martedì 17 giugno 2014

Capital levy? Mi suona familiare!

 

In tanti ricorderanno ciò che è accaduto a Cipro nel marzo 2013: per evitare che l’isola precipitasse nel default la Troika – composta da Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea e Commissione Europea – decise di applicare un prelievo forzoso del 38% su tutti i depositi oltre i 100mila euro. Una scelta che scatenò il panico economico nell’isola, tanto da costringere il Governo locale a chiudere gli sportelli bancari e inviare l’esercito davanti agli istituti stessi. Le scene drammatiche che giungevano da Cipro fecero il giro del mondo. E ora rischiamo di vedere applicato quel modello anche ad altri paesi dell’area Euro, con un altissimo rischio di provocare una fuga di capitali dalle banche europee.


Secondo quanto ha scritto il Wall Street Journal, “per porre rimedio all’esperimento fallimentare della moneta unica il Fondo Monetario Internazionale ha aperto alla possibilità che le autorità europee impongano un prelievo forzoso del 10% sui conti correnti di 15 paesi dell’area euro. Tanto ci vorrebbe, secondo i calcoli degli economisti, per riportare il debito sovrano del blocco ai livelli pre crisi".
La conferma di quel che bolle in pentola, rivelato dal Wsj, arriva direttamente da un report del Fondo Monetario Internazionale, il “Fiscal Monitor – Oct. 13”, dove si parla proprio di “capital levy”, cioè di prelievo forzoso, in questi termini: “Se si vuole riportare il debito dell’Area Euro ai livelli pre-crisi del 2007 bisogna applicare un prelievo forzoso del 10% ai conti correnti di 15 paesi dell’eurozona.”

Del resto, gli squali della Troika ci hanno abituato a questo ed altro.
"Il concetto è semplice - ribadisce il quotidiano statunitense - piuttosto che appesantire il carico fiscale delle imprese e far scendere ancora di più le buste paga, perché non andare a toccare i capitali "dormienti"?

Poco importa che, così facendo, sarebbero ancora una volta i cittadini a pagare la crisi del debito, causata da politiche europee fallimentari sia da un punto di vista economico che monetario. Con il rischio concreto di scatenare violente rivolte sociali in tutta Europa.
Ora la palla passa nelle mani della Commissione Europea e della Bce, che dovranno certamente tener conto dei dettami del Fondo Monetario Internazionale.
E se a capo della Commissione dovesse finire davvero l’attuale Direttore Operativo del Fmi, Christine Lagarde (qui sopra) - come suggerito dalla cancelliera tedesca Angela Merkel – allora ci sarebbe davvero da preoccuparsi. Staremo a vedere, anche perché le alternative potrebbero essere anche peggiori.

4 commenti:

  1. La questione di Cipro credo fosse stata pilotata in modo da andare a toccare i capitali degli emergenti magnati russi che nell'isola godevano di una sorta di paradiso fiscale.
    Per il resto , nella zona euro , restando a casa nostra , dopo aver svenduto lo svendibile , deindustrializzato e ammazzato la piccola impresa ci mancherebbe solo che venissero a prenderci quei pochi spiccioli che ci sono rimasti per ... ritornare pre 2007 ? , e come ? , che tipo di economia intendono finanziare ? quella in concorrenza coi cinesi ?

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    1. Il governo ungherese, che già si è segnalato per opere meritorie come quella di distruggere i campi OGM, allontana i cinesi che falsificano le merci.

      I francesi allontanano i Rom.

      Solo in Italia c'è un buonismo imperante che ci porterà forse alla malora.

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  2. non c'entra nulla il buonismo...

    repetitat juvant:

    Si chiama Ingegneria sociale, ed è imposta dall'alto....

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    1. Resta il fatto secondo me che l'uomo è fondamentalmente buono e quindi anche gli italiani lo sono.

      Il buonismo è la degenerazione dell'esser buoni.

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