domenica 10 gennaio 2016

I difensori degli animali dovrebbero essere contrari all'immigrazione di massa


Quando sento avanzare accuse di razzismo verso chi rifiuta l'immigrazione di massa, penso che si tratti di accuse dogmatiche, almeno per quanto mi riguarda. Accuse che nascono nella mente di chi antepone la visione utopica di un mondo affratellato da persone che vivono armoniosamente alla dura realtà di un mondo basato su rapporti di forza predatori o parassitari. Molti animalisti sono favorevoli ad accogliere africani e arabi per la stessa ragione in base alla quale sono favorevoli ad estendere agli animali i diritti civili che ora sono loro negati dall'uomo tiranno. Dimenticano però, i miei colleghi animalisti, che nella categoria dell'uomo tiranno sono compresi nel 100 % dei casi proprio quei migranti che dall'Africa e dall'Asia si riversano nelle nostre contrade, portandosi dietro proprio quella mentalità specista che da sempre noi animalisti cerchiamo di contrastare.



Quando la settimana scorsa ho visto un cinese che portava un cane al guinzaglio, in un posto, il Madagascar, dove nessuno porta in giro cani al guinzaglio, la prima cosa che mi è venuta in mente è che lo avesse catturato e lo avviasse alla macellazione per usi alimentari. Tina mi ha rassicurato dicendomi che era un cane di proprietà e lo aveva portato a fare il bagno. Infatti, il cagnetto era bagnato e non sembrava per nulla spaventato o recalcitrante. Se poi penso che i cinesi migrati in Madagascar ingaggiano ragazzini del posto per catturare farfalle, coleotteri, gechi, camaleonti e ovviamente cani, deduco che ad essere portatori sani di quel virus di cui parlava il signor Smith in Matrix non sono gli africani in particolare, né gli arabi che fuggono dalle guerre, ma chiunque viva su questo pianeta con il preciso scopo di distruggerlo. Indi per cui, agli amici animalisti che mi accusano di razzismo e xenofobia vorrei chiedere se sono disposti a rinunciare a quelle risicate conquiste di civiltà che gli zoofili che ci hanno preceduto sono riusciti ad ottenere, tra cui lo stordimento preventivo prima della macellazione vera e propria.


Ma non solo. Sono disposti a vedere cani presi a sassate, innaffiati con acqua bollente e annegati dentro sacchi di juta? La foto che ne ritrae uno all'interno di un sacco, gettato a riva dalle onde dell'Oceano Indiano è di sabato 9 gennaio e il povero cagnetto ivi contenuto probabilmente era stato avvelenato e poi gettato in mare da un cretino che non sa che il mare restituisce tutto.



Episodi di questo genere capitano anche in Italia e hanno spesso per protagonisti mafiosi italiani o criminali slavi che organizzano combattimenti fra cani, ma quando la notizia trapela il web s'infiamma, lo sdegno anima anche i non animalisti e la polizia cerca di risalire ai responsabili. Sono disposti i miei colleghi animalisti ad accettare che nel prossimo futuro le violenze sui cani crescano di numero sul territorio nazionale? Gli africani per istinto e gli arabi perché lo dice il Corano, ma in entrambi i casi i cani sono odiati e la gente li tratta di conseguenza. Io spero si possa fermare l'immigrazione prima che sia troppo tardi, non tanto per noi ma per gli animali che cerchiamo di difendere con risultati sempre troppo scarsi.

5 commenti:

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  2. Concordo. Anche se tanti potrebbero obiettare, secondo me sbagliando, che anche gli italiani sono stati emigranti e mal sopportati dagli stati ospitanti. Dico la mia.
    Non si possono sommare tavoli e sedie. Se due persone sono ad un livello di "educazione" diverso non potranno coesistere pacificamente. Prima o poi verranno alle mani. È inevitabile.
    L'energia elettrica viene definita "differenza di potenziale". Tra due poli differenti si crea energia. Energia che, se non convogliata ed incanalata opportunamente, è distruttiva. Come un terremoto, un uragano, un maremoto. Quando metti in contatto brutalmente i due fili della corrente si crea un corto circuito. Troppa diversità crea energia distruttiva.
    È come se all'improvviso si riversassero in terza media i bambini dell'asilo (o viceversa) per fare una classe unica. Ne nascerebbe solo confusione ed entrambi i gruppi bloccherebbero il loro sviluppo.
    La globalizzazione è un fenomeno stupido (che viceversa fa sempre comodo ai potenti) perché tende ad unire cose diverse. È come mettere il sale nel caffè o lo zucchero sulla pasta al sugo. È come voler unite due poli di una calamita.
    Bisogna tener conto della diversità.
    La globalizzazione sarebbe teoricamente possibile in un mondo senza confini, senza nazioni, e che parli magari un'unica lingua. Mentre invece il pianeta è una vera e propria torre di babele.
    Solo i bisogni essenziali (fame, sete, sesso) sono in comune. Per il resto ognuno di noi è diversissimo dall'altro e solo la condivisione di determinate regole (usi costumi civiltà evoluzione) ne può consentire la pacifica e costruttiva coesistenza.
    Invece siamo ancora in una giungla dove pesce grande mangia pesce piccolo.
    Parimenti, a parità (più o meno) di evoluzione, non c'è cosa più bella che la fusione dei popoli e dei colori della pelle. I bambini nati da genitori di etnie e colori della pelle diversi sono spesso più belli e più sani degli altri.
    Si parlava di immigrazione di massa.
    Quanto sopra non si applica naturalmente a chi davvero scappa dalla guerra a cui andrebbe assicurato, in modo migliore da come avviene oggi, il diritto alla vita. Costoro tuttavia, se fossero davvero intenzionati a salvare la vita, non credo che possano lamentarsi e protestare se non trovano subito la moschea sotto casa o una buona connessione wifi. Cosa che invece avviene spesso. Quando vai al pronto soccorso non ti preoccupi se non trovi la tv a colori. Decisamente hai altri pensieri per la testa. Ciao Roberto.

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    1. Qui in Madagascar sto sperimentano ogni giorno cosa significhi la diversità: quella dei malgasci nei confronti dei bianchi e la mia nei confronti degli altri bianchi. Io sono veramente diverso da tutti e Tina non sa se ridere o piangere di questa mia diversità.

      L'uomo è fondamentalmente buono se preso a piccole dosi, ma qui, in Europa, stiamo parlando di una vera e propria invasione.
      Noi, la pancia che riceve tanto....."cibo", prima o poi faremo indigestione.

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  3. l'essere umano libero....ha nel suo dna la tolleranza,l'accoglienza,ecc.è il contesto sociale che crea gabbie mentali,paure,ecc.che sono sempre state sapientemente utilizzate dall'elite contro i popoli stessi.
    nel giorno di natale (non ricordo di preciso)nella prima G.M.i soldati nelle trincee avversarie si ritrovarono tutti a fraternizzare e festeggiare...quando gli alti comandi lo seppero fecero in modo che la cosa non si ripetesse...
    questo è l'essere umano,il male o il bene,bianco e nero.
    siamo tutti condizionati a vari stati e tutti a nostra volta concorriamo al continuo di questo stato di cose,anche con i nostri figli.

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    1. E' per l'ignoranza e la cattiveria che i malgasci di tanto in tanto linciano qualcuno ed è sempre per l'ignoranza che i bianchi pensano in termini di utopica fratellanza mondiale.
      Oppure, noi che ci opponiamo all'invasione, è per ignoranza che c'immaginiamo i mostri anche dove non ci sono.

      Per ora, la cronaca ci dà motivo di immaginare il peggio. E questo non c'entra né con l'ignoranza, né con la cattiveria.

      I disordini a sfondo sessuale avvenuti in Germania sono lì a testimoniarlo.

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