martedì 20 maggio 2014

Grilli, vespe e tarantole

 
Quando si è stati morsi dalla tarantola del complottismo, non si può più tornare indietro. Si vedono le cose in un’ottica decisamente diversa dalla norma. E’ un po’ come quel bambino che vedeva “le persone morte”, nel film “Il sesto senso”, con Bruce Willis. La sede del veleno della tarantola si accumula nel cervello sinistro, quello della razionalità, ma anche il cervello destro, come l’occhio, vuole la sua parte e quest’ultimo dice che la performance di Grillo ieri sera da Vespa è stata un successo, vuoi per il riso che veniva fuori quasi obbligatoriamente, trattandosi di un comico conclamato, vuoi per il suo eloquio straripante e confusionario che suscitava tenerezza. Che non finisse le frasi era un altro segnale del suo non essere un professionista della politica, ma un sincero cittadino che ha preso a cuore le sorti della sua nazione.

Tuttavia, la sincerità non basta. L’estemporaneità nemmeno e il successo della puntata, contenti i grillini, contenta la RAI, contenti tutti, non significa che sia l’uomo giusto per uscire dalla crisi e risolvere i problemi dell’Italia. Lo stesso Vespa gli ha fatto notare che dice le stesse cose di Alfano o di Renzi, con la differenza, e non possiamo negarlo, che Grillo è sincero, mentre gli altri sono dei manipolatori mentali, nonché approfittatori della gallina Italia dalle uova d’oro.
Ci sono stati dei momenti in cui Vespa e Grillo si sono messi a parlare di economia, di PIL e SPREAD. Di numeri, parametri e statistiche. Lì non ci ho capito molto, come non ne capisce, di economia, l’uomo medio. Però la sensazione è stata che Grillo ne sappia qualcosa e anche se lo dice in maniera arruffata e, per il volgo, incomprensibile, viene spontaneo attribuirgli fiducia.
Quando poi ripete come un mantra che bisogna mandarli tutti a casa, facendo un reset della casta politica, sicuramente si accaparra le simpatie di milioni di tartassati contribuenti italiani. Quello è il suo slogan, nessuno glielo scippa, essendo che tutti gli altri leaders politici puntano sulla riduzione delle tasse, dopo che negli anni scorsi essi stessi le avevano inventate. Questo giochetto, che forse ha presa sulle persone anziane, è evidente in Berlusconi, che lo ha fatto anche nel recente passato. E lo sta facendo tuttora.

Proporre di azzerare la classe politica lo fa solo lui, prendendosi tutt’al più l’accusa di volere il male dell'Italia e di fare il gufo, passando così in questa disamina dall’entomologia all’ornitologia. Sulla questione immigrazione ha detto che viene usata dalla Destra e dalla Sinistra per ritrovare un’identità perduta, la prima su posizioni di respingimento degli immigrati, la seconda su posizioni di accoglimento, ma questa non è una risposta, dato che Vespa si aspettava qualche proposta originale del Movimento Cinque Stelle. L’unica cosa che Grillo è stato capace di dire è di mettere in funzione i satelliti per monitorare gli imbarchi sulle coste della Libia. E poi? Una volta monitorati? Dice che l’Europa deve decidere le quote di accesso e solo per i richiedenti asilo, provenienti da zone di guerra. E fin qui, niente di nuovo! Ha poi fatto un accenno ai costi, chiedendo da dove escono i soldi, dai 2.000 ai 4.000 euro, con cui i migranti pagano gli scafisti. E questo è stato l’unico accenno a ipotesi complottiste. Si è mantenuto cauto e forse ha fatto bene.

Anche sul referendum sull’euro non si è sbilanciato. Vuole mandare un drappello di grillini a Bruxelles per “battere i pugni sul tavolo” in presenza della Merkel, ma questo già lo vuole fare la Lega Nord. Vuole rinegoziare il Trattato di Lisbona e il Fiscal Compact e sembra di capire che voglia anche azzerare il debito. Questi sono punti salienti che non tutti hanno il coraggio di perorare. Bisogna dargliene atto. Vorrebbe, ma non è chiaro, annullare l’EXPO di Milano, perché i 5 miliari del suo costo sono a debito, cioè dovranno essere pagati dai contribuenti. L’EXPO non è, come pretendeva Vespa, un investimento, ma una spesa che non possiamo fare in questo momento. 
Tutte risposte della serie: “Ti dico e non ti dico”, date per non compromettersi troppo. 


