sabato 8 marzo 2014

Globicefali senza tutela giuridica

 

Quando tutto quello che la tua comunità e i tuoi genitori t’insegnano è questo, non c’è da meravigliarsi se i bambini che crescono nelle Isole Faroe continuano questo "genocidio tradizionale" dei globicefali. Si chiama Grindadráp ed è praticato nelle Isole Faroe: centinaia di balene pilota sono uccise ogni anno, soprattutto durante l'estate.
Questo massacro è stato istituito nel 1584 al tempo dei primi insediamenti norvegesi al fine di alimentare la popolazione delle isole completamente isolata dal resto del mondo. A causa di un clima difficile, l’allevamento del bestiame e l'agricoltura erano molto limitati e la carne di balena pilota diventava una fonte di cibo molto popolare. Nel 1928 il Dipartimento di Medicina e Sanità pubblica Faroese ritenne che il consumo di delfino fosse quasi l' unica fonte di proteine ​​animali in tutto l'arcipelago. Fino al 2010 quasi 1.000 balene pilota, a volte chiamate delfino Calderon, venivano uccise ogni anno. Le cacce, chiamate "grindadráp" in faroese, non sono fatte per scopo commerciale, ma organizzate dalla comunità e chiunque può partecipare. I cacciatori per prima cosa circondano le balene pilota con un ampio semicerchio di barche. Poi le balene pilota vengono lentamente spinte in una baia o in fondo a un fiordo.



L'ONG Sea Shepherd Conservation Society ha messo in discussione la legittimità della caccia nell'ambito della Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale. Ma bisogna essere consapevoli che, anche se la balena pilota rientra nella Convenzione, questa specie di delfino non è considerata protetta dai trattati internazionali e nemmeno una specie in via di estinzione. Inoltre, la caccia alle balene pilota è un'attività secolare e legale nelle isole danesi, che godono di uno status autonomo.
E, infine, il testo della Convenzione non ha valore nelle isole Faroe in quanto l'arcipelago non è firmatario di tale trattato, e nemmeno membro dell'Unione europea.

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