri, anche il libro di Hans Ruesch “Imperatrice nuda” definendolo “la bibbia” dell’antivivisezionismo, ma limitandosi a dire che i risultati degli esperimenti sugli animali sono fuorvianti rispetto ai risultati che ci si attende per l’uomo.
E’ già qualcosa, ma la sua prudenza nel non voler andare fino in fondo accusando la classe medica d’essere un’associazione a delinquere, mi ha lasciato leggermente perplesso.
Eppure, il quadro da lui tracciato portava gli ascoltatori a quella precisa conclusione: siamo nelle mani di criminali al servizio di logiche di profitto, a cui la nostra salute importa meno che niente. Avrebbe dovuto capirlo anche lui nel 2006, quando si è recato alla commissione vaccini e ha dovuto mettere a forza in mano al responsabile il dossier che aveva preparato, con casi veri di persone danneggiate dalle vaccinazioni. Il medico svicolava e lui dovette corrergli dietro, nonostante gli fosse stato accordato un appuntamento. Le cose non andarono meglio due anni dopo, con il dossier che nel frattempo si era arricchito di nuovi casi, quando Mauro, in delegazione con altri esponenti del COMILVA, fu ricevuto dall’assessore regionale alla sanità. Furono gentilissimi, ha riferito Mauro, ma la risposta alle istanze presentate la stanno ancora spettando.
Al momento attuale, Mauro ha un data-base di 302 casi di danni da vaccini, a partire dal 1957 e solo per il Friuli Venezia Giulia, ma solo cinque di questi sono stati riconosciuti come tali dalle autorità sanitarie. Il COMILVA  ha in piedi, attualmente, una cinquantina di cause giudiziarie.
Tenuto conto che molti genitori non associano le patologie dei loro figli alle vaccinazioni, ci sono stati casi clamorosi e indiscutibili come per esempio quelli successi una quarantina d’anni fa a due donne di Udine. Cambiando i pannolini ai figli piccoli hanno preso la poliomielite e una è addirittura finita nel polmone d’acciaio. Nessuno le aveva avvertite che il virus si sposta con le feci, che rappresentavano un fertile terreno di coltura del virus iniettato con le vaccinazioni ai due bambini. Erano altri tempi e la gente si fidava delle autorità.
Oggi pochi credono alla versione ufficiale dell’abbattimento delle torri gemelle e ancora meno si fidano della classe medica, specie se sono gli stessi medici a non vaccinarsi.
Poi ogni tanto capitano delle talpe che fanno uscire documenti segreti, non destinati al pubblico, che mostrano quanto criminali siano gli intenti delle industrie dal farmaco. Dal Belgio, per esempio, è stato fatto uscire un dossier di 1247 pagine predisposto dalla Glaxo per i suoi dipendenti. Vi si fa riferimento a 14 morti accertati e a 800 danneggiati in tutta Europa, in seguito a vaccinazioni. Nessun giornale ne ha mai parlato, ma noi lo siamo venuti a sapere direttamente da una delle più grandi aziende produttrici di vaccini. Suo malgrado.
Se all’omertà dei medici, che per contratto hanno l’impegno di “promuovere” le vaccinazioni, aggiungiamo il fatto che i rimedi omeopatici in Italia vengono fatti sparire, che Monti aveva predisposto una legge contro il traffico di merci a Km zero e che si cerca di colpire in vari modi le erboristerie, se ne dovrebbe dedurre che BigPharma sta conducendo una battaglia con le unghie e i denti per la difesa dei propri posti di lavoro, anzi dei profitti milionari che riescono a raggiungere grazie alla tradizionale credulità dei pazienti.