Quando poi, parlando della missione dei suoi eletti al parlamento europeo, ha detto che vuole le merci a Km zero, salvaguardando i prodotti tipici dell’Italia, l’agricoltura, l’allevamento e la pesca, ha toccato il fondo del discorso antropocentrico che ha fatto. Anche se ha ribadito che quella del cane Dudù da mandare alla vivisezione è stata una battuta, parlare tranquillamente di pesca e allevamento significa non aver chiaro cosa questi due settori dell’economia significhino. Qualunque candidato specista avrebbe potuto parlare in quel modo e, anche se mi rendo conto che per l’ascoltatore medio il ragionamento fila via liscio, per una coscienza educata come può essere quella di un animalista, sentirlo parlare di maiali danesi venduti come prosciutto di San Daniele, dando per ovvio che lo scandalo sta nello spostamento delle “merci” e non nell’assassinio dei maiali, significa che Beppe Grillo e il suo Movimento non faranno nulla per gli animali. Grillo non è il mio candidato, né può esserlo per gli altri animalisti.
Siccome siamo esigenti in fatto di religione, non accontentandoci di favolette per beghine, siamo anche esigenti in fatto di etica e non ci accontentiamo di un simpatico istrione che pone come tutti gli altri l’uomo al centro dell’universo, senza essere capace di pronunciare parole di sdegno verso il genocidio dei maiali e degli altri animali da allevamento.
Che sul suo blog ci sia stato per molto tempo un articolo in home page sugli orsi della luna, con tanto di raccolta firme, è solo un modo per depistare le coscienze, come infatti si è visto da Vespa l’altra sera. A cosa mi serve raccogliere firme per gli orsi in Cina o per le balene dell’Artico uccise dai giapponesi, quando nel piatto di ogni militante grillino, almeno una volta al giorno, ci sono quei maiali di cui parlava Grillo?

Il morso della tarantola mi porta a dire che trenta anni fa c’è stato un altro personaggio folcloristico che riempiva la nicchia della contestazione pacifista in auge all’epoca, quando ancora si finiva in prigione se si rifiutava il servizio militare. Si chiamava Marco Pannella e il suo fumare spinelli durante i comizi nelle piazze rappresentava all’epoca cioè che ora sono le parolacce dette da Beppe Grillo sempre nelle piazze, sotto l’occhio vigile delle telecamere. Il fatto che Pannella si presentasse in tivù durante le trasmissioni di Tribuna Politica e si mettesse un bavaglio sulla bocca rimanendo in silenzio per lunghi minuti, rappresenta ciò che ha fatto Grillo ieri sera, dopo vent’anni dacché mancava dalla tivù. Il primo denunciava la censura televisiva, il secondo, con la sua miracolosa apparizione, non ha mancato di affermare che la responsabilità dei giornalisti è maggiore di quella dei politici, nell’aver condotto l’Italia sull’orlo del baratro. Che poi alla fine della puntata Vespa e Grillo abbiano fatto un “give me five”, batti il cinque, da bravi e vecchi amici, aggiunge un tocco di tenerezza a due persone che per anni se ne sono dette di tutti i colori, più Grillo nei confronti di Vespa che il contrario. 
E sempre il veleno della tarantola complottista mi porta a dire che, tramontato Pannella, al suo posto sono arrivati i Verdi, anche loro a cavalcare l'onda del momento, dato che gli obiettori di coscienza non finivano più in prigione. Venuto di gran moda l’ambiente, ecco che l’arcipelago verde si butta in politica, dando a una sparuta pattuglia di eletti la possibilità di sistemarsi economicamente per tutta la vita. I programmi dei Verdi, grazie agli animalisti dell’epoca, erano di gran lunga più avanzati di quelli di Grillo e mai nessun deputato, nemmeno quelli che si occupavano di cose diverse dai diritti degli animali, si sarebbe permesso di fare l’occhiolino ad allevatori e pescatori come vergognosamente e superficialmente ha fatto Grillo ieri sera. Anche trent’anni fa, quando io stesso ero un giovane entusiasta militante Verde, c’erano animalisti che riponevano la loro fiducia nelle istituzioni in generale e nelle liste verdi in particolare, come oggi le ripongono nel M5S.
Le mode sono passate, i militari sono diventati professionisti, l’ambiente sta continuando ad andare in malora, ma il sentimento di giustizia verso gli animali esiste ancora e anzi è più vivo e vegeto che mai.

