venerdì 20 marzo 2015

Il ministro scende in campo contro la pericolosa disinformazione sui vaccini




«Ormai da qualche anno è in atto una grossissima azione di disinformazione in tutto l'occidente con delle campagne anti-vaccino che sono estremamente dannose, pericolose per la popolazione, e purtroppo mortali»: lo ha detto la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, giungendo all'Institut Pasteur di Parigi, a cui è stata invitata come ospite d'onore per le Deuxièmes Assises Nationales du Vaccin, le seconde assise nazionali del vaccino. Lorenzin ha ricordato che «ogni giorno ci sono in Europa e anche in Italia casi di bambini che muoiono per non aver fatto le vaccinazioni, come accaduto recentemente per il morbillo o la pertosse. Addirittura - ha avvertito - c'è chi costituisce delle correlazioni totalmente inesistenti tra le vaccinazioni e l'autismo, correlazioni smentite da tutto il mondo scientifico internazionale».


Focus sull'Italia. «L'Italia in questo momento è leader mondiale per le strategia di vaccinazione per i prossimi cinque anni», ha puntualizzato. «L'obiettivo che ci siamo prefissi è l'adozione entro l'anno del nuovo Piano e del nuovo Calendario, che includa tutte le vaccinazioni per le quali disponiamo di vaccini efficaci e sicuri». Il Comitato permanente sulle strategie vaccinali, ha precisato Lorenzin, sta predisponendo l'aggiornamento del Piano nazionale della prevenzione vaccinale e del Calendario. «Ritengo che solo attraverso strategie di concertazione e condivisione sia possibile influenzare la società e orientare la ricerca, alleggerendo le procedure di registrazione e sorveglianza vaccinale, in accordo con le Autorità regolatorie, come strumento di garanzia e non di ostacolo allo sviluppo e all'adozione di nuovi vaccini», ha sottolineato Lorenzin.

Secondo il ministro, è necessario garantire ai cittadini «una protezione ampia, che tenga conto del nostro contesto epidemiologico, determinato dalla posizione geografica dell'Italia, via di transito e, spesso, meta finale, di flussi migratori dai Paesi del sud del Mediterraneo. L'offerta vaccinale - ha aggiunto Lorenzin - è naturalmente estesa ai migranti di tutte le età, sulla base delle informazioni accertabili sul loro stato vaccinale». Per agire anche in questo campo in maniera mirata è necessario lavorare «in un'ottica di anagrafe vaccinale europea che - ha detto - ritengo sia indispensabile anche alla luce delle politiche di circolazione transfrontaliera».


Educazione sanitaria nei banchi di scuola. «L'educazione sanitaria che alfabetizzi i nostri figli sulle malattie infettive, sui rischi sanitari, sui vaccini e sul loro valore, deve far parte della vita quotidiana, inserendo i dati sulle vaccinazioni nei curricula scolastici, già dalla scuola primaria». Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, nel suo intervento a Parigi alla II Assise nazionale del vaccino. «È auspicabile che aumenti anche l'investimento complessivo nella prevenzione che oggi, purtroppo, è ancora molto basso in tutti gli Stati membri. In questo ambito - afferma Lorenzin - occorre lanciare un segnale di discontinuità. La prevenzione esige stili di vita e comportamenti diversi, iniziando dall'età scolare». Non solo. «È poi, necessario investire nella ricerca avanzata, in collaborazione con Università, Enti di Ricerca e settore privato, superando ogni contrapposizione tra sistema pubblico ed imprese, a favore di una concertazione etica e strategica per promuovere lo sviluppo di vaccini e la predisposizione di calendari vaccinali efficienti ed attuali».

Il ministro della Salute si sofferma anche sulla formazione tecnica e scientifica degli operatori sanitari, «che dovrà includere la capacità di comunicazione e interazione con l'utenza». Per garantire un'informazione coerente, autorevole e documentata, che arrivi correttamente al cittadino, «sono opportune e auspicabili - dice Lorenzin - anche altre misure innovative, come il monitoraggio dei siti web e dei social network e l'utilizzazione, anche a livello istituzionale, dei social media come strumenti utili per diffondere la cultura vaccinale e prevenire la disinformazione, che, come sappiamo, ha un impatto emotivo spesso devastante nei confronti di genitori e famiglie».

4 commenti:

  1. Che figlia di...matrix, vomitevole. Che vaccini i suoi prossimi due gemelli se si sente così sicura che fanno tanto bene!

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  2. Mi piace quel passaggio ove dice "influenzare la società e orientare la ricerca, ALLEGGERENDO LE PROCEDURE DI registrazione e SORVEGLIANZA VACCINALE...".
    Direi che ogni commento sia superfluo.

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    1. Della serie: "Vaccino libero!".

      E poi dice: "la prevenzione esige stili di vita e comportamenti diversi".

      Peccato che, anche in altri ambiti medici, abbiamo due diverse idee su cosa sia la prevenzione.

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