venerdì 14 febbraio 2014

Le logiche insondabili dei mass-media

 
Fonte: Veganzetta

Verso la fine del febbraio 2013, l'Associazione D’Idee Onlus fa affiggere un cartellone di sei metri per tre in una zona di ampio passaggio a Grosseto. Il cartellone è la gigantografia della pubblicità antispecista “CHI mangi oggi?” realizzata da Campagne per gli animali. Dopo i primi lanci di agenzia di stampa si scatena una reazione mediatica sui giornali di tutta Italia che non ha precedenti nella storia della comunicazione animalista e antispecista nel nostro paese: centinaia di articoli su tutte le maggiori testate giornalistiche italiane, alcuni anche tradotti in inglese e francese. Seguono giorni di concitazione, comunicati, contatti con la stampa, interviste e picchi sorprendenti di visite al sito web di Campagne per gli animali che è letteralmente preso d’assalto (cogliamo l’occasione per scusarci con tutte le persone che ci hanno scritto, e a cui non abbiamo risposto a causa del numero esorbitante di email ricevute). Le reazioni sono le più disparate: dall’approvazione entusiastica, alla condanna più ferma e sdegnata, alle offese. Non mancano le dichiarazioni negative del Sindaco di Grosseto, della Garante per l’Infanzia della Regione Toscana, della Presidente dell’Istituto degli Innocenti e di molte altre figure pubbliche istituzionali e non. Anche il mondo pubblicitario s’interessa al “caso” esprimendo giudizi discordanti: un ex direttore di Fabrica di Benetton (il laboratorio reso famoso dalle pubblicità shock di Oliviero Toscani) bolla la pubblicità come priva di un invito alla riflessione (che abbia sbagliato pubblicità?).


Sul web la massa di commenti su siti internet e blog è incalcolabile, digitando la frase “chi mangi oggi?” su uno dei maggiori motori di ricerca internet si ottengono ben 4.240.000 risultati, impossibile quantificare con certezza l’enorme impatto ottenuto anche sui social network.
Quella che come Campagne per gli animali consideriamo la campagna antispecista di maggior successo tra quelle fino a ora realizzate, ha una storia che risale al 2009 e che ha portato, dopo varie peripezie, alla pubblicazione di un mega cartellone a Pordenone nel dicembre 2012 e a numerose affissioni a Torino in due fasi in febbraio e in aprile 2013. Tali iniziative hanno riscosso molto interesse, ma non sono giunte all’enorme risonanza mediatica ottenuta con l’affissione di Grosseto, ciò perché per conseguire una comunicazione di successo non è sufficiente veicolare il messaggio giusto nelle modalità opportune, ma serve anche carpire l’attenzione dei media che nel nostro paese agiscono spesso secondo logiche insondabili. La conclusione della campagna “CHI mangi oggi?” è una censura estesa a tutto il territorio nazionale operata dal Giurì dell’IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria), un organo di autocontrollo che in quanto tale non riconosciamo e non riteniamo autorizzato a giudicare il nostro operato, che in base a motivazioni strumentali e non attinenti al messaggio veicolato, ha bollato la pubblicità come non pubblicabile.
Il bambolotto di “CHI mangi oggi?” ha ottenuto però dei risultati molto maggiori rispetto alle nostre più rosee aspettative, e la speranza è che abbia scosso le coscienze di molte persone aiutandole a incamminarsi verso scelte etiche compassionevoli.
Lo stesso Giurì IAP, pur limitandosi ufficialmente ad affrontare la questione dal punto di vista puramente tecnico, ha espresso infine una sua posizione sulla valenza del messaggio etico argomentando sulla soggettività degli Animali: il loro essere “qualcuno” e non “qualcosa”. Leggi il resto dell’articolo QUI.
 

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