giovedì 23 maggio 2013

Il presidente filosofo

 
Testo di Alessio Sammicheli





Jose Mujica è il presidente che tutti vorrebbero avere (e di cui noi italiani avremmo davvero bisogno). Consacrato dalla stampa come il Presidente più povero del mondo, l'uruguaiano Jose Mujica, detto "Pepe", è diventato famoso per aver rinunciato ad agi e lusso, donando ai poveri il 90% del suo stipendio statale e facendo dormire nella dimora presidenziale i senzatetto.

Per vivere lui si è scelto una modestissima fattoria, dove coltiva l'orto e conduce una vita semplice insieme a sua moglie, la senatrice Lucia Topolansky, e ai suoi cani. È qui che ha concesso un'intervista all'agenzia di stampa spagnola Efe. Situata a 10 chilometri da Montevideo, in una zona rurale dove si sente solo il cinguettio degli uccelli, la casa del Presidente si distingue solo per pareti con intonaco cadente, tetti di lamiera verde e galline che svolazzano vicino ai panni stesi al vento.

"Il mio stile di vita è una conseguenza del processo della mia vita. Ho combattuto per quanto è possibile per l'uguaglianza e la parità degli uomini", dice pensieroso questo ex-guerrigliero che ha trascorso quattordici anni in carcere, per lo più durante la dittatura (1973 -1985).

Per Mujica, "il mondo è prigioniero della odierna cultura della società dei consumi e ciò che sta consumando è vite umane in quantità enormi, perché ha perso la capacità di godere del tempo e dimenticato l’idea che essere vivi è un miracolo. La gente non compra con il denaro, compra con il tempo che spende per ottenere quei soldi. Non si può sperperare questo tempo che viene rubato alla vita", sostiene il presidente, che governa un paese di 3,3 milioni di abitanti e che a livello turistico si pubblicizza come il paradiso della natura e della tranquillità.
Con abiti e scarpe sportive, Mujica chiarisce che il suo non è un appello a "povertà e miseria" ma alla "sobrietà" della vita. E se si vuole cercare di trovargli un difetto, come quello di possedere un IPad, il presidente spiega che ha dovuto iniziare a usarlo per leggere i giornali prima di passare alla Torre Ejecutiva, la sede governativa al centro di Montevideo, perché nel quartiere dove vive con altre tre famiglie, e dove la sua fidata cagnetta Manuela sopravvive nonostante gli acciacchi e i diciotto anni d’età, la stampa cartacea non arriva.

Il presidente racconta anche di "non avere tempo" per i lavori nei campi e chiarisce che appena concluderà il suo mandato riprenderà a coltivare. Il cibo, per adesso, oltre a quello prodotto da un piccolo orto, viene acquistato nelle vicinanze con la moglie Lucia. Ma è d'obbligo cucinare da sé: "Cuciniamo noi. Oggi a pranzo, se non cucino io non mangerò", dice Mujica, che per l'occasione preparerà il suo piatto preferito, carne di manzo con cipolla, anzi "con un sacco di cipolla tritata". E le casse dello Stato sentitamente ringraziano...

Alessio Sammicheli

5 commenti:

  1. Risposte
    1. Così si legge. Anche papa Bergoglio ama molto l'asado.

      Sudamericani!!!

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    2. Non è da additare ad esempio "il gesuita", non bisogna far da eco a chi si comporta da ipocrita delegando l'azione violenta

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  2. bellissimo articolo, veramente un esempio, il paradosso è che, anche uno dei piu encomiabili scimmioni è pur sempre un assassino (vedi il suo piatto preferito)
    Vittorio

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