martedì 20 agosto 2013

Per fortuna c'è BigPharma

 
Fonte: ToDay


TORINO - Nelle confezioni di frutti di bosco surgelati confezionate da dieci aziende alimentari italiane è stato trovato il virus dell'epatite A.
E' quanto emerso dalle analisi fatte eseguire dalla procura di Torino su campioni prelevati in negozi e supermercati del torinese in seguito all'allerta diramata nelle settimane scorse dal Ministero della Salute. Il pm Raffaele Guariniello procede per il reato di commercializzazione di prodotti di alimentari pericolosi.


I frutti di bosco congelati provengono da Serbia, Ucraina, Bulgaria, Polonia, Romania e dal Canada e sono stati confezionati in aziende di Padova, Pavia, Ferrara, Parma e Cuneo. La procura sta identificando i responsabili che saranno iscritti sul registro degli indagati.
Tutto è partito da uno spaventoso più 264% che ha fatto scattare l'allerta massima. L'epatite A è tornata a fare paura e una delle cause risiede nei frutti di bosco congelati. La Procura di Torino ha per questo avviato un'indagine a campione sulle confezioni di mirtilli e simili venduti nei supermercati e negozi. I controlli sono partiti dopo che il procuratore Raffaele Guariniello ha recepito l'invito del Ministero della Salute e ha nominato un consulente. 

 "Sono stati confrontati, mediante genotipizzazione e sequenziamento - spiegò il Ministero sul suo sito - i virus individuati negli alimenti e nei pazienti. Complessivamente è emerso che, di 106 casi sequenziati, 49 presentano la stessa sequenza virale di genotipo 1A. Tale sequenza è risultata identica a quella ottenuta da un campione di frutti di bosco positivo al rilevamento del virus dell'epatite A, suggerendo fortemente che tale alimento possa essere la fonte di infezione".  

Una delle regioni più colpite, il Piemonte, dove si registrano sessantacinque casi di epatite A. Mentre al Ministero della Salute sono arrivate 382 segnalazioni e nel 35% dei casi i pazienti hanno riferito di avere consumato frutti di bosco congelati. Da qui, i controlli necessari. 

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