Il problema forse è che se può essere legittimo riporre fiducia nel partito di turno, radicali, verdi, grillini, non si dovrebbe riporre fiducia nelle istituzioni, perché è lì il marcio. E’ proprio nella democrazia che risiede l’inganno. Facendoci credere che contiamo qualcosa, che nel segreto dell’urna possiamo decidere del nostro destino, i padroni del mondo continuano a fare guerre, con o senza obiettori, continuano a devastare l’ambiente, con o senza ecologisti e continuano a sfruttare i cittadini, con o senza euro, con o senza PIL e SPREAD.
Grillo non lo sa, ma anche lui si sta prestando al gioco sporco degli Illuminati, i quali gli hanno concesso di sguazzare nel recinto fangoso dell’opposizione. Della finta opposizione, secondo il mio punto di vista di tarantolato. C’è un passaggio che vi voglio citare e che riguarda Grillo anche se lui non se ne rende conto. E’ stato scritto da Marco Della Luna nel libro “Neuroschiavi", uscito in Italia nel 2009.
A pagina 100 si legge: “Un mio vecchio cliente, truffatore professionista di successo, oltre a saper piangere a comando, è in grado, quando vuole stabilire un rapporto affettivo con una persona in modo che questa si affidi a lui ed egli possa truffarla, di produrre in se stesso sentimenti di simpatia, amicizia, protettività, tenerezza verso la vittima designata, arrivando perfino all’affettuosità fisica, ad abbracciarla. Mentre costruisce il rapporto umano e professionale con essa, egli è sincero, le vuole veramente bene, gode della sua compagnia e della fiducia che riceve. Ma quando arriva il momento tecnico di “tirare la rete”, esce da quella situazione con un sogghigno sprezzante e maligno, “riassorbendo” quella sotto-personalità buona ed empatica, e colpendo, “spennando” e spesso rovinando completamente la vittima. Negli ultimi anni, raggiunto il successo economico, sembra esercitare questa sua facoltà per la gratificazione di soggiogare, dominare e schiacciare, più che per il profitto. Mi ha confidato che questa sua capacità è il segreto del dominio sulle persone”.
Non è un caso, forse, che Grillo sia un attor comico. La tarantola mi dice che gli Illuminati lo hanno scelto per quello.


17 commenti:

  1. The show must go on ... domenica puntata finale alle urne.
    Lunedì tutti vincitori.
    Martedi tutto torna come prima.
    Quant'è bella la democrazia ... se non ci fosse bisognerebbe inventarla ...
    come disse Weishaupt

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    1. Uno show dove ci fanno pagare un biglietto spropositato.

      E ci obbligano ad assistervi.

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  2. Da giorni infuria la polemica sulla battuta di Grillo, si la battuta è stata infelice, ma arrivare al punto che non si debba eleggere il Movimento Cinquestelle per questo fa accapponare la pelle.
    Quali le alternative?
    In Italia si è tentato e con insuccesso di creare un partito ecologista e per la tutela degli animali, ma è stato un flop totale, vedasi i Verdi.
    Nel qual caso anco vi fosse un partito odierno che fosse in buona fede a favore dei nostri amici e fratelli più deboli-tali considero io gli animali, fratelli-, quale successo potrebbe avere alle urne se non qualche voto striminzito?
    I cittadini chiamati al voto a parte qualche persona, tendono sempre a votare per i partiti di un certo peso, e per ovvie ragioni, poiché un partito diciamo "generalista" come lo è anche il movimento grillino, si interesserebbero anche a questioni assai preganti quali il lavoro, l'industria, le pensioni, i diritti dei cittadini.
    Se io votassi un partito prettamente animalista non avrei queste garanzie, avrei adempiuto cioè alla mia coscienza di animalista per aver dato voce a chi difende gli animali ma non difende gli umani.
    Purtroppo, si deve cercare di eleggere chi cerca di salvare le capre-gli animali- e i cavoli-che siamo noi umani.
    Grillo mi pare la scelta quindi migliore, benché non sia Grillo un animalista doc,e benché si preoccupi di questioni inerenti il rilancio economico-che include anche purtroppo settori tutt'altro che cari a noi animalisti, anzi direi che ci fanno repulsione.
    Credo che qualunque persona sana di mente, se vuol cambiare questo triste paese Italia, non voterebbe mai per un partito prettamente animalista, lo dico da animalista qual sono, perché sono anche purtroppo un umano e vorrei avere anche garanzie sulla mia vecchiaia.

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    1. Citazione: "chi difende gli animali ma non difende gli umani".

      Ne sei proprio sicuro?

      Bisogna uscire dalle logiche a compartimenti stagni. In base alla mia esperienza, è più probabile che un animalista che, per esempio, vietasse il consumo di carne, sarebbe più di aiuto per gli esseri umani che non un governante carnivoro.

      Il perché lo si capisce facilmente.

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  3. Guardi che io auspico un totale cambiamento, che dovrebbe basare molto del suo operato proprio da come si tutelano gli animali.
    Ma bisogna essere anche realisti, non possiamo avere la pretesa che di colpo ci si trovi con un premier vegano e magari anche con un capo di stato altrettanto. Sarebbe bello, e magari succederà, ma per ora il panorama questo offre e dobbiamo scegliere il meglio sulla piazza, o se lei preferisce, il meno peggio, e fra tutti, Grillo lo è.
    Da lettore so che lei ha sempre visto Grillo con un occhio benevolo, auspicando una sua vincita alle urne, ora noto che ha cambiato idea, -lecito- ma leggo anche, citandoLa, che lo definisce "sempre meno credibile", dal post del 18 maggio;
    e ancora dallo stesso post, indirizzandosi a lui:"anche tu, con il tuo Movimento 5 Stelle, siete membri effettivi della Massoneria internazionale".
    Dal post attuale emerge poi un completo dietro-front sulla fiducia riposta in Grillo, a causa delle sue affermazioni sui maiali.
    Guardi, questo è vero, infatti non dovrebbero più esserci prosciutti, qui la appoggio in pieno, ma lei pensa che sarebbe attualmente possibile, nel 2014, andare alle urne e votare per un partito animalista, fatto da bravissime persone, senz'altro migliori di molti, ma che non possono offrire altri contenuti?

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    1. Anch'io sono un essere umano e come tale posso sbagliare.

      Ammetto di aver avuto un atteggiamento ambivalente nei confronti di Grillo, ma questo solo perché sono esigente e mi piace mirare alto.

      Di fatto, fin dagli albori dell'umanità siamo stati minoranza negletta, quindi non si possono usare espressioni del tipo: "avere la pretesa che di colpo", perché non è di colpo che stiamo parlando di diritti civili degli animali, ma da parecchi secoli.

      Resta poi da vedere quali legami ci sono tra la Massoneria internazionale e Casaleggio, più ancora che Grillo.

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  4. Complimenti per il post, non avrei saputo fare di meglio.
    Noto, Roberto, che il Beppun nazionale rappresenta per lei un nervo scoperto o sbaglio? Quindi oltre agli animali c'è anche il genovese?
    Ma i temi toccati sono talmente tanti che è improbo affrontarli in un blog.
    Allo stesso tempo devo riconoscere delle ragioni anche alle obbiezioni avanzate dall'anonimo.
    Come ho già sostenuto gli aderenti e militanti del M5S non sono degli alieni ma cittadini di questo infame stato e quindi assoggettati al suo imprinting.
    L'argomento va affrontato olisticamente,, sempre per l'assioma che nessun fenomeno è fine a se stesso.

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  5. L'articolo non è firmato. E' di Roberto? Comunque complimenti. Proprio per i motivi espressi io sono costretto a continuare a non votare. Non posso votare per il meno peggio. Se non mi sento rappresentato da alcun partito per vari motivi non posso votare. Il mio partito sarebbe una specie di arlecchinata, nel senso serio, cioè nel senso che dovrebbe contenere nel suo programma quanto potrei condividere solo in parte di ciascun patito. Ma questo partito non esiste. Ma quelli che non hanno i miei problemi di coscienza è meglio che votino Grillo. Per un semplice motivo. E' vero che Grillo non è sensibile alla vita degli animali, che sembrano sacchi di roba priva di vita da spostare da un luogo all'altro. Ma si tenga conto che solo 5Stelle ha nel suo programma il cambiamento della Costituzione con l'introduzione del referendum propositivo senza quorum, saltando così la palude del parlamento dei partiti. Vi immaginate quale arma avrebbero gli animalisti? Finalmente verrebbero fatti fuori, per esempio, quei subanimali che sono i cacciatori. I quali si troverebbero a doversi scontrare con 6-7 milioni di vegetariani. La situazione si capovolgerebbe perché questi subanimali hanno sempre usufruito della mancanza del quorum con il referendum solo abrogativo. Finalmente gli animalisti avrebbero un'arma per combattere contro l'antropocentrismo e lo specismo. Si potrebbe anche abolire la vivisezione. Insieme a tante altre iniziative.

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    1. Sì, quando non c'è la fonte sono miei.

      Vero ciò che dici: con il referendum senza quorum i cacciatori in Italia sarebbeo spazzati via.

      Qualche dubbio invece sulla vivisezione, tanto è vero che in Svizzera un referendum su questo argomento non è passato, forse perché le multinazionali del farmaco sono molto potenti in quel paese e hanno molta presa sulle coscienze.

      Il M5S è innovativo anche perché è l'unico a proporre il reddito minimo garantito e a me disoccupato, se mi si concede un po' di opportunistico materialismo, garba assai.

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  6. Io il reddito minimo garantito lo sostituirei con "il reddito di cittadinanza" secondo le idee di Giacinto Auriti....
    Altrimenti con il reddito minimo garantito ci sarebbe bisogno di una struttura burocratica (non se ne può più della burocrazia) che dovesse accertare a chi effettivamente corrisponderlo... nell'altro caso invece tutto sarebbe più semplice....

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    1. Io non ci vedo differenze tra le due espressioni, ma se tu dici che ci sono, ti credo sulla parola.

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    2. Nel senso che se si tratta di reddito minimo garantito sicuramente si tratterà di accertare chi ne ha diritto... quindi saranno necessarie tutta una serie di strutture burocratiche per accertarlo e ci saranno i soliti furbi che si sottrarranno... mentre se viene attribuito alla nascita è più semplice perché viene attribuito a tutti.
      Può essere che poi ci sia il problema di dove mettere questi redditi.... potrebbero venire aperti dei libretti postali come c'erano una volta...

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  7. Ho dimenticato di postare il link
    http://www.redditodicittadinanza.com/il-reddito-di-cittadinanza-secondo-giacinto-auriti

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    1. Più volte ho parlato di antropocrazia in questo stallo e non solo, la può compulsare al sito www.bellia.com e siccome le parole hanno il loro peso non si tratta ne di reddito di cittadinanza, la cittadinanza non produce ricchezza, ne reddito minimo garantito, provoca disuguaglianze, ma di un vitalizio, alcuni lo vorrebbero chiamare reddito d'esistenza, uguale per tutti perché universale.

      Tutti coloro che sono spinti dal bisogno di recarsi alle urne necessitano del pastore perché ancora allo stadio di gregge (le pecore sono un'altra cosa) o anima collettiva, solamente chi ha l'IO evoluto si è emancipato dalla guida.
      Comunque non ne faccio una guerra di religione ma ne terrò conto al momento della nuova Norimberga, perché la correità è in essere tra il ladro e chi tiene il sacco, cioè il votante.
      Dal momento della repubblica, grazie alla matematica, il voto non è segreto, se non per gli allocchi (chiedo venia agli animali), si può facilmente risalire ad ogni singola scelta, Lauro a Napoli insegna.

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  8. Io non dico che si debba andare a votare per forza, dico che non votare e praticare l'astensionismo provocherebbe più danni, mettiamo il caso che alle urne gli italiani, che non brillano per acume, specie alle elezioni, diano retta alle facili chiacchiere degli altri due, Silvio B e Matteo R, che panorama oscuro e cupo avremmo in tal caso? Ben peggiore che votando Grillo. L'astensionismo premierebbe infatti chi ha avuto più voti, o sbaglio?
    Allora si annulli la scheda, andando al seggio e facendo sopra ad essa un qualunque scarabocchio, di tal che, la scheda sarebbe nulla e non si darebbe voto a nessuno.
    Ma se vincessero quei due?
    Grillo,almeno anche se non è animalista con a maiuscola-né ha mai detto di esserlo, ammettendo essere carnivoro,- farebbe senz'altro qualcosa di meglio per gli animali che non gli altri due.
    D'altra parte questo offre il vassoio elettorale oggi.

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  9. Chi ha almeno un' infarinatura di ECONOMIA sa che la RICCHEZZA c'è ed è abbondante, solo che è da SEMPRE molto mal distribuita;

    ecco allora che "il reddito di cittadinanza" diventa un DIRITTO per ogni CITTADINO, e invece un DOVERE per uno STATO DEMOCRATICO,

    ma se così "scompare" il bisogno, l' ansia, la paura del FUTURO, il POTERE GLOBALE come ne esce più forte oppure più........... !!!???

    SDEI

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