sabato 13 aprile 2013

Uomini che odiano gli italiani



Testo di Ida Magli
 
 


C'è un’unica e sicura dirimente oggi per capire i significati e le intenzioni degli esponenti politici, sia quando sono ambigui, sia quando appaiono chiari e schierati dalla parte dei cittadini: la loro dipendenza dai cosiddetti “poteri forti”, dall’alta finanza, e dall’Europa che ne è serva. Così, per esempio, può essere apparso onesto e perfino simpatico il “saggio” un po’ cretino Valerio Onida quando ha ammesso di star lì, insieme agli altri “saggi”, per occupare la scena vuota; ma è ridiventato subito quello che è, un succube dell’alta finanza, uno che odia l’Italia e gli italiani, non appena ha indicato come suo prediletto per la Presidenza della Repubblica, Giuliano Amato. Come avrebbe potuto essere diversamente, del resto, visto che era stato scelto dal massimo odiatore degli italiani, Giorgio Napolitano?


Sembra quasi incredibile il punto di degrado etico cui giunge una classe politica quando si trasforma, come oggi quella italiana, in un piccolo gruppo di persone chiuse nel bunker della conservazione a difesa di se stesse. Nulla più esiste ai loro occhi salvo questo: la propria sussistenza, il proprio interesse; e per difenderli  escogitano mezzi che non hanno nessun riscontro con la realtà, così che tutta la nazione che in apparenza essi continuano a rappresentare, si configura come un paese agli ultimi termini, lebbroso, marcio, putrefatto, consegnato davanti ai propri cittadini e davanti al mondo ai crimini di coloro che lo governano. Questa è, infatti, la legge della natura umana, cui nessun individuo e nessuna società può sfuggire: superato il livello di guardia posto dalla consapevolezza del rapporto con gli altri, con le norme che lo regolano, non sussiste più nessuna “etica” perché la percezione dell’altro serve esclusivamente per usarlo, ucciderlo per il proprio interesse, la propria salvezza.
Il quadro offerto in questi giorni dai responsabili dei Partiti, dalle massime cariche dello Stato, dal Governo in carica, è appunto quello dell’assoluta devastazione di ogni pur minima coscienza etica, della rottura di ogni legame con il proprio popolo che, infatti, tace annientato e si suicida (quattro suicidi negli ultimi due giorni indotti dal governo). La pseudo logica che sostiene quanto dicono e fanno i politici è appunto uno dei sintomi più vistosi della patologia mentale che li guida. Si sono aggrappati alla battaglia per i pochi posti di potere rimasti in lizza come lupi affamati agli ultimi brandelli di carne pendenti dalla vittima: non pensano ad altro, non vogliono altro. Se n’è avuta una specie di controprova nell’esaltazione offerta dal partito di Berlusconi all’unico sciacallo che si è sempre vantato della sua natura di sciacallo e che lo fa gongolare di ogni distruzione sociale che provoca. Pannella si è esibito al suo meglio, sparando con la solita violenza che non teme smentite le più grosse menzogne sull’enorme consenso alle sue idee, un consenso che non gli ha dato alle ultime elezioni neanche il minimo dei voti per entrare in Parlamento. Ci si domanda: perché proprio il Pdl vuole servirsi di Pannella e dei Radicali? 

Ammesso che possano portargli qualche voto, sicuramente gliene faranno perdere molti fra i suoi abituali elettori, non soltanto fra quelli cattolici, ma anche fra quelli che, forniti di buon senso, sanno bene che dietro ai Radicali ci sono sempre stati i “poteri forti”, l’alta finanza mondialista ed europea che se ne serve come strumento ottimale per quella disgregazione delle società e delle nazioni indispensabile al primato dei banchieri. Ma, bisogna ripeterlo: i politici hanno ormai perso qualsiasi sensibilità etica e l’unico Potere in cui vedono la possibilità di sostegno è quello dell’alta finanza che guida tutto e tutti, nel mondo e in Europa. È una guida alla distruzione: i banchieri non sono soltanto privi di etica, ma anche forniti di scarsissima intelligenza. Possiamo sperare soltanto che ci sia data la possibilità di liberarcene con le prossime elezioni.


