martedì 15 ottobre 2013

Che qualcuno ci salvi!

 
Fonte: Gazzettino

Il 13 ottobre scorso è accaduto un fatto alquanto singolare; diciamolo, gli abitanti di via Fogazzaro sono abituati a spettacoli di altro genere ma una pecora viva, legata ad un cassonetto, non si era mai vista prima d'ora.
Un iniziale sorriso ha lasciato ben presto spazio ad un senso di indignazione, oltre che di pena per il povero animale abbandonato, uno scenario a dir poco grottesco e degradante.
Benché siano state fatte diverse supposizioni, non è stata ancora fatta chiarezza sul perché quell'animale si trovasse lì e, SOPRATTUTTO, su quale sarebbe stato il suo destino se non fossero intervenute, fin troppo tempestivamente e in gran numero le autorità. Indignazione dovuta anche al fatto che ci fossero ben TRE volanti della polizia e UNA dei carabinieri per quella che di certo non può definirsi “un'emergenza” sebbene sia un fatto spiacevole, per non dire grave.
Di emergenze nella nostra zona ce ne sono ben altre che meriterebbero la stessa attenzione, per non dire MAGGIOR ATTENZIONE: dai furti nelle auto o nei cortili, alle abitazioni subaffittate, ai magazzini pieni di merce contraffatta ai quali si unisce il continuo andirivieni di venditori abusivi, al giro di prostituzione agli incroci, allo spaccio a cielo aperto e alla merce che viene furbescamente occultata nelle siepi vicino ai condomini.

 
Ma stavamo parlando della povera pecora e non dei poveri abitanti di Via Fogazzaro e dintorni.
Torniamo ai sospetti e alle supposizioni...

L'idea più accreditata, grazie a testimoni oculari che non si sono palesati, è che:
1. la pecora in questione sia stata comprata, sempre per non dire “rubata”
2. portata con una macchina di fronte alla fantomatica moschea, fatta passare per “centro culturale”
3. probabilmente allo scopo di essere sacrificata o macellata.

L'ipotesi al punto 3 è confermata dal fatto che le persone viste in compagnia sempre della povera pecora in questione, hanno ben pensato, una volta scoperte, di legare l'animale al suddetto cassonetto ed, in seguito, di barricarsi all'interno della suddetta moschea, alias “centro culturale”, per non uscirne più.

Per rassicurare coloro i quali si stiano chiedendo che fine abbia fatto la povera pecora abbiamo assistito al suo recupero da parte di alcuni allevatori.
Invece per tutti quelli interessati, come noi, al destino dei poveri abitanti di via Fogazzaro e dintorni...

La vera domanda resta ancora aperta: CHE FINE FAREMO NOI?

Ci sentiamo presi in giro in primo luogo dalle autorità ed in secondo luogo da chi ci dovrebbe rappresentare e TUTELARE.
E' giusto continuare ad essere omertosi e spaventati, oltre che ignorati da chi di dovere?
Gli abitanti si trovano ad avere sotto gli occhi quotidianamente il risultato di tale noncuranza, siamo tutti consapevoli di come la situazione si stia evolvendo preoccupantemente, tanto da non sentirsi più al sicuro in casa propria.

NOI DICIAMO BASTA!

BASTA alle farse che leggiamo ogni giorno sul giornale delle scoperte lungimiranti di traffici di prostituzione all'interno di falsi centri estetici, quando ci accorgiamo che per uno chiuso ne restano altri dieci liberi di poter proseguire con i loro illeciti movimenti.
BASTA ai negozi aperti oltre l'orario di chiusura consentito, al quale tutti dovremmo essere obbligati ad aderire.
BASTA cartelli affissi sui muri che ci invitano a non dare l'elemosina quando non si trova una soluzione, e sarebbe possibile, far si che queste persone non siano costrette a domandare denaro.
BASTA allo sfruttamento indiscriminato dei venditori abusivi, ormai numerosissimi ovunque.
BASTA allo spaccio di droga e alle campagne pubblicitarie ipocrite del tipo: “Chi spaccia è un infame”, perché lo spacciatore resta un infame ma non lo vogliamo sotto casa nostra e sotto i nostri occhi.
BASTA ai furti che restano puntualmente impuniti.

In conclusione la verità è che assistendo allo straordinario evento di oggi, ci siamo tutti un po' immedesimati in quell'animale.
Ci siamo sentiti tutti abbandonati e perduti proprio come la povera pecora, ci sentiamo destinati ad un sacrificio inevitabile che giorno dopo giorno si compie inascoltato, senza che nessuno venga in nostro soccorso.

CHE QUALCUNO CI SALVI!

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