Così, mentre per noi è in gioco la salute nostra e dei nostri figli, per gli azionisti delle industrie farmaceutiche sono in gioco i guadagni da capogiro che fino ad oggi sono riusciti ad incamerare. Verrebbe da chiedersi, se ancora qualcuno di noi fosse così ingenuo da farlo,  se quei signori non siano ancora sazi o se siano avidi fino al punto di mettere a repentaglio la salute pubblica e la risposta sarebbe: “Sì, all’avidità, come alla stupidità, non c’è mai fine”.
Cinici fino al punto di torturare innocenti cavie, non si fanno scrupoli a manipolare i pazienti, come non si sono fatti scrupolo, durante gli anni dell’università, a manipolare le cavie negli stabulari.
L’impronta è la stessa: malvagi sadici camuffati da benefattori dell’umanità. Ogni tanto però capita qualche incidente di percorso. Qualcuno si fa beccare con le mani nella marmellata. Ed ecco l’ex ministro De Lorenzo che si fa qualche giorno di carcere, per poi godersi la bella vita con i trecento milioni di lire presi da BigPharma. Ed ecco il suo corruttore Poggiolini, che nascondeva i soldi nei divani e nelle poltrone di casa, anche lui additato al pubblico ludibrio. Ora pare che debbano entrambi risarcire lo Stato con tre milioni di euro, ma che siano stati scaricati – perché non se ne poteva fare a meno – lo si capisce dal fatto che loro sono finiti sulla graticola mediatica, ma l’obbligo della vaccinazione antiepatite B, da essi introdotto, è rimasto. I profitti non si possono toccare e….business is business.
Ovviamente, come dicevamo prima, non esiste più un obbligo di legge, ma se i genitori si rivolgono al pediatra e questo gli dice: “Fatela!” e poi, per maggior scrupolo, si rivolgono al medico di famiglia e questo gli dice: “Fatela!”, è ovvio che alla fine la vaccinazione la faranno ed è quindi come se fosse obbligatoria per legge. Una volta che dovessero emergere le controindicazioni, i medici si defileranno e i genitori saranno lasciati soli con la propria pena, nel vedere il ritardo nello sviluppo nel proprio figlio, per non dire di patologie ancora peggiori.
Casi di sclerosi multipla, che si rende manifesta dopo un trauma (una caduta, una scottatura o addirittura una puntura d’ape), in bambini vaccinati contro la difterite, sono ormai molto numerosi, ma nessun medico ha il coraggio di riconoscere la responsabilità dei vaccini. C’è solo un medico, insieme a pochi altri che hanno rischiato la carriera, che ha scritto un libro che è diventato la bibbia degli obiettori ai vaccini. Si chiama “Vaccinazioni pediatriche”, del dottor Roberto Gava, di Padova.
Va anche segnalato il dottor Stefano Montanari, che però si sta occupando di nanoparticelle presenti nelle polveri sottili, veri intrusi microscopici che vanno a conficcarsi nel cervello della gente, forse anche grazie alle famigerate scie chimiche, ma primariamente con l’inquinamento atmosferico e che a me fanno venire in mente il transumanesimo.
Ma di questo non si è parlato, essendo le mamme presenti in sala troppo ansiose di fare domande. Conoscendo la prudenza di Mauro Ottogalli, ho pensato di lasciar perdere un argomento decisamente cospirazionista.
Magari gliene parlerò a tu per tu in un’altra occasione.


