lunedì 28 settembre 2015

Costa più risarcire un ferito che un morto


Fonte: GQ Italia

Non è una leggenda metropolitana, ma – secondo il magazine online Slate – un paradosso dell’orrore: gli automobilisti in Cina troppo spesso preferiscono uccidere deliberatamente i passanti che investono. Slate menziona un fatto dello scorso aprile: una Bmw investe una bambina in un mercato di Foshan nella provincia di Guangdong e quando la madre grida per avvertire l’investimento, l’automobilista ingrana la retromarcia e ripassa sopra il corpicino della vittima straziandola. Poi dal veicolo esce una donna che propone alla madre sconvolta un risarcimento in denaro. Non aveva nemmeno la patente, ma è stata condannata solo a due anni, riferisce il magazine americano secondo il quale si tratta di episodi frequenti. E cita le molte riprese di telecamere a circuito chiuso che hanno filmato comportamenti simili, come nel 2008 quello di Zhao Xiao Cheng processato per aver investito in retromarcia con una Passat una 64enne, stritolandola poi marcia avanti e indietro prima di andarsene. Il tribunale di Taizhou lo ha ritenuto colpevole unicamente di “negligenza” accogliendo la difesa di Zhao che pensava di trovarsi sopra un sacco di immondizie.

 
Geoffrey Sant, autore dell’articolo, scrive che il “doppio colpo” non è una novità assoluta avendolo osservato negli anni ’90 a Taiwan dove faceva all’epoca l’insegnante d’inglese. Il movente di questo comportamento risiederebbe nella determinazione ad evitare di pagare le lesioni per il pedone ferito, una cinica considerazione che vede nel morto un costo meno oneroso. Sicché, dopo aver colpito accidentalmente qualcuno, il “secondo colpo” è – secondo Sant – portato intenzionalmente per uccidere la vittima sapendo che difficilmente l’autore sarà perseguito per omicidio. L’articolo intitolato Driven to Kill (che implica il significato di essere “spinti a uccidere” da questa lacuna) è accompagnato da diversi video di investimenti reiterati, tratti da tv.sohu.com, come quello filmato a Xinyi nel 2010 in cui l’automobilista di una Bmw X6 strazia il corpo di un bambino. Tuttavia le cose stanno cambiando: e nel 2014 Zhang Qingda, che ha investito un anziano a Jiayu nella provincia del Gansu uccidendolo sotto le ruote del suo pick-up, è stato condannato a 15 anni. Sia Taiwan che la Cina popolare hanno inasprito le leggi per estirpare questo odioso crimine stradale e in Cina ora l’investimento plurimo è sempre considerato omicidio, sebbene nei tribunali rimanga difficile provare che il conducente fosse consapevole di investire una persona e non un qualche oggetto inanimato. Malgrado siano ormai diffuse le telecamere di sorveglianza che dovrebbero dissuadere i malintenzionati, ancora nel gennaio di quest’anno una tv locale ha diffuso il terribile filmato di un investimento multiplo.

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