lunedì 15 febbraio 2016

Il tabù dell'allevamento della prole per i maschi musulmani



Questa foto non è un fake. È stata scattata il 19 ottobre scorso a Berkasovo, al confine tra Serbia e Croazia. Lei ha i piedi nudi, un bambino sulle spalle e uno in braccio, tra i 20 e i 30 chili, e porta una bimba per mano. Nessuno dei bei maschioni forniti di giacconi e scarpe ritiene che sia un problema suo. Vengono a insegnarci la civiltà così la signora Boldrini è contenta. Il dubbio viene a noi che siamo cattivi, mentre la signora Boldrini è tanto buona, che i quattro esseri inferiori, femmina e pargoli, se li siano portati dietro per fare peso, per fare statistica. La radio dirà "arrivati migranti con donne e bambini" e sarà più facile avere il permesso, lo status da rifugiato, il documento che a Colonia a Capodanno è stato strappato ridendo davanti alle facce dei poliziotti. "Tanto domani me ne danno un altro, siamo i rifugiati con donne e bambini, siamo il top".

 
Sempre a noi cattivissimi, e per noi sanguina il cuore della signora Boldrini, viene il dubbio atroce dei numeri che non quadrano: perché i bambini sono meno del 5% del totale dei migranti ma sono il 25% dei morti in mare. Poi ci ricordiamo che nell'islam è il contrario che nel cristianesimo. Donne e bambini valgono meno, quindi si mettono sui natanti più scadenti. Coraggio, signora, poteva andarle peggio.

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