giovedì 17 marzo 2016

Scienziati italiani lo avevano scoperto per primi


Fonte: Leggo

Ci sarebbero alcuni enormi crateri sottomarini dietro uno dei misteri più intricati e discussi degli ultimi decenni. A individuare questa (ennesima) ipotesi nell’aggrovigliato giallo legato allo strano caso del Triangolo delle Bermuda, teatro “maledetto” di numerose e inspiegabili sparizioni di navi e aerei, è un gruppo di ricercatori della Arctic University di Norvegia. “Esistono diverse giganti cavità sul fondo del mare in una zona nella parte centro-occidentale del Mare di Barents  causate probabilmente da enormi scoppi di gas”, sostengono al Sunday Times gli scienziati, convinti che proprio intorno a queste buche, profonde fino a 45 metri e larghe fino a 800, origini la ragione delle insolute scomparse verificatesi nel tratto di Oceano compreso tra le Bermuda, Porto Rico e la Florida. 


“L’area dei crateri rappresenta probabilmente uno dei più grandi punti caldi per il rilascio di metano marino nell’Artico e le esplosioni che successivamente formano le cavità potrebbero comportare grossi rischi per le navi che viaggiano sul Mare di Barents”, spiegano ancora gli autori dello studio, certi che le imbarcazioni e i velivoli di passaggio nel Triangolo, distante migliaia di chilometri dalle acque a nord di Norvegia e Russia, si siano potuti imbattere in simili situazioni di pericolo, contraddistinte da potentissimi e temibilissimi vortici capaci di compromettere la sicurezza e di trascinare tutto e tutti. Una versione che si avvicina allo scenario descritto l’anno scorso da Igor Yeltsov, autorevole scienziato russo secondo cui le misteriose sparizioni delle Bermuda sarebbero da attribuire “alle reazioni dei gas idrati che cominciano a decomporsi attivamente quando il ghiaccio di metano si trasforma in gas. Accade in maniera simile ad una valanga, come in una reazione nucleare, producendo enormi quantità di gas. 

Questo fa aumentare la temperatura del mare e le navi affondano nelle sue acