domenica 25 agosto 2013

La vivisezione democratica

 

Sarzana - "Giungono da più parti rimostranze e proteste per la partecipazione del professor Silvio Garattini alla conferenza "Invecchiamento cerebrale: un'epidemia del terzo millennio" in calendario il 1° settembre prossimo.
Potrebbe sembrare fuori luogo la richiesta a seguire visto il tema della conferenza, ma non è il contenuto della stessa che vogliamo contestare, ma ciò che Garattini rappresenta: uno dei principali sostenitori della vivisezione e la sperimentazione su animali in Italia". E' il comunicato di Valter Chiappini, capogruppo M5S a Sarzana che si schiera al fianco degli organizzatori del sit in di protesta previsto per il giorno in cui l'eminente scienziato sarà ospite del Festival della Mente.


 
"Non è facile propaganda o populismo, visto che il Movimento 5 Stelle da sempre è contrario a vivisezione e sperimentazione animale tanto da supportare la petizione europea “Stop vivisection” promossa da illustri cittadini europei dove spiccano fra gli italiani Sonia Alfano, Gianni Tamnino, Fabrizia Pratesi de Ferrariis, Vanna Brocca ed Adriano Barrica. Siamo pertanto a fare nostra la protesta di innumerevoli cittadini e la loro richiesta di intervenire per annullare la presenza del professor Garattini alla conferenza o, in subordine, prendere ufficialmente le distanze da ciò che lo scienziato rappresenta". Questo il pensiero dell'esponente grillino, che ricalca quello del centinaio di aderenti alla pagine Fecebook "No a Garattini".

Garattini, scienziato 85enne di fama mondiale, ha dichiarato ad Adnkronos di non avere "alcuna intenzione di farmi intimidire da forme di protesta che giudico antidemocratiche. E il 1° settembre prossimo, come previsto, interverrò al Festival della Mente di Sarzana". "Ritengo che un Paese civile non possa avere bisogno della polizia perché una persona vada a tenere una conferenza scientifica e ritengo che la violenza sia una forma di protesta antidemocratica, che dovrebbe sollevare le preoccupazioni di tutti i cittadini", ha aggiunto.
"Comunque la si pensi sulla sperimentazione animale, operare per eliminare la presenza, e dunque la possibilità di parola, di un esponente autorevole della comunità scientifica da un pubblico dibattito, è un comportamento in perfetto stile fascista'', ha dichiarato Marco Cappato, esponente radicale e rappresentante dell'associazione Luca Coscioni.

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