venerdì 26 luglio 2013

Sadismo e scommesse

 
I combattimenti fra cani sono vietati ovunque, ma vengono praticati lo stesso. In alcuni paesi del Terzo Mondo, Spagna in testa, vengono fatti combattere uomini con tori, in quella che si chiama corrida. La maggior parte degli spettacoli di questo tipo avvengono impiegando galli con galli e, in Perù, ad Arequipa, anche mucche con mucche. In Madagascar, uomini con zebù. Nel saggio “Ratti”, di Robert Sullivan, troviamo la descrizione di come nell’Ottocento, a New York, venivano fatti combattere anche cani di piccola taglia con  ratti, spettacolo che significava morte certa per i roditori. Lo scopo era di fare scommesse e probabilmente questo passatempo fu importato da Irlanda e Inghilterra, luoghi dove le scommesse sono molto apprezzate e praticate. In Italia, stando al Gazzettino, si rinvengono a volte cani di grossa taglia annegati nella laguna di Venezia, con massi legati al collo. Si tratta di animali che vengono usati per addestrare alla combattività i cani di razze da combattimento, oppure di esemplari di tali razze che si sono rivelati inadatti allo scopo. Un animalista italiano residente a Norimberga ha compiuto il gesto coraggioso di affrontare da solo uomini dei paesi dell’est europeo, intenti a far combattere i cani. La sua storia si può leggere QUI. Da noi le forze dell’ordine non brillano per interventi di questo tipo o perché gli organizzatori di tali eventi sono particolarmente furbi, oppure perché non viene riservato al problema l’attenzione che merita. E’ più facile fermare ai confini furgoni carichi di cuccioli, diretti ai negozi di animali. Le immagini di cuccioli in braccio ai carabinieri fanno sempre molto effetto.

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