domenica 2 febbraio 2014

La schiavitù del lavoro

 

La macchina generatrice del "profitto per pochi" vuole sudditi obbedienti che lavorano per quei pochi che in democrazia vengono mandati dalla massa a scrivere leggi che la opprimono. Poiché i sudditi sono stati abituati sin da piccoli a credere nelle autorità e a tutto ciò che dicono e scrivono, e poiché queste autorità dicono e scrivono che il lavoro è un diritto, le masse obbedienti lo credono davvero tale. D'altra parte, il sistema è stato congegnato in modo che il lavoro appaia come un diritto, anche se è un vile ricatto, un obbligo, poiché per sopravvivere non ci lasciano altra scelta che faticare per l'élite di sistema, la quale si tramanda lo scettro da circa 3500 anni, chiamando il loro potere in tanti modi, ma che è sempre dittatura.

1 commento:

  1. Anni fà campeggiava una scritta sui muri: " produrre-lavorare- crepare', a chi comanda siano alti prelati, politici, industriali, capi di governo non gliene fotte niente della sofferenza umana e di quella degli animali e degli esseri viventi quasi che la loro esistenza fosse separata dalla loro e il mondo ruotasse intorno a loro.
    Hanno creato un mondo che è un incubo si lavora per scappare ai problemi di tutti i giorni, si lavora per pagare tasse ingiuste (pensiamo alle famigerate bollette, perchè non sono gratis le comunicazioni e l'energia con la tecnologia Tesla?) e per essere comandati da dei autentici idioti.
    In passato ho lavorato parecchio e ho dovuto ingoiare parecchi bocconi amari, mi dicevano che era giusto così ma ancora oggi non la penso così: soffrivo e basta così come sò che tornerò a soffrire non appena dovro tornare a lavorare: sottopagamento, invidie, delazioni, soprusi, competitività, abusi... questo è il mondo del lavoro!
    Meglio la vita dell'uomo delle caverne anche se rischiava di essere sbranato da dei leoni, sempre meglio che cadere vittima degli esseri umani!

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