sabato 29 giugno 2013

Il vecchio trucco del casus belli

  
Fonte: OIPA

Da qualche settimana nella provincia di Alessandria sono apparsi alcuni coloratissimi manifesti con la scritta “Caprioli…no grazie, raccolta di firme per limitarne il numero”.
Autori la CIA – Confederazione Italiana Agricoltori – e Confagricoltura che hanno lanciato una petizione per chiedere l’abbattimento dei caprioli. La scusa è sempre la stessa, gli ingenti danni prodotti all’agricoltura, quella cui si appellano puntualmente anche i cacciatori per rivestire di una qualche presunta utilità la loro spregevole occupazione.
Quello che non si dice è che i danni all’agricoltura provocati dalla fauna selvatica vengono ogni anno rimborsati dalla Regione e che esistono metodi alternativi alla soppressione degli animali in esubero, come la sterilizzazione chimica o i metodi dissuasivi che possono impedire l’accesso degli animali alle coltivazioni.



In una regione come il Piemonte dove, calpestando i diritti dei cittadini e i principi della democrazia, si è addirittura giunti ad abolire un referendum a pochi giorni dal voto, è difficile aspettarsi che si parli di metodi alternativi. Si preferisce invece continuare ad ingrassare una lobby trasversale, quella dei cacciatori e degli agricoltori-cacciatori, che a livello elettorale ha dimostrato di avere il suo peso.
Ricordiamo che a seguito dell’abrogazione della legge regionale sulla caccia n. 70/1996 (3 maggio 2012) oggi in Piemonte vige la normativa nazionale, largamente più permissiva e quindi in tendenza diametralmente opposta a quella richiesta dai cittadini piemontesi. E ricordiamo anche che eventuali deroghe che l’Unione Europea riterrà illegittime costeranno all’Italia e alle Regioni pesanti sanzioni che non verranno certo pagate dai cacciatori, ma anche da tutti quei cittadini che la caccia non la vogliono.
Di tutto questo, sia CIA che Confagricoltura non danno notizia e continuano a raccogliere firme proponendo lo sterminio di migliaia di esseri innocenti. Animali che senza un’opportuna campagna di sterilizzazione e contenimento l’anno successivo si riprodurranno e rinfoltiranno nello stesso modo, perché la natura ci insegna che la popolazione di ogni specie è strettamente connessa alla capacità ambientale di sostentamento della specie stessa (principio della holding capacity).

Vi invitiamo a contestare insieme a noi questa vergognosa iniziativa.



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