venerdì 27 giugno 2014

Stranieri e indigeni: il giusto equilibrio secondo Putin

 
Fonte: L’officina

Testo di Giorgio Maria Cambiè

La crisi ucraina e l'invasione di decine di migliaia di immigrati che sbarcano sulle coste italiane senza che l'Unione Europea muova un dito rendono attuale e interessante una presa di posizione di Putin riportata sulla stampa inglese. Il 4 febbraio 2013, Vladimir Putin, il presidente russo, ha indirizzato alla Duma (il Parlamento russo) un discorso riguardante le tensioni con alcune minoranze in Russia:


"In Russia vivono i Russi. Qualsiasi minoranza, da qualsiasi luogo, se vuole vivere in Russia, per lavorare e mangiare in Russia, dovrebbe parlare russo, e dovrebbe rispettare le leggi russe.  Se preferiscono la legge della Sharia, allora noi li consigliamo di andarsene in quei Paesi dove questa è la legge dello Stato.  La Russia non ha bisogno di minoranze.  Le minoranze hanno bisogno della Russia, e noi non concederemo loro privilegi speciali, o proveremo a cambiare le nostre leggi per soddisfare i loro desideri:  non importa quanto forte urleranno 'discriminazione'. Sarà bene che impariamo dai suicidi in America, Inghilterra, Olanda e Francia, se vogliamo sopravvivere come nazione.  Gli usi e le tradizioni russe non sono compatibili con la mancanza di cultura o dei modi primitivi della maggior parte delle minoranze.  Quando questo onorevole corpo legislativo pensasse di creare nuove leggi, dovrebbe avere in mente prima l'interesse nazionale, osservando che le minoranze non sono Russi.”
I politici della Duma hanno tributato a Putin una standing ovation di cinque minuti!

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