Ida Magli

12 commenti:

  1. Ciao Roberto!
    Ho letto il tuo articolo sugli animalisti toscani...: molto sentito...spero di esserti stato utile.
    Come sai, non condivido, perché anche l'animalismo è una ideologia, più o meno organizzata.
    E poi...se uno si mette nei panni dei proprietari di quel caseificio...mica saranno stati contenti!!!
    Con rispetto
    g

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    1. Forse non ci crederai, ma la maggior parte degli animalisti la pensa come te, cioè prova lo stesso tuo disagio quando viene a sapere di azioni dirette di quel genere.

      Il mio pensiero l'ho già espresso: mi piacerebbe arruolarmi in un esercito di liberazione animale, con armi vere e pallottole vere, ma non succederà mai. Non in questa vita, non per me, purtroppo.

      C'è però un'altra possibilità di lotta, messa in evidenza da cinque attivisti olandesi nei giorni scorsi. Fare le azioni di liberazione alla luce del sole e poi consegnarsi al.....nemico, cioè alle forze dell'ordine. Va fuori da tutti gli schemi, ma Gandhi diceva proprio così.

      Vedo inoltre che provi empatia per i proprietari della ditta di latticini. E dunque, allora è solo una questione di empatia giacché io, quei tre ragazzi toscani e migliaia di altri animalisti proviamo più empatia per gli animali assassinati che non per chi li assassina.

      Quindi rispondimi: chi ha più diritto di ricevere solidarietà ed empatia, le vittime o i loro carnefici?
      Puoi rispondermi sia come buddista che come cittadino qualunque.

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  2. Beh, non sono buddista...è una religione come un'altra, come ogni altra ideologia...
    Piuttosto: è possibile vivere senza uccidere o danneggiare un qualsiasi altro essere vivente?
    Perché anche negli altri animali l'istinto alla vita individuale coincide spesso con l'istinto di morte altrui?
    g

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    1. Citazione:
      "è possibile vivere senza uccidere?"

      I giainisti ci provano, ma non credo che ci riescano neanche loro.

      Se ti facessi l'elenco di tutti gli animali che ho ucciso, più o meno inconsapevolmente, non ci crederesti.

      La risposta alla tua domanda è: NO.

      "Mors tua vita mea" è un principio universale.

      Tuttavia, ciò non ci esime dal praticare gli otto sentieri buddisti: il retto pensare, il retto parlare, il retto agire, ecc.

      Peccato che tu non sia più buddista. C'è la mia amica fiorentina che voleva farti qualche domanda.

      Ancora non so quando potrò venire nella tua splendida città, ma tu ultimamente devi aver avuto qualche.......problema. Qualche crisi esistenziale.

      Io non ti ho chiesto niente, ma il mio istinto mi dice così e non sbaglia mai.

      :-)

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  3. Eh Roberto...ho avuto un incidente cn lo scooter...mi sono fratturato una scapola, sn stato in ospedale 15 giorni, mi hanno operato in anestesia completa....ora sn a casa dei miei genitori...ma devo fare tutto cn il braccio sinistro...ed ho il braccio destro bloccato e due sbrani nella spalla...nn ti nego che è stato un periodo durissimo, nel quale mi sn confrontato cn i fantasmi della malattia e della morte...e cn la malasanità e le gerarchie di potere disumanizzanti dell'ospedale: un giorno ti racconterò!
    Il fatto che voglia uscire dall'organizzazione della Soka Gakkai significa solo che nn credo più nella pretesa "infallibilità" di quel maestro, avendo scoperto i loro giochi massonici di potere, ma nn che gli insegnamenti buddisti siano errati...
    Tuttavia sto maturando la convinzione che ogni religione o ideologia gerarchicamente organizzata sia funzionale alla logica del Potere e nn sia una strada di liberazione x le persone comuni che le seguono...
    Mi farebbe PROPRIO PER QUESTO molto piacere avere un colloquio franco e disvelatore con la tua amica fiorentina, sarei curioso di confrontarmi onestamente con lei ed i SUOI dubbi...
    g

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    1. La mia amica abita in Via del Leone, 13 e si chiama Alba Rontini.

      Anche lei, come tutti noi, è impegnatissima, ma se vuoi provare a telefonarle, dicendole che sei amico mio, il suo numero è: 339-3865466.

      Quanto al tuo incidente, davvero hai pensato alla.....morte?

      Per un osso rotto?

      Immagino comunque che devi aver sofferto e, come tutti gli uomini (come me), hai poca tolleranza al dolore.

      Spero tu ti rimetta presto. Anche perché abbiamo in sospeso un incontro, che non so ancora quando avverrà.
      Dipende dalla mia amica.
      Se trova chi la sostituisce.

      Ciao

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  4. Grazie...! proverò a contattarla...! ho pensato alla morte perché nell'incidente potevo battere il collo ed essere oggettivamente morto...poi negli ospedali...mamma mia...e prima dell'incidente ho sentito uno strano freddo e sensazione di disagio nel magazzino del mio negozio, ho avvertito una presenza...poi mentre guidavo lo scooter nella mia mente si è insidiata l'idea degli ospedali fiorentini...in maniera ironica ma ci pensavo...poi il pedone ha attraversato col rosso e sn caduto...g

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    1. Un pedone? Per una volta tanto non si è trattato di un pirata della strada. O forse sì, appiedato.

      Dici di aver percepito una presenza, il tipico brivido di freddo delle presenze demoniache.

      E' la prima volta o ti sei già acorto in passato di avere qualche dote speciale?

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  5. Sì, anche in passato...
    Sono consapevole di avere una particolare sensibilità medianica.
    Mi è successo, in occasione delle morti di due dei miei nonni, di prevedere inconsciamente l'evento, di averne avuto il sentore, tanto da recarmi da loro prima che perdessero conoscenza e morissero improvvisamente.
    Nel caso del mio incidente potrebbe essere stata una presenza di un defunto (è da anni che le sento, specie in quella parte del magazzino del negozio, che è in un edificio del 1300...), o di un "elementale", che comunque si è insinuato nella mia mente prima dell'incidente nella mia idea di ironizzare sui ricoveri a Careggi o Ponte a Niccheri...io poi sono stato ricoverato nel primo dei due complessi ospedalieri...
    g

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    1. Sei un uomo speciale!

      Cerca di rimetterti in fretta, ma con calma.

      Il pedone frettoloso ti ha aiutato?
      Che tipo di conseguenze giudiziarie avrà?
      Lo scooter è rimasto incustodito mentre venivi portato via in ambulanza? La beffa sarebbe che te lo rubino...
      In quanto tempo la scapola si salderà?
      Prendi medicine?

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  6. Beh, speciale...nè più nè meno di altri...
    Per fortuna ora sto molto meglio.
    Il pedone è venuto anche lui in ospedale, ma poi abbiamo perso i contatti. Però nn voglio ricorrere alle vie legali, che come si sa NON sono al servizio del benessere dei cittadini. Per fortuna sn accorsi i miei genitori e hanno portato lo scooter nel loro cortile...
    Entro aprile la scapola si sarà risaldata, e potrò ri-muoverla cn l'aiuto del fisioterapista!
    Medicine quelle normali mie, antidepressivi e x l'intestino...ma l'esperienza della morfina in ospedale nn è stata bella!!
    g

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    1. Hai risposto a tutte le mie domande.

      Grazie.

      Il pedone è venuto in ospedale?
      Notevole!

      Avrei ancora una piccola curiosità: cosa ti ha fatto la morfina di tanto spiacevole?

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