venerdì 8 maggio 2015

Il sorriso sulle labbra del moribondo


Me ne sono venuto via alle dieci meno dieci, dopo un'ora esatta dall'inizio della conferenza. Già il fatto che sia iniziata con 20 minuti di ritardo, poiché l'appuntamento era alle 20.30, denota che noi italiani siamo un popolo di persone poco serie, perché, dando tempo ai ritardatari di arrivare alla conferenza, significa mancare di rispetto a tutti gli altri, che sono venuti in anticipo. Significa ribadire l'andazzo generale dell'attribuire maggiore importanza a chi non la merita e minore a chi invece la merita. Me ne sono venuto via anche per un altro motivo. Il relatore, Sergio Boschian, ha avuto la brillante idea di interrompere a metà la serata, distribuendo fette di colomba pasquale. Trattandosi del bar Centrale di Flambro, ci può anche stare, ma se avessi voluto presentarmi all'appuntamento per mangiare fette di torta mi sarei portato dietro tovagliolo e spazzolino da denti e invece sono stato colto alla sprovvista e, approfittando della pausa, me ne sono venuto via all'inglese, senza salutare nessuno, sapendo che Sergio ci sarebbe rimasto male, poiché ci teneva alla mia presenza. E sapendo anche che, umanamente parlando, avrebbe tutte le ragioni per provare risentimento nei miei confronti, sulla base del principio “Boia chi molla!”.



Ma a me sembra che interrompere a metà una conferenza, invitando i presenti ai bagordi, seppure moderati, sia una deformazione professionale, cioè Sergio pensa di trovarsi all'università della terza età di Cervignano, con discenti che hanno un'età media piuttosto alta e niente di particolare da fare a casa. L'effetto per me è destabilizzante, ma siccome io sono “Bastian contrario” e non faccio testo, può darsi che gli altri ospiti ivi convenuti abbiano trovato la faccenda tutto sommato gradevole. Avere l'opportunità di andare in gabinetto a fare pipì può far comodo a tutti, non solo alla prostata del relatore ed è un po' come le pause pubblicitarie delle tivù commerciali che ci vengono inflitte nel bel mezzo della scena movimentata di un film drammatico. C'è chi odia essere interrotto mentre la sua attenzione è al massimo e c'è chi invece apprezza la pausa per svuotare la vescica o per andare in cucina a prendersi qualcosa da mangiare.

Comunque, a parte questo, la critica che mi sento di rivolgere a Sergio è di ben altro spessore. Lo faccio, con un po' di preoccupazione, perché non vorrei che ci rimanesse male, ma lo faccio perché in un certo senso è stato proprio lui ad autorizzarmi a farlo. A un certo punto, riferendosi a un autore per me sconosciuto, tale Donald Walsch (a sinistra), che scrisse la trilogia “Conversazioni con Dio”, Sergio ha detto di avergli posto esotericamente una domanda: “Chi sono i miei maestri?”. Così, come molti fanno con I-Ching, anche Sergio a quel punto ha aperto il volume a caso e sotto gli occhi gli è caduta questa frase: “I tuoi maestri saranno tutte le persone che incontri, dal neonato al vecchio gobbo e storpio”. E, riferendo questo episodio che rientra nella fenomenologia del pensiero magico, Sergio ha voluto ringraziare i presenti per essere, in quella circostanza, a Flambro, giovedì 7 maggio, i suoi maestri. Quindi, se posso permettermi di fungere da suo maestro, scrivo questo articolo in differita, a qualche ora di distanza dalle sue affermazioni, immaginando di potergli essere utile come correttivo per le sue future conferenze.

Ciò che gli voglio domandare, a scopo educativo e senz'alcuna polemica, è: ma non dovevi parlare di reincarnazione? So già cosa mi risponderebbe: potevi fermarti fino alla fine! Ha ragione, me ne sono andato al tempo della colomba pasquale, simbolo di guerra travestita da pace, anch'essa operazione di ribaltamento della verità, come l'attribuire importanza ai ritardatari a discapito dei puntuali. Il fatto è, caro Sergio, che delle tue note biografiche, a parte il fatto che i tuoi affezionati ascoltatori le conoscono a memoria, non importa granché a nessuno e dovresti limitarti allo stretto, lapidario, indispensabile. Un'ora in cui ci racconti dei tuoi trascorsi, della tua nascita, dei tuoi studi e delle tue credenze personali, dopo un po' stufa. In un'ora avresti potuto entrare nel merito del tema parlando di quei bambini che si ricordano le vite precedenti, del Dalai Lama bambino che riconosce la ciotola del suo predecessore o di mille altri esempi di cui noi profani non siamo a conoscenza, ma che da te, per lo meno da uno che si presenta a una conferenza per parlare di reincarnazione, ci si aspetta.


E invece, l'unico accenno che hai fatto alla reincarnazione, in un'ora di chiacchierata, è stato quando hai detto che al mondo ci sono miliardi di persone che ci credono. Come dire che la quantità di superstiziosi è elemento sufficiente a garantire l'autenticità di un dato fenomeno. Della serie: “Mangiate merda: milioni di mosche non possono sbagliarsi!”.
 
Se è per questo, c'è un miliardo di musulmani che credono in un Allah inesistente e sono disposti a morire e a uccidere per questa superstizione. C'è un miliardo di cristiani che credono in un Dio barbuto inesistente e sono disposti più a uccidere che a morire per questa superstizione. C'è un miliardo di induisti che crede in un Dio dalla testa di Elefante, Ganesh, e in un altro a forma di scimmia, Hanuman, ma non sono disposti, per nostra fortuna, né a uccidere né a morire per questa superstizione. Per non parlare di comunisti e fascisti che si sono ammazzati per superstizioni di second'ordine, ma che ai loro occhi foderati di prosciutto erano di primaria importanza. Che tu ci venga a dire come chiami Dio, di 150 modi diversi, esistenti al mondo, di nominarlo, non ci cambia la vita. Se ti piace chiamarlo “La Fonte” è una tua scelta. Un discorso ragionevole sarebbe stato quello di dire che il politeismo è stato anteriore al monoteismo e che nell'antichità tutti i popoli parlavano di una squadra di Dei, non di uno solo. E allora, perché ci vieni a parlare di “Fonte” al singolare? 

Non hai fatto alcun accenno agli antichi astronauti, eppure quella è la strada maestra della ricerca, perché se anche non ci spiega com'è nata la vita, la nostra e quella degli altri organismi viventi, almeno ci spiega da dove salta fuori questa scimmia pazza che noi siamo. Quando hai interrogato i presenti, uno a uno, su chi detiene il vero potere nel mondo, pensavi di trovarti a una lezione dell'UTE di Cervignano e tutto sommato può anche essere un piacevole diversivo, ma cosa c'entra con la reincarnazione? Secondo me hai divagato troppo e sei andato fuori tema, anche se si tratta di argomenti che, in altro contesto, possono avere la loro importanza. La maggior parte dei presenti ha indicato nella grande finanza il vero potere, mentre altri l'hanno unita alla politica, ma tu alla fine hai detto che il potere ce l'ha chi possiede la conoscenza misterica e allora mi sarei aspettato che tu parlassi dei riti satanici, con tanto di sacrifici umani e animali, compiuti da una minoranza di maghi neri che nella vita di ogni giorno siedono in lussuosi uffici a New York o a Londra. 

Per la verità, un accenno ai grandi della finanza che lavorano nella City di Londra l'hai fatto, ma ci sarebbe stato anche altro da dire. Per esempio che tali personaggi sono in stretto contatto con alieni-demoni che danno loro il potere sulle folle, un potere che travalica le umane forze, un potere demoniaco. E infatti, di tutte le risposte che hai ricevuto dal pubblico una sola mi è piaciuta: quella di una donna seduta davanti a me, secondo la quale il vero potere ce l'ha il Diavolo. La sua risposta stonava come una bestemmia in chiesa, ma se avessi detto la mia opinione sarebbe stato ancora peggio. Per fortuna mi hai saltato e non me l'hai chiesta. Anche qui, però, eravamo fuori tema.


Non so se nella seconda parte della serata, dopo l'abbuffata di fette di colomba, hai finalmente parlato di reincarnazione, per cui questo articolo avrei potuto benissimo fare a meno di scriverlo, ma come tu ci tenevi alla mia presenza alla conferenza, così il tuo braccio “ambidestro”, che ti segue ovunque tu vada a parlare in pubblico, mentre mi alzavo per dirigermi verso l'uscita mi ha chiesto di fare un “resoconto” dal momento che quello mio precedente gli era piaciuto. Probabilmente parlava di quando il 16 marzo sei venuto a Codroipo, alla "pizza filosofale" di Anthony. Ne scrivo tanti, forse troppi, che spesso non mi ricordo neanche di quali conferenze stiamo parlando.


Per quanto riguarda la reincarnazione, secondo me è uno dei modi con cui l'umanità ha cercato di sfuggire all'angoscia della morte, esattamente come gli antichi egizi che erano fissati con l'imbalsamazione, sperando magari che in futuro i loro Dei – al plurale – ritornino per far tornare in vita faraoni, scribi, sacerdoti e notabili vari. Sono ancora lì che stanno aspettando. E ci sono dei ricconi, al giorno d'oggi, che si sono fatti congelare, da qualche parte nel mondo, sperando la stessa cosa. Il futuro è l'ingannatore di tutti gli uomini. Aspetta e spera! Tutti aspettano qualcosa, nonostante il buddismo e gli antichi saggi dell'Occidente insegnino a vivere il “qui e ora”. Gli ebrei aspettano la venuta di Cristo. I cristiani il suo ritorno. Induisti e buddisti di smettere di reincarnarsi e di accedere al Nirvana. I musulmani aspettano il momento in cui tutta l'umanità si sottometterà ad Allah e gli uomini si metteranno a culo in aria per pregarlo, mentre le donne si copriranno da capo a piedi come merce pregiata e fragile. Sono disposti anche a tagliare un po' di teste per questo. Gli induisti almeno, non rompono il cazzo a nessuno e vanno avanti con le loro stupide e antichissime superstizioni. E poi ci sono gli atei, che secondo me sono sopravvalutati come i gay, in quanto entrambi insignificanti minoranze. Aspettano solo di morire, i primi, e di non essere uccisi nei giardinetti, i secondi.


E se qualche bambino si sveglia una mattina e conduce i suoi allibiti genitori in luoghi ad essi sconosciuti ma a lui noti, potrebbe voler significare che c'è qualche alieno burlone che si diverte a illudere la gente e a voler fornire prove false della reincarnazione, attingendo, visto che lo può fare, al libro dell'Akasha, cioè alla matrice divina su cui tutto è registrato, passato presente e futuro. Del resto, a inventare le religioni sono stati loro, gli alieni rompicoglioni che ci dominano da sempre, avendoci creato con l'introduzione di parte del loro DNA. 

Alla domanda da te posta, Sergio, su chi sia il detentore del potere mondiale, ti avrei risposto che noi siamo gregge di loro proprietà, schiavi degli invisibili come ebbe a scrivere alla fine degli anni Trenta Eric Frank Russell. Sono gli stessi che a Medjugorje fanno cambiare idea agli atei, trasformandoli in credenti, e circuiscono deboli menti come quella di Paolo Brosio. Ma in fondo, sebbene inesistente, la reincarnazione ha una sua intrinseca utilità: come le altre stampelle ideologiche, permette a te, Sergio, e a qualche miliardo di altri mammiferi umani, di vivere quietamente le vostre vite aspettando la morte e, in quest'ottica, forse la si può intendere come un regalo fattoci dagli Dei nostri creatori, che, dopo aver visto il casino che avevano fatto, si sono pentiti e ci hanno somministrato questo e altri tipi di sonniferi. L'idea della reincarnazione è un po' come le endorfine che entrano in circolo nel sangue quando ci sono traumi mortali, attenuando il dolore e rendendo meno terribile il momento del trapasso. La reincarnazione è il sorriso sulle labbra del moribondo. La prossima volta, se salti le note biografiche e lasci perdere gli aspetti conviviali, giacché il tempo è denaro, resterò fino alla fine della conferenza. Per stavolta è andata così e io rimango con le mie scettiche curiosità.

8 commenti:

  1. Quante scuse: la verità è che, quando hanno cominciato a offrire la colomba, tu te ne sei andato perchè non volevi mangiarla, dato che contiene burro e uova, e piuttosto che fare la figura del vegano intransigente te la sei svignata! Scherzo, ovviamente. (Ma tu sei vegano o vegetariano? Non l'ho capito).
    Ad ogni modo, concordo anch'io su una cosa che hai scritto: che aveva ragione la signora seduta davanti a te.

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    1. Sai quei libri che ti cambiano la vita?

      Ecco, "Un uomo finito", di Giovanni Papini, letto in gioventù, mi ha fatto quell'effetto.

      Per esempio, nel punto dove dice che mangiare in pubblico è una cosa che fa il volgo, mentre Papi e re mangiano sempre da soli.
      Ora, io non sono né un Papa né un re, ma ho qualche idiosincrasia a mangiare con sconosciuti.

      Se invece sono fra amici, una pizza la mangio senza sentirmi volgare.

      In quanto alla domanda legittima che mi poni, la risposta è che sono vegano senza essere fanatico, cioè se nei biscotti ci sono latte in polvere e uova non vado a complicarmi l'esistenza più di com'è già adesso.

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  2. Se la reincarnazione è opera di una illusione provocata dagli alieni, allora possiamo mettere tutto in discussione, perfino gli alieni stessi.
    Del resto Malanga stesso dice che noi ci creiamo la nostra realtà....e allora, non potrebbero essere anche gli alieni frutto della nostra mente?
    Il cervello umano è un organo complesso, di cui si conosce poco, circa il 30 per cento, e il resto?
    Come si spiegano certi fenomeni per cui ad esempio si viene sollecitati o attratti da certi luoghi e quando ci vai ti senti che sei a casa tua, mentre altrove ti senti un pesce fuor d'acqua?
    Erba G.

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    1. La tua è la madre di tutte le domande: cos'è reale e cos'è immaginato dalla nostra mente?

      Ai posteri, forse, l'ardua risposta.

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  3. @Roberto,

    ti dirò che "conoscendoti" da un pò TEMPO "professionalmente" e anche "caratterialmente", avevo messo in conto anche dei giudizi "pesanti" da parte tua conosco BENE la favola dello "scorpione & della rana";

    ad es. sappi che ti do ragione sia sul ritardo di BEN 20' minuti che sulla tipologia dell' incontro, esso per mia libera scelta è STATO simile ad una LEZIONE tipo che faccio all' UTE (Uni.TerzaEtà);

    scelta condivisa & apprezzata peraltro dalla stragrande maggioranza dei presenti & dall' organizzatrice, lo dimostra il fatto che su più di 40 persone
    l' unico ad andarsene nella pausa "dolce colomba" sei stato tu;

    evidentemente per te il TEMPO è DENARO e il MENU'(= gratuito tipo CARITAS) proposto da me NON ti era gradito PAZIENZA, esso era stato preparato per PERSONE "normali" con una semplice "infarinatura" di ESOTERISMO & STORIA MISTERICA;

    certamente NON per dei "professionisti" addetti ai lavori come te poi di natura particolarmente "esigente & ipercritica" ormai a livello di GOURMET, questo mi ha convinto che ho fatto molto BENE a NON invitarti finora all' IPOGEO a CIVIDALE;

    l' avresti liquidata sicuramente come una "passeggiata sotterranea" tra 5 buchi nel terreno da parte di alcuni "creduloni", lo stesso penso succederà anche nei prossimi appuntamenti a FLAMBRO dove ci sarà anche più di un seguito;

    alla fine della fiera ognuno nel "BENE & nel MALE" raccoglie quello che SEMINA, questo vale per te per me per NOI TUTTI !!!

    MANDI

    SDEI/SERGIO





    ora

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    1. Delle serate di Flambro m'interessa quella sulla Grande Madre, non certo quella sui cosmetici naturali.

      Quello che per la gente normale è piacevole, come mangiare in compagnia, a me crea disagio. E non si tratta come dice Laurama che in una vita precedente ero un inquisitore, ma di un problema mentale mio personale, una specie di complesso d'inferiorità. O strascichi di timidezza infantile mai superata.

      Se lo capite bene, se no ognuno per la sua strada.

      Voi a tenere conferenze conviviali, io a criticarvi rintanato nel mio oscuro antro. Il mondo è grande e, come dice la "Sorella dei lupi", il sole splende.

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  4. @Roberto gentili &attenti LETTORI,

    credo che bisogna SEMPRE evitare di lasciare zone d' ombra durante il DIALOGO che c' è tra le PERSONE anche se di opinioni diverse, tu Roberto per i motivi che in parte hai anche scritto hai ritenuto conclusa una serata "culturale" per te "deludente & dispersiva" e qual' è il PROBLEMA;

    intanto i miei incontri NON ti potranno dare le risposte che tu cerchi ormai da troppo TEMPO, il mio compito è invece quello del "mestri" cioè di "insegnare/iniziare" come alle elementari le basi a chi poco o niente sa di questo affascinante/misterioso MONDO;

    tu con le conoscenze che hai devi ormai partecipare a seminari con relatori del calibro di MALANGA-BIGLINO-SIBALDI-BRADEN.......diventa riduttivo & improduttivo ormai "presenziare" a quelli di SDEI, è come pretendere che degli studenti universitari che ambiscono dopo la LAUREA a dei MASTER ritornino sui banchi della SCUOLA elementare/media;

    nella seconda & intensa parte della serata si è parlato a lungo del POTERE legato alla CONOSCENZA e molto delle ENERGIE, in particolare di quella che uso anch' io la "SCALA BOVIS" che per tua e vs. curiosità sta crescendo a livello TERRESTRE molto velocemente !!!

    Imitando l' ormai famoso dr. Angelo BONA di BO leader dell' IPNOSI REGRESSIVA, auguro una "BONA VITA"............a TUTTI !!!

    SDEI/SERGIO

    P.S.: hai citato la la "luminosa" Laurama, come mai NON la si legge più !?

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    1. Perché non lo chiedi a lei?

      Andare fino a Torino a sentire Biglino o a Pisa a sentire Malanga non è nelle mie possibilità logistiche. Devo accontentarmi di ciò che passa il convento. E poi ci sono sempre i loro video, grazie a internet.

      Se ti fanno parlare nelle conferenze è perché ti riconoscono come autorità in certe materie e anch'io continuo a ritenerti tale. Ma se non entri nel merito, mi chiedo perché metti un titolo che poi non sei in grado di affrontare?

      C'è stato un signore seduto alla mia destra che in quei famosi 20 minuti di ritardo accademico ti ha chiesto a che ora si cominciava. Tu gli hai risposto che non dipendeva da te e lui si è alzato su, ha allargato le braccia spazientito e se n'è andato, avendo la gentilezza di farlo quando tu non te ne accorgevi.


      Quindi, non sono stato l'unico ad aver avuto....le formiche sotto il culo.

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