martedì 2 settembre 2014

Beply il buffoncello


Noi lo abbiamo sempre chiamato Beply, ma da giovane si chiamava esattamente così e faceva il coltivatore. Poi, quando si sposò una prima volta, fece anche il guardiano insieme a sua moglie. Fu per caso o per premeditazione, visto che l’ambiente sociale non aveva niente in contrario, che Beply cominciò a ubriacarsi e a fumare jamala, la marijuana di produzione locale. La moglie non era per niente d’accordo di avere un marito sempre sballato e lo lasciò, ma il primo figlio, un maschio, era già nato. Poi Beply rinsavì per quattro anni, durante i quali non toccò un goccio, che è uno, di toakagasy, né fumò uno spinello, che è uno, di jamala. E in quel periodo, poiché Zanahary, nella sua infinita bontà, concede sempre una seconda chance, Beply trovò e sposò una seconda donna e riprese a fare il coltivatore e il guardiano. Se non che, forse perché la vita matrimoniale non gli era consona, ricominciò a fumare jamala e a bere toakagasy e anche la seconda moglie lo lasciò, ma un secondo figlio era già nato, un altro maschio. Ora Beply è irrimediabilmente adala adala, scemo, non fa più né il coltivatore, né il guardiano e se non avesse i due figli che provvedono a lui, sarebbe costretto ad affidarsi alla pietà del Signore Zanahary. 

 
Quando incontra un vazaha, o per lo meno quando incontra me, è felicissimo e si mette a parlare in francese, che sembra più un gramlò francesizzante recitato da Dario Fo. Tutti gli astanti, quando lo sentono parlare quel linguaggio simil-francese, si mettono a ridere e lui è ancora più felice. E’ andato ad occupare la nicchia dello scemo del villaggio. O, per meglio dire, del buffone di corte, con tanto d’immaginario berretto a sonagli, se solo ad Analatsimavo ce ne fosse una. Gli ho portato un paio di miei pantaloni usati e lui per ringraziarmi ha fatto una capriola, come gli gnomi dei boschi, invisibili ai più, ma ho ancora una camicia che potrebbe andargli bene, adatta alla sua magra corporatura. Per fortuna, visto che fare capriole è il suo modo di ringraziare, il terreno di Analatsimavo è costituito di soffice sabbia. La sua performance preferita è però quella del saluto militare.

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