12 commenti:

  1. Una buona notizia
    http://autismovaccini.com/2011/04/23/autismo-causato-dai-vaccini-il-governo-americano-ammette-correlazione/

    (Codroipo ha quasi 16mila abitanti)

    RispondiElimina
  2. Se fossero esistiti i vaccini un secolo fa... io avrei quattro fratelli (forse, ma ne dubito, uno autistico...).
    Invece sono "figlio unico"!
    Andate AFFANCULO!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A detta di tutti, la mortalità infantile è scesa grazie alle migliorate condizioni igieniche a alla disponibilità di cibo.

      Poi si sono fatti avanti i fautori dei vaccini che, come mosche cocchiere, si sono presi il merito del cambiamento.

      Anche i vivisettori fanno la stessa cosa: cercano di additare se stessi come artefici di una maggiore longevità nella popolazione, ma anche in questo caso dipende dal cibo e dall'igiene.

      Elimina
    2. Balle!!! A casa di mio padre non mancava il cibo.
      Ma se "bigpharma" non avesse messo in commercio la penicillina... neanche io sarei qui a triturarti i cabbasisi!

      Elimina
    3. Salve Wasp,
      ho fatto talmente tante ricerche sui vaccini che, a differenza di molti medici, posso affermare di conoscere molti pro e contro.
      Quello che mi sento di affermare è che, oggi (e sottolineo OGGI, poichè sul passato c'è altrettanta documentazione passata sotto banco) non sono certo i vaccini a salvare le persone (ad es. gli esavalenti) , anzi le assicuro che la sofferenza di molti bambini dopo i vaccini - e non parlo solo di autismo - è davvero doloroso da vedere. Non sto a raccontare la mia esperienza perchè mi dilungherei troppo. Non so perchè le sono mancati i familiari (in base a quali malattie e a quale periodo corrispondente e tanti altri fattori) non voglio avere la presunzione di affermare che i vaccini non li avrebbero salvati... le schematiche sono molteplici.
      Ma la prego non mandi a quel paese per rabbia... ci sono centinaia di genitori che maledicono il giorno che hanno iniettato mercurio/alluminio/squalene e quant'altro ai propri figli che non vedranno crescere.
      Non è assolutamente polemica la mia ma una prospettiva altrettanto dolorosa che merita una risposta alla sua rabbia.
      Saluti

      Elimina
    4. Wasp, anche se confermo l'importanza di igiene e alimentazione nel neutralizzare le malattie infettive, mi sono dimenticato di dirti che le epidemie di virus seguono andamenti misteriosi e che nel corso della Storia sono cessate improvvisamente come improvvisamente erano comparse. Nessuno sa spiegare perché ciò accada. C'è chi addita le comete come possibile fonte di infezione (e non sono i soliti cospirazionisti).

      Mia nonna materna ha avuto una dozzina di figli. Due sono morti in tenera età. Era benestante e anche a lei il cibo non mancava. Eppure sono morti e nessuno si è mai sognato di dire, tra i suoi discendenti (tra cui mia madre), che con i vaccini si sarebbero potuti salvare. Posso però informarmi perché una sorella di mia madre è dottoressa in pensione e ormai mi hai messo la pulce nell'orecchio.

      Elimina
  3. Non guardate la cosa nell'ottica della dualità...o bianco o nero...: il N.W.O. ed i suoi prodotti sono come Giano Bifronte...!
    g

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come si rapporta questa tua condivisibile affermazione con il tema delle vaccinazioni?

      Elimina
  4. Secondo me anche il tema dei vaccini risponde a questa logica della non dualità: essi sicuramente hanno avuto il lato positivo di salvare milioni di vite umane, ma sicuramente anche un lato negativo nell'alterare il rapporto fra il malato e la malattia, e forse anche un ruolo nel controllare le epidemie secondo piani prestabiliti, ovviamente dal N.W.O. con la loro spalla: le farmaceutiche...
    g

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di sicuro, rendere mansuete milioni di persone fino al punto di incolonnarle in paziente fila in attesa di vaccinarsi, è un'abile operazione di controllo sociale, che i fautori del NWO non si sono certo lasciati scappare, ma ho qualche dubbio che siano stati i vaccini a salvare milioni di vite umane.

      Elimina
  5. I vaccini attraverso danni neurologici più o meno gravi possono indurre disagi e danni permanenti al soggetto vaccinato, e non solo a lui. Il danno da vaccinazione si ripercuote, volenti o nolenti, su tutta la società. Gli unici a non essere impensieriti dal danno vaccinale sembrano essere i produttori, che invece dovrebbero rispondere in prima persona dei danni cagionati alla popolazione vaccinata. Www.comilva.org

    RispondiElimina