venerdì 15 gennaio 2016

Anche Aboca se ne va


Una scelta quasi obbligata per preservare la qualità rigorosamente bio delle piante coltivate in Toscana: la Aboca, l'azienda di prodotti fitoterapici leader del settore in Italia, annuncia che trasferirà le coltivazioni in Marocco per sfuggire ai pesticidi e ai raccolti ogm che minacciano il suo raccolto.
"Tutti gli oltre 1.000 ettari - spiega l'azienda - vengono coltivati seguendo il Regolamento europeo sull'agricoltura biologica che comporta preservare la struttura e gli equilibri micro organici del terreno, l'utilizzo di varietà vegetali adatte all'ambiente specifico, l'esclusione di fertilizzanti e antiparassitari chimici e il divieto di utilizzo di Ogm". Tutte attenzioni che l'impiego scriteriato di chimica nelle coltivazioni intorno minaccia di mettere in crisi. E allora Aboca lascia la Valtiberina.


"Ci stiamo spostando - dice il fondatore Mercati -. "Abbiamo già abbandonato 100 ettari tra Trestina e Anghiari, lasciamo alcune zone marginali dove abbiamo pochi ettari e che non riusciamo a difendere. Abbiamo occupato altre due aziende agricole in Valdichiana dove recuperiamo i 300 ettari in più che ci servono per il prossimo anno. Poi spero di chiudere velocemente l'acquisto di una grande azienda agricola in Marocco dove l'Ogm è bandito".

2 commenti:

  1. mi sa di scusa bella e buona... Altro marchio da boicottare!

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    1. Sono andato ad alcune conferenze sul tema degli OGM e sembra che il problema della contaminazione dei campi attigui sia reale.

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