giovedì 23 gennaio 2014

Un depistatore pagato con i nostri soldi

 

MODENA – L’alluvione di Modena? Tutta colpa delle nutrie che hanno scavato le loro tane dentro gli argini del Secchia. Questo in estrema sintesi quanto sostenuto da Carlo Giovanardi che ha pure presentato un’interpellanza al Senato contro i roditori responsabili, a suo dire, dello straripamento del fiume.
“Quali iniziative intendono intraprendere il governo ed il ministro dell’Ambiente per garantire la sicurezza dei cittadini e il ripetersi di alluvioni come quelle di Modena?”, ha chiesto il senatore evidenziando come “più volte la Protezione civile abbia indicato nei cunicoli scavati dalle nutrie sugli argini dei fiumi la causa del collasso degli stessi in caso di piene”. Giovanardi ha poi sottolineato la denuncia fatta dalle organizzazioni agricole della provincia di Modena, secondo le quali questo fenomeno avrebbe causato anche la rottura dell’argine del fiume Secchia a Bastiglia con conseguenti gravissimi danni materiali e il decesso di un cittadino.
E punta il dito contro le associazioni animaliste che “ostacolano in ogni modo la cattura e l’abbattimento delle nutrie, che sono state immesse nei nostri fiumi circa 30 anni fa e si sono moltiplicate a dismisura”.

Le nutrie, roditori a metà tra un topo e un castoro, sono infatti originarie delle Americhe. Furono introdotte in Italia sul finire degli anni sessanta: la loro pelliccia poteva sostituire a poco prezzo quelle costosissime di visone. Ma le giacche in castorino, come venivano chiamate all’epoca, passarono presto di moda e gli allevamenti smantellati. Semplicemente aprendo le gabbie.Va da sé che i poveri roditori si diressero in massa verso il loro habitat naturale: nei pressi dei fiumi.
Ma di qui ad essere ritenuti del dissesto idrogeologico dell’intera area ce ne passa. Tanto che su Twitter impazza un hashtag #colpadellenutrie che è già virale. I parlamentari emiliani M5S rispondono a Giovanardi che: “L’esondazione del Secchia si poteva evitare con normali azioni ed interventi di prevenzione”. Scherza l’Idv regionale: “Nutria espiatoria o mancanza di fondi e controlli?”.

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