sabato 25 gennaio 2014

I lacci sono vietati ma la cattiveria è lecita

 

BELLUNO - Trentamila euro di multa per un cinghiale ucciso da uno dei lacci che si trovavano nella sua proprietà. Questa la pena inflitta ieri dal tribunale di Belluno a Pietro Mello, 71 anni, di Alano di Piave, difeso dall'avvocato Massimiliano Paniz. L'accusa era di maltrattamento di animali. La legge vieta l'uso dei lacci, perché infliggono una morte lenta, dolorosa, crudele come sancito anche dalla Cassazione.
Furono i Forestali a beccarlo, mentre, con un amico, andava a rimuovere la carcassa, praticamente impiccata. Durante il processo è emerso che, quello stesso giorno, un conoscente aveva fatto fuori, sparando, una ventina di cinghiali. Il giudice Antonella Coniglio ha triplicato la richiesta di pena avanzata dalla pubblica accusa, concedendo solo il beneficio della sospensione.

Nessun commento:

Posta un commento