giovedì 30 maggio 2013

I dinosauri se lo ricordano



 

"E' davvero un asteroide immenso, della stessa grandezza di quello che ha estinto i dinosauri", commentano gli scienziati, "ma fortunatamente siamo in grado di seguirlo bene e siamo certi che non ci toccherà". 
Un altro asteroide si appresta a passare vicino alla Terra il prossimo 31 maggio. Si tratta di 1998 QE2, un oggetto lungo quasi tre chilometri.
Gli esperti ovviamente rassicurano spiegando che passerà a circa sei milioni di chilometri dalla superficie terrestre, quindici volte la distanza che intercorre tra la Terra e la Luna.
QE2 è stato scoperto nel lontano 1998 dagli scienziati del Linear programme del MIT di Boston, all’epoca impegnati nell’osservatorio astronomico di Socorro, nel New Mexico. Gli scienziati, però, non sono ancora riusciti a stabilirne l'origine: forse arriva dalla fascia degli asteroidi tra Marte e Giove.
Ma la misteriosa sostanza fuligginosa che ne ricopre la superficie suggerisce che potrebbe essere stato originato dai resti di una cometa che si è avvicinata troppo al Sole.


Ci sono voluti quindici anni perché l’asteroide si avvicinasse alla Terra e ci passerà accanto alle 22.59 (ora italiana) del prossimo 31 maggio, per proseguire la sua corsa nello spazio. 
Dunque, non correremo alcun pericolo ma la sua dimensione di 2,7 chilometri è ragguardevole e dimostra come corpi celesti consistenti giungano periodicamente nel nostro circondario.
Tutti ricordiamo il 15 febbraio scorso quando addirittura due asteroidi fecero notizia in una sola giornata: il primo, previsto e più consistente, perché sfrecciò addirittura più in basso dei satelliti di telecomunicazioni e il secondo, imprevisto e per fortuna molto più piccolo cadde in Russia sbriciolandosi, ma provocando 1300 feriti.

Inoltre, proprio qualche giorno fa, la NASA ha dato la notizia di un impatto meteoritico avvenuto sulla Luna lo scorso 17 marzo, generando una delle esplosioni più forti mai registrate.
"Non dobbiamo farci prendere dal panico, ma prestiamo attenzione", spiegano al Jet Propulsion Laboratory della Nasa che attraverso il Programma Neo monitora gli oggetti che orbitano attorno al nostro pianeta.
Gli astronomi sono già pronti per osservare questo eccezionale fenomeno dal Goldstone Observatory, situato nel deserto del Mojave, in California.

Dalla Nasa, Lance Benner non riesce a contenere l’entusiasmo, perché per la prima volta verrà utilizzato un nuovo tipo di radar in grado di mostrare gli oggetti celesti ad alta definizione: "Possiamo trasformare quello che sembra solo un puntino luminoso in un piccolo mondo, e osservarne tutte le sue caratteristiche", ha spiegato all’Independent. "È tremendamente eccitante".

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