domenica 19 gennaio 2014

George Orwell colpisce ancora!

 
Tratto da “2084 – L’apoteosi dell’arianità”, edito nel 1995

C'era stato un tempo in cui Marcello s'avventava nella vita con il temperamento di un cavaliere medievale. Partiva, lancia in resta, alla carica delle ingiustizie. Brandiva la spada fiammeggiante della Verità, della sua Verità, contro un variegato e formicolante piccolo popolo di viscide ipocrisie. Assaltava intrepido, cinto il capo del lauro dell'entusiasmo e indossata la corazza delle argomentazioni raziocinanti, le armate tetragone delle organizzazioni razzistiche governative. Tutto ciò capitava nell'anno duemilaottantaquattro dell'era cristiana. La Confederazione degli stati del nord del pianeta aveva risolto splendidamente quello che era stato un problema di coscienza per molti umanitari della seconda metà del secolo ventesimo. Gli stati dell'Europa, della Russia, del Giappone e degli U.S.A. si erano dapprima uniti in federazione, poi avevano fortificato i propri confini dopo aver espulso con la forza tutte le persone di colore immigrate nel corso degli anni, compresi i mulatti e i creoli. Ai neri americani era stata graziosamente data l'opportunità di continuare a vivere sul territorio degli Stati Uniti a patto che si sottoponessero a un trattamento chirurgico gratuito e indolore tendente a sbiancare la loro epidermide. In caso di rifiuto, anche per loro c'era l'espulsione. Indi, durante i primi tre decenni del ventunesimo secolo, a varie riprese, avevano impiegato tutta la propria forza militare in numerose battaglie campali che avevano decimato le popolazioni di quello che un tempo veniva chiamato Terzo Mondo. 


Contemporaneamente, i bianchi, poiché si trattava di un vero e proprio conflitto  razziale, diedero l'avvio ad una poderosa campagna di propaganda ed educazione, ma si potrebbe anche definire lavaggio del cervello, volta a dimostrare l'inferiorità e l'attitudine al parassitismo di tutte le genti negre, brune o variamente colorate. Le organizzazioni religiose, che inizialmente si erano opposte al programma di sterminio dei popoli di colore in virtù dei rimasugli di ideologia populistico-cristiana, furono messe a tacere mediante astute forme di ricatto economico. I più riottosi fra gli umanitari furono fatti sparire senza tanto clamore. Nel giro di una trentina d'anni tutto il sud del mondo fu devastato da innumerevoli conflitti atomici che portarono alla drastica riduzione del numero di abitanti del pianeta e a molti sconvolgimenti degli habitat e del clima terrestre, cosa che provocò le proteste di alcuni scienziati di razza bianca che furono immantinente messi a tacere e bollati come sovversivi.

Marcello Binatti non era ancora nato quando venne dato il colpo di grazia agli sparuti eserciti dei popoli di colore e per tutta la sua giovinezza, nell'arco degli anni settanta, subì, come gli altri studenti, la martellante propaganda di regime che esaltava l'operato dei bianchi e giustificava l'eliminazione dei popoli di razza scura.
Per esempio, con il nuovo corso epocale, in cui la razza bianca aveva definitivamente preso il controllo dell'intero pianeta, l'umanità non avrebbe più conosciuto il tormento della miseria. Si era finalmente risolto il problema della fame nel mondo con l'eliminazione fisica di interi popoli che per cultura, clima, sovrappopolazione  o altre cause politico-economiche non erano stati in grado di portare il proprio livello di vita alla pari con quello dei popoli civilizzati. Si tolse così di mezzo, dalle coscienze rammollite di molti bianchi, l'incubo dei bambini coi ventri gonfi per la denutrizione e tutto il denaro che prima veniva sprecato per i cosiddetti aiuti alimentari al Terzo Mondo poteva ora essere reinvestito in America o in Europa per creare posti di lavoro. Alla fine del ventesimo secolo, la Terra contava all'incirca ottocentocinquanta milioni di persone, e ciò permetteva un più razionale sfruttamento delle risorse naturali, una loro più equa distribuzione e in definitiva una maggiore felicità per tutti.

Si era così raggiunta, secondo l'ideologia dominante, una forma di esistenza molto vicina alle condizioni ottimali mentre la religione ufficiale, che era pur sempre il cristianesimo, anche se con alcune modifiche, faceva addirittura riferimento alla restaurazione del paradiso terrestre. Le guerre razziali con cui era iniziato il terzo millennio venivano additate dal clero come l'attuazione di antiche profezie e quindi accettate e acclamate perché in possesso di approvazione divina.

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