giovedì 26 marzo 2015

Potrebbe essere stato un attacco con armi psicotroniche



Se è vero che la Lufthansa ha i piloti migliori del mondo, è anche vero che Andreas Lubitz in passato ha sofferto di depressione. Dando per assodato che la compagnia di bandiera tedesca scelga con cura, anche e soprattutto sul piano psicologico, i suoi piloti, risulta difficile credere che il copilota Andreas Lubitz abbia voluto suicidarsi portando con sé nella morte 150 persone. Scartando l'ipotesi di atto terroristico, prende piede la possibilità che il copilota sia stato colpito da un raggio laser dell'esercito americano, mentre il comandante era fuori dalla cabina di pilotaggio, ma ancora di più diventa verosimile che sia stato fatto bersaglio di onde elettromagnetiche inviategli da qualche apparecchiatura militare segreta. Per esempio, da qualche sottomarino situato nel tratto di mare sorvolato pochi minuti prima dall'aereo. Il movente potrebbe essere una ritorsione da parte USA nei confronti della Merkel, la più colpita dalla sciagura, per aver recentemente perso accordi commerciali con Putin.


Riguardo alle armi cosiddette psicotroniche, non ne sappiamo molto, ma sappiamo che esistono da decenni, sono state perfezionate e che ne fanno uso sia gli USA che la Russia.
In questo sito leggiamo: “Il britannico Daily Mail scrisse che la ricerca nelle armi elettromagnetiche è stata portata avanti segretamente dagli USA e dalla Russia dagli anni ’50 e che una precedente ricerca ha mostrato che onde o raggi a bassa frequenza possono influenzare le cellule cerebrali, alterare stati psicologici  e rendere possibile trasmettere condizionamenti e comandi direttamente nel processo di pensiero dell’individuo. “alte dosi di microonde possono danneggiare il funzionamento di organi interni, controllare il comportamento o persino portare le vittime al suicidio”.

Nulla ci vieta di pensare che il 28enne Andreas Lubitz sia stato raggiunto da un comando remoto a base di microonde che gli ordinava di suicidarsi. La Repubblica riporta le dichiarazioni del magistrato tedesco che sta seguendo le indagini, dott. Robin:

Secondo la ricostruzione del procuratore, Lubitz è rimasto vivo fino allo schianto. Robin ha parlato di "gesto volontario". Il copilota  è rimasto da solo in cabina e ha azionato "volontariamente" la discesa dell'aereo. Per i primi 20 minuti, ha riferito ai giornalisti, il comandante e il copilota hanno degli scambi verbali "normali" e "cordiali". Dalla registrazione, sottolinea, non emerge "nulla di anormale".


Può una persona che fino a un momento prima parlava normalmente con il suo comandante, decidere improvvisamente di causare una simile catastrofe? Come minimo bisogna riconoscere che è alquanto strano. 

Sempre Repubblica continua:
Carsten Spohr, amministratore delegato di Deutsche Lufthansa, nel corso di una conferenza stampa a Colonia, ha confermato che Andreas Lubitz aveva "superato tutti i test medici, ma anche tutti i test psicologici, era atto al volo, al cento per cento. Indipendentemente da quanto la sicurezza sia in primo piano, un avvenimento simile non si può mai escludere del tutto". Secondo Spohr, "entrambi i piloti avevano superato i test, avevano fatto la scuola di pilotaggio a Brema e poi a Phoenix, in Arizona".

Tutti giurano che sia il copilota che il suo comandante erano sanissimi di mente. Altrimenti non gli sarebbe stata affidata la responsabilità di volare con centinaia di persone a bordo. Immagino che i test di ammissione al lavoro di pilota siano rigorosi e sappiamo anche quanto i tedeschi siano per loro natura quadrati e seri, sotto tutti gli aspetti. Tuttavia, non si può escludere nulla, nemmeno un improvviso gesto di follia, benché estremamente inverosimile.

1 commento:

  1. Scelto per il nome An dreas. come An gli ma a liegare vogliono essere solo gli americani ed altri motivi numerico simbolici.... an significa piegare come in. yin yan

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