martedì 8 marzo 2016

A quando la festa dei barboni?


Da oggi sono ufficialmente un barbone. Che fossi un disadattato lo sapevo da anni, un pezzente non direi, visto che questo termine ha un connotato dispregiativo, mentre barbone fotografa una situazione di fatto, a volte letterale, di chi dorme per strada, senza fissa dimora. Un “homeless”, per dirla all'inglese. Io una casa ce l'ho, popolare, anche se non pago 7,75 euro al mese d'affitto come i Casamonica nel quartiere Spinaceto di Roma, ma qualcosa in più. Ciò che mi ha stupito quando la settimana scorsa sono andato alla Caritas di Codroipo per sapere se potevo avere aiuti alimentari sono state due cose: la facilità con cui hanno accolto la mia domanda, dopo un informale colloquio con un volontario, e l'efficienza con cui i suoi colleghi mi hanno messo in lista fissandomi un appuntamento per l'otto marzo. Cioè oggi.



Avendo visto i marocchini che erano entrati nell'ufficio prima di me – e anche una donna italiana dall'aria dimessa – armati di borse, me ne sono portata una anch'io, che è stata riempita di ogni ben di Dio. L'addetto, prima di passare al riempimento, mi ha chiesto se ero intollerante al lattosio, cosa che non è. Non gli ho detto che sono vegano, perché con me vive una bestiolina che a diventar vegana non ci pensa proprio. E infatti, quel gentile volontario mi ha avvisato che insieme all'altra roba mi avrebbe dato mozzarelle e un formaggio fresco che scadono domani, suggerendomi di consumarli in tempo. Pupetta, infatti, oggi farà festa. Presumo che invece i musulmani chiedano di non ricevere prodotti di origine suina, ma dubito che salami e insaccati siano dati a chiunque si presenti.


Il volontario che la settimana scorsa aveva ascoltato la mia richiesta, chiedendomi notizie sulla mia situazione economica e senza badare che l'ISEE che gli presentavo era scaduto da un mese, l'ho poi rivisto qualche giorno dopo mentre usciva dalla parrocchia, ma lui non mi ha riconosciuto. Ho però notato che passando davanti a un'edicola religiosa presso le pompe funebri ha fatto il segno della croce, come certe persone fanno anche quando passano davanti alle chiese e ai cimiteri. Dal che ho dedotto che si tratti di una persona che prende molto sul serio l'attività di distribuzione di cibo, sulla base del principio evangelico “dar da mangiare agli affamati”. Se all'età di tredici anni non avessi deciso di abbandonare il cattolicesimo, in favore dei Testimoni di Geova, credo che mi sarei lasciato tentare anch'io dalla bellezza della generosità e dal piacere della condivisione, perché tali sentimenti non sono monopolio del cattolicesimo, ma albergano anche nell'animo di molte persone oneste e solidali, compresi molti atei.


Un po' di rimorso ce l'ho, non tanto perché io non meriti un aiuto, dato che la mia disoccupazione è reale e risale al 2003, quanto perché in passato ho condannato l'operato della Chiesa in molte occasioni, sulle pagine virtuali del mio blog. Ora non mi sarà più possibile sparare a zero contro il Vaticano e i cattolici, anche se con la loro bontà d'animo non riescono a vedere la realizzazione del piano Kalergi, ovvero l'avanzamento del Nuovo Ordine Mondiale. Quando diciamo loro che accogliendo scriteriatamente i migranti ci stiamo dando la zappa sui piedi e ci avviamo a vivere, noi o i nostri figli, sotto la peggiore dittatura mai esistita, fanno spallucce perché confidano che il Signore non permetterà mai una cosa del genere. La fede, come l'amore, è cieca.


Anche se a partire da oggi e ogni due settimane (il prossimo appuntamento mi è stato fissato per il 22 marzo) andrò a ritirare derrate alimentari gentilmente offerte dalla popolazione cristiana, ciò non significa che mi sono venduto e credo che continuerò a denunziare i piani della Massoneria internazionale, Gesuiti compresi, anche a costo di passare per ingrato. Una cosa sono le manovre condotte ad alto livello dagli Illuminati, altra cosa sono gli atti generosi e caritatevoli compiuti da persone di buona volontà, da gente comune, anch'essa ingannata come tutti quanti. Perfino l'accoglienza mi troverebbe d'accordo, specie nei confronti di chi fugge dalle guerre degli imperialisti occidentali, se non sapessi quali sono i retroscena e dove gli Arconti vogliono andare a parare. Io al momento mi sento tranquillo, non mi sento un ipocrita e voglio qui manifestare la mia gratitudine verso queste brave persone, questi bravi volontari di cui ignoro perfino il nome. Grazie Caritas.

11 commenti:

  1. Anche Casapound fa raccolta alimentare per i cittadini Italiani in situazione di disagio, ma chissà perchè, chissà per come, vengono sempre demonizzati...
    c'è chi discrimina anche negli atti di solidarietà, come quando agli attivisti di 100%animalisti vengono messi i bastoni tra le ruote perchè "fascisti"...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, sapevo delle distribuzioni di cibo da parte di Casa Pound, ma la Caritas è molto più diffusa sul territorio, facendo parte di un'organizzazione millenaria.
      Nessuna discriminazione da parte mia.

      Elimina
  2. Come può non sapere uno come Paolo Franceschetti che KALERGI e la SOKA GAKKAI sono cul et camisa?
    "While in Japan, Coudenhove-Kalergi specifically asked for a meeting with the president of Soka Gakkai, Dr. Daisaku Ikeda, as Coudenhove-Kalergi had been interested in Ikeda's work for many years. After their first meeting in October 1967, Coudenhove-Kalergi described Ikeda as "very energetic, life-loving, honorable, friendly and intelligent."[50]

    Soka Gakkai invitation

    Coudenhove-Kalergi visited Japan again at the invitation of the Soka Gakkai in October 1970.[51] During his stay, he and Daisaku Ikeda conducted a formal dialogue over the course of several days, a total of more than 12 hours of which was recorded for posterity.[52] He also visited the campus of Soka University in Tokyo, which was under construction at that time.[51]

    Two decades later, in 1990, Ikeda proposed that Coudenhove-Kalergithe's favorite song, Beethoven's "Ode to Joy," be regularly performed at major Soka Gakkai meetings. It was reported in Japan that this was one cause of the split between the Soka Gakkai and Soka Gakkai International (SGI) from Nichiren Shoshu in 1991, as the Nichiren Shoshu priesthood objected to the song's "Christian origins."

    Credo fosse una parente femminile di KALERGI ad essere un pezzo grosso già ai tempi della fondazione della SOKA: ciò conferma ulteriormente la natura reazionaria di questa organizzazione in vista della creazione di una Religione Unica Mondiale, sotto l'egida di un Nuovo Ordine Mondiale di carattere politico. Guarda caso queste cose non vengono mai dette dalla controinformazione di turno, perché questi giapponesi sono potenti, ed anche io preferisco rimanere nell'anonimato. I singoli membri comunque possono essere sicuramente anche in buona fede, a livelli bassi della loro gerarchia... Anche tu avevi avuto esperienza con una persona praticante? Billy the Kid

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Kalergi se non sbaglio era di padre austriaco e di madre giapponese, quindi non mi stupisco dei suoi contatti con la Soka Gakkai.
      Però pensavo che la religione designata per il NWO fosse la New Age. Chissà!

      Confesso di essere stato.....sedotto e abbandonato da una donna devota e praticante del famoso mantra.

      Elimina
    2. Se uno volesse, tramite la recitazione di quel mantra e tramite la Soka uno potrebbe rientrare nel giro della società. Proprio a questo serve la Soka: a far rientrare "nel giro" le pecore più nere e renitenti... Un po' come l'operazione Papa Francesco per riportare fra le braccia di Santa Madre Chiesa i sinistrorsi più incalliti e comunisti! Billy the Kid

      Elimina
    3. Dunque, la Soka funge da meccanismo di riciclaggio, ma Roberto Baggio non era una....pecora nera. O mi sono perso qualcosa?


      Bergoglio è stato messo al posto di Ratzinger perché era arrivato il momento per la Massoneria di implementare il NWO.
      O, anche qui, mi sono perso qualcosa?

      Elimina
  3. No no...chiaro che le povere pecorelle nere, simpatiche ma smarrite, debbono secondo loro avere un MODELLO VINCENTE da seguire per rientrare nel gregge dei cosiddetti "vincenti"...Roberto Baggio, Orlando Bloom, perfino la Guzzanti...sono questo: con odiosa metafora cacciatrice...specchietti per le allodole! E lo è anche Bergoglio ovviamente: parecchi sinistrorsi di mia conoscenza ci sono cascati in pieno...nello specchietto Bergoglio! E senza accorgersene adesso concordano con quella mistura di Massoneria e Chiesa sempre più politically correct! Ahimè...puro marketing...le sette e il NWO si vede che sono parimenti gli artefici dell'imperio del Marketing nel nostro Leviatano della società Pan-consumistica! Billy the Kid

    RispondiElimina
  4. tornando in tema con il suo articolo:

    Io non capisco questo suo falso vittimismo da poverello che a cicli ridondanti di tanto in tanto ci propina sul blog...

    I viaggi in madacascar che compie ogni anno e per cui è stato via anche mesi pagando di tutto alla sua non ben definita compagna/amica/moglie glieli forniva sempre la Caritas?!?

    Non mi dia del troll per non rispondere, ma quando c'è gente che in madacascar non ci va e casa non ce l'ha davvero non potendosi permettere di pagare ne bollette nè cibo ne tasse sugli immobili, le sue favole fanno davvero incazzare!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sono licenziato nel 2003 senza aver maturato la pensione, da un posto fisso presso il ministero della pubblica istruzione.

      Non mi sono mai pentito di averlo fatto perché a partire da tale data ho avuto tutto il tempo a mia disposizione, senza sottostare alla schiavitù del lavoro.

      Non mi pare di essermi mai lamentato, né di aver fatto credere di essere un barbone, a parte il titolo che fa parte del mio lato creativo nello stile letterario.

      I viaggi finora me li sono pagati con i risparmi, avendo venduto la baita dieci anni fa e sto ancora usando quei soldi.


      Se lo Stato o la Chiesa mi aiutano, che male c'è? Soprattutto, se si pensa che da molti anni Stato e Chiesa stanno aiutando stranieri che con l'Italia hanno poco a che fare.


      Io per 23 anni ho "sputato sangue" a scuola, con i bambini, finché i loro genitori e le gerarchie scolastiche me l'hanno lasciato fare.

      Poi, li ho mandati tutti a quel paese.


      Ora vivo felice (o almeno ci provo), me la godo e - ripeto - non mi pare di essere un lamentone.


      Sono un oppositore di questo Sistema e lo sarò finché campo, che ti piaccia o meno.

      Elimina