lunedì 5 gennaio 2015

Le fonderie di alluminio contro le popolazioni native

 

Oltre a milioni di alberi, in pericolo ci sono comunità condannate ad essere sommerse. La natura e i diritti degli abitanti locali non contano. È il momento di aiutare il popolo Mundurukú. Il governo brasiliano vuole ostacolare i fiumi per rifornire l'industria di elettricità a buon mercato. La diga avrà una potenza di 8.040 MW – energia per le fonderie di alluminio, compagnie minerarie ed altre strutture industriali. Gli indigeni Mundurukú sono tradizionalmente guerrieri e non abbandoneranno mai la difesa della terra. Si tratta della loro sopravvivenza. I fiumi Tapajòs, Jamanxim e Teles Pires sono la loro dimora e non vogliono abbandonarla.

 
Il governo brasiliano peggiora la situazione. Nonostante progetti di costruire numerose dighe, non vuole ascoltare le persone colpite, nonostante la Costituzione e le convenzioni internazionali garantiscano il diritto alla Consulta Previa. La demarcazione del territorio non è stata fatta, nonostante le promesse – a causa della pressione delle lobby con interessi sulla diga. Da settembre, gli indigeni hanno iniziato a segnare la loro terra per conto proprio. Le autorità, invece, continuano a rilasciare concessioni a compagnie che taglieranno le foreste, per l'inondazione prevista a causa della diga. La gara d'appalto per la costruzione è stata posticipata. Il progetto Tapajós viola i diritti delle popolazioni e distrugge la natura. Le compagnie europee non devono partecipare a questo progetto. La presidente brasiliana Dilma Rousseff deve fermare questi progetti idroelettrici nell'Amazzonia.

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