domenica 21 giugno 2015

Otto milioni di cani



Una enorme fossa comune con i corpi mummificati di quasi otto milioni di cani risalenti all'antico Egitto è stata interamente riportata alla luce dagli archeologi a Saqqara, 30 chilometri a sud della città moderna del Cairo. Come spiega il sito Discovery News, le mummie dei cani erano ospitate in un sistema di catacombe, su un'area vasta 173 metri per 140, nei pressi del tempio di Anubi, divinità con la testa di sciacallo, che proteggeva le necropoli e il mondo dei morti. Secondo i ricercatori, i cani mummificati erano probabilmente offerti in dono ad Anubi, come segno di fedeltà o di gratitudine. Ma non è escluso che gli animali fossero oggetto di venerazione. La particolare necropoli di Saqqara, non lontana dalle piramidi di Giza, era stata scoperta nel diciannovesimo secolo, ma solo di recente si sono conclusi gli scavi che hanno permesso di riportare alla luce tutte le mummie, in gran parte custodite in contenitori di terracotta e ben conservate

 
«Si trattava probabilmente di un luogo che era molto affollato - ha spiegato a Live Science Paul Nicholson, professore di archeologia all'Università di Cardiff, responsabile dello scavo - Una comunità permanente di persone viveva qui è si occupava del culto degli animali». Lo scavo ha permesso anche di scoprire che la volta di roccia che sovrasta la necropoli contiene il fossile di un grande mostro marino, un vertebrato risalente a oltre 48 milioni di anni fa. Non è chiaro però se gli antichi egizi fossero a conoscenza del fossile quando hanno realizzato la scavo.


2 commenti:

  1. In un documentario su Focus, canale 56 del digitale terrestre, si parlava di cani offerti in sacrificio.
    Mi sposto su un altro argomento, sempre di animali si parla...il festival di Yulin in Cina.
    Non sono solo disgustata da questa orrida tradizione, ma dai commenti di certa gente che girano in rete.
    La maggior parte afferma che se si mangia vitello e pollo, si può anche mangiare cane.
    Devo dire che in questa affermazione c'è del vero, nel senso che la carne , che sia di manzo o di altro animale è appunto carne...ma io dico, invece, proprio per questo NON si deve mangiare!
    Invece mi tocca leggere commenti di gente che dice addirittura "buon appetito", sentenziando che si tratta di una tradizione e che le tradizioni non si toccano, che non sta a noi animalisti decidere-
    Questo mi fa pensare che gli stessi sostenitori del culto delle tradizioni siano gli stessi stronzi che ovviamente a Pasqua mangiano agnello.
    Questo mi fa pensare che se dovessimo ancora tenere in piedi le tradizioni, saremmo all'epoca della clava.
    In un certo senso ci siamo rimasti, continuiamo a legittimare le più orride usanze come SCUSA.
    Questo mi fa anche pensare che i tanto paventati cambiamenti e passaggi ad un'altra era di consapevolezza sono ben lontani, altro che 2017!
    Le religioni e i culti per gli dei hanno ucciso milioni di animali e anche di persone.
    Quindi mi viene da pensare, quando si tira in ballo la tradizione celtica, che pure sempre di culto si tratta, di venerazione, e quindi di assoggettamento.
    Se vogliamo liberarci di tutto il marciume dobbiamo mandare a quel paese anche il culto per i celti, da cui noi europei discendiamo.
    Le religioni sono sempre state le peggiori consigliere, anche i culti hanno la stessa matrice, si tratta sempre e comunque di essere devoti a qualcuno o a qualcosa di impalpabile, che c'è ma non si vede....
    un demandare le nostre responsabilità.
    Gli dei li abbiamo creati noi e non il contrario.
    Erba G.

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    1. Ho un vecchio contenzioso con le tradizioni.

      Praticamente, la mia carriera di attivista per i diritti animali è cominciata in Friuli, nel 1981, proprio contro l'antica tradizione dell'aucupio, meglio conosciuta come uccellagione.

      Tutte le altre tradizioni culinarie con relative feste (rane, lumache, gamberi, oche, ecc.) che si tengono annualmente nella nostra regione sono da sempre il nostro obiettivo di contestazione.

      Sul salto quantico anch'io ho i miei dubbi, anche se ci spero vivamente.

      Chi vivrà, vedrà.

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