sabato 21 giugno 2014

Il Signore degli alberelli

 

Un interessante e bellissimo crop circle ha fatto la sua comparsa nei campi di frumento di Badbury Rings, nel Wimborne Minster, Dorset (UK). La formazione segnalata il 17 Giugno 2014, è composta da 11 cerchi concentrici disposti lungo linee che determinano un triangolo,  dove nelle estremità troviamo un cerchio ad ellisse e dalla parte opposta un semicerchio che contiene due piccoli labirinti. Il pittogrammapotrebbe rappresentare il segno dei cambiamenti, come ad esempio “Albero cosmico Yggdrasil ” , sostegno del cosmo e dei mondi, che annuncierà con il suo tremolio, fonte di spaventosi cataclismi, che la fine dei tempi è quasi arrivata e quando si abbatterà trascinerà con sé tutto il creato.
Yggdrasil è l’albero (colonna vertebrale) che contiene i nove mondi della mitologia norrena. I suoi rami arrivano fino al cosmo e scava in tre radici possenti, Jottunheim, Niflheim, e Asgard. Stesso Odino appeso per nove notti sull’albero di acquisire conoscenza divina. Nel libro A della Golden Dawn ufficiale: la magica Pantheon: autore Pat Zalewski riferimento a questi nove mondi a parte il quadro Kabbalahistic dove l’albero e le diverse sfere sono concetti predominanti.


Secondo il ricercatore Red Colli, il pittogramma di Badbury Rings, potrebbe rappresentare “Yggdrasil” detto anche “frassino del mondo”, metafora vegetale dell’universo concepito come essere organico, emblema del bene e del male. Simili alberi si possono trovare nei quadri mitico-rituali dello sciamanesimo e dello stesso cristianesimo, nel caso dell’Albero Sefirotico.
Proprio alla tradizione Sciamanica sembra richiamarsi il nome Yggdrasil “cavallo del terribile” dove “Yggr” stà per terribile, appellativo di “Odino” capo degli Dèi nordici e il cavallo è una metafora di patibolo. Si allude, cioè alla storia dell’autoimpiccagione del Dio, per tanti aspetti simile alla morte apparente richiesta all’apprendista sciamano, durante la quale Odino acquisisce i segreti della sapienza magica.
Yggdrasill è l’albero più bello dell’universo che sorregge l’intero cosmo, il suo tronco è molto robusto e slanciato, la sua chioma arriva e supera il più alto dei cieli ed è impossibile scorgerne la fine. I suoi rami sono abitati da strani animali forniti di doti magiche. Uno di questi è un aquila gigantesca depositaria di antichissimi segreti, tra i suoi occhi è appollaiato “Vedhrofölnir”, un minaccioso falco con uno sguardo terrificante. La corteccia è invece minacciata da “Dainn”, “Dvalinn”, “Duneyrr” e “Durathror”, quattro cervi dal collo ricurvo che brucano incessantemente il fogliame del frassino fino a intaccarne le radici, senza però riuscire a fare un minimo danno ad un albero di queste dimensioni. Lungo il suo tronco corre “Ratatoskr” lo scoiattolo “dal dente di topo” che è latore di messaggi e minacce dell’aquila agli oscuri abitanti delle radici dell’albero.


Yggdrasil attraversa tutti e nove i mondi, “Asgardh” dimora degli “Asi”, principale famiglia di Dèi, ma anche il “Vanaheim” dove dimorano gli altri Dèi, i “Vani”. Passa anche nel mondo degli “Elfi” chiari e scuri, nella terra di mezzo “Midgard” regno dei mortali fino a spingersi agli estremi confini del mondo nello “Jötunheim” dove regnano i giganti. Alla fine scende nel mondo degli inferi, il “Muspellheim” dove regnano le forze del male, passando per “Niflheim” la reggione delle nebbie perenni e per i meandri dei sotterranei della crosta terrestre abitata dai nani.
Le radici che sorreggono il portentoso albero sono tre e con le loro labirintiche diramazioni garantiscono la solidità del suo fusto.
la prima radice si trova ad Asgardh. Qui è localizzata anche la fonte di Udhr dalla quale sgorga un liquido che ha il potere di rendere simile alla pellicola interna delle uova qualunque cosa venga spruzzata con esso. nei pressi della sorgente rivitalizzante, si scorgono due uccelli che abbeverandosi spesso all’acqua della fonte, possiedono uno splendido manto candido. Essi sono i progenitori dei cigni, uccelli consacrati per la loro purezza agli Dèi. Alla sorgente, inoltre, ogni giorno attingono le tre “Norne”, le divinità che reggono le soti degli Dèi e degli uomini. 

I loro nomi simbolizzano le varie ipostasi del tempo: “Urdhr” il “passato”, “Verdhandi” il “presente” e “Skuld” il “futuro”. Durante il giorno intagliano le “rune” (lettere dell’alfabeto usato per brevi scritta magiche e apotropaiche) su tavolette di legno, oppure tessono teli di lino o giocano tra loro mettendo in palio la sorte degli uomini. Inoltre innaffiano le radici di Yggdrasdil, che sono perciò ricoperte di un sottile strato di bianca sostanza fertilizzante.
La seconda radice si trova nello Jötunheim, qui l’albero può contare su un altra fonte dotata di poteri magici, la fonte di “Mimir”. In questa sorgente, Odino un giorno si abbeverò e acquisì un illimitato sapere, ma per fare ciò dovette lasciare in pegno al Dio Mimir, custode della fonte, il suo occhio.
La terza radice si trova nei meandri degli inferi, nelle tetre regioni dei trapassati. È infestata da moltissimi serpenti malefici, incarnazioni striscianti delle forze del male. Questi rettili rodono ed iniettano il loro veleno nelle ramificazionidel frassino causandogli terribili dolori ed enormi patimenti. A capo di questi rettili mostruosi c’è “nidhhöggr” “divoratore terribile”, un dragone abilissimo nel rosicchiare la corteccia con i suoi denti uncinati. A nulla valgono le minaccie dell’aquila gigantesca appollaiata tra i rami, lo sciattolo Ratatoskr corre su e giù per il tronco inutilmente a riferirle all’indomito mostro che continuerà la sua lenta ed estenuante opera di distruzione.

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