mercoledì 3 settembre 2014

Ci risiamo!



O sono io che porto sfiga ai conducenti di ciclo-pousse, oppure viviamo veramente circondati da gente che ha un livello di tolleranza abbastanza basso, cosa che si può riscontrare anche nelle nostre grandi città, con il classico cacciavite che spunta fuori quando due automobilisti si fermano a litigare, ma a me sembra, poiché non vivo in una grande città, che a Tulear ci sia molta aggressività latente tra la popolazione. Qualche italiano residente sulla Grande Isola da molti anni potrebbe dirmi che sto scoprendo l’acqua calda e che i malgasci, se non fanno almeno una guerra ogni cinque anni, non sono contenti. L’ultima, infatti, il golpe contro Marc Ravalomanana, è proprio di cinque anni fa, primavera 2009. Insomma, mercoledì 3 settembre, saliti, io e Tina, su un ciclo-pousse guidato da un ragazzo di nostra fiducia, il trentenne Noky di etnia Masikoro, siamo stati testimoni dell’ennesimo litigio, avvenuto mentre io e Tina eravamo scesi per cercare un berretto per me e Noky spingeva manualmente il suo triciclo tra la folla.



E’ stato forse proprio perché era a piedi che ha calcolato male le distanze e ha urtato un omaccione di etnia Antandroy, chiedendogli scusa subito dopo. Noky non si era nemmeno accorto di averlo toccato, in quel via vai di gente a piedi, in ciclo pousse o in macchina e subito dopo aver scattato queste due foto, con Tina che naturalmente si è arrabbiata con me, sono salito a bordo, visto che il berretto non l’avevamo trovato essendo che i chioschi sono zeppi di cartelle e quaderni scolastici, per far sapere all’omaccione che quel ciclo pousse era prenotato da un vazaha, per quel tanto che la figura di un vazaha possa essere autorevole. Tina, invece, vi è salita solo dopo che le acque si erano calmate. Per tutta la strada del ritorno, visto che le nostre incombenze erano terminate per quella mattina, Noky ha potuto sfogarsi con noi, spiegandoci che non aveva fatto apposta a urtare il pedone e che gli aveva chiesto scusa ripetutamente, cosa che però sembrava far aumentare ancora di più la sua voglia di litigare. Nel caso di Noky non c’è stato dolo, mentre con Soatoly c’era scappata una parolaccia e il pugno preso dal diciottenne in quell’occasione non tardò infatti ad arrivare. Io non potrei mai fare il conducente di pousse pousse per mancanza di forze, né quello del ciclo pousse per il caos indescrivibile del traffico nel quale non sarei in grado di destreggiarmi. Ammiro questi ragazzi che faticano, sudano e si guadagnano la vita onestamente. Ammiro un po’ meno le persone litigiose che non si fermano neanche quando qualcuno chiede loro scusa.

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