domenica 30 giugno 2013

Omaggio a un pioniere




Chiunque si interessi di ufologia e soprattutto di esopolitica conosce, anche solo per fama, il nome di Carlo Alberto Perego, il console italiano che negli anni ‘50 e ‘60, in seguito ad una personale esperienza che lo vide testimone il 6 novembre del 1954 di uno straordinario avvistamento sui cieli di Roma, gettò le basi dell’ufologia italiana e del pensiero esopolitico.
Perego, infatti, grazie al suo mandato consolare, che lo portò a svolgere numerose missioni in diverse parti del mondo, ebbe occasione di entrare in contatto con moltissime personalità politiche e militari del tempo (tra cui, in Italia, l’allora Ministro delle Finanze Giulio Andreotti), sviluppando ben presto una visione globale del fenomeno UFO che ancora oggi non ha eguali tra i ricercatori che si occupano di questa materia.


Questa figura chiave dell’ufologia italiana e direi anche mondiale, tanto che le sue opere raggiunsero anche l’America del sud, è tuttavia pressoché sconosciuta al pubblico italiano, complice anche l’irreperibilità delle sue opere nel mercato editoriale (che non sono state mai più ristampate) unitamente ad un misterioso silenzio che avvolge la sua vicenda biografica.

E’ in questo contesto che si è deciso di dare avvio al "Progetto Perego", un'inziativa aperta rivolta tanto ai semplici appassionati della materia quanto ai ricercatori e agli studiosi, che vi troveranno documenti storici, testimonianze e contributi critici sulla vita e le opere di Perego, nonché la possibilità di consultare le opere da lui pubblicate all'interno della Sala di lettura virtuale.

Nel ringraziare di cuore quanti hanno contributo e contribuiranno a rendere vivo questo progetto, invito tutti coloro che sono interessati ad avere maggiori informazioni circa questa iniziativa a rivolgersi alla redazione del sito tramite il seguente indirizzo e-mail: info@progettoperego.it 

Ivan Ceci

4 commenti:

  1. Da un paragrafo di un libro di Perego (http://www.nibiru2012.it/forum/ufo/le-manifestazioni-su-roma-del-6-e-7-novembre-1954-134041.0.html) si legge:
    Avevo visto cadere la stagnola antiradar degli apparecchi americani, durante la guerra. Non era la stessa cosa. Questi filamenti erano sottilissimi: sembravano fili di ragnatela. Riuscii a prenderne uno: poteva sembrare una materia vetrosa, che si volatilizzava dopo qualche tempo.
    .......
    Scrive: "sembravano fili di ragnatela"

    Ne avevo già sentito parlare/visto in questo TG (http://www.youtube.com/watch?v=r3Pg_eACwvM) sulle scie chimiche ai minuti 1,33-4,54 e dal 5,47 al 6,46 circa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il 1954 è passato alla storia, insieme al '78, come l'anno della grande ondata di avvistamenti.


      Né i suoi amici giornalisti, né il comandante dell'aeroporto di Ciampino sapevano niente delle evoluzioni del 6 e del 7 novembre sui cieli di Roma.

      Perego pensò che in entrambi i casi, a partire dal primo avvistamento fino all'ultimo, quegli strani velivoli avrebbero avuto tutto il tempo di bombardare il Lazio, se solo avessero avuto intenzioni ostili.

      Da quella prima esperienza del console Perego probabilmente nacque l'ufologia italiana. Peter Kolosimo venne qualche decennio dopo.

      Riguardo alla caduta di filamenti, ne parlava già Fort all'inizio del secolo:

      http://it.wikipedia.org/wiki/Charles_Fort


      Ho letto un solo libro dell'autore americano, "Il libro dei dannati", e si dà il caso che dal cielo, in molte parti del mondo, non cadano solo filamenti trasparenti, ma anche sangue e pezzi di carne, pesci e rane, oltre a neve dai colori improbabili.

      Affascinanti misteri.

      Elimina
  2. Più che affascinanti io li definirei macabri.
    Ma Fort aveva anche una spiegazione per questi misteri oppure si limitava a documentarli?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Wikipedia dice che Fort dava un taglio sarcastico alla presentazione dei fenomeni. Anche se è passato qualche anno da quando ho letto "Il libro dei dannati", non mi risulta che fosse scettico o deridesse quelle stranissime manifestazioni.
      Si sa che di Wikipedia ci si può fidare fino a un certo punto.

      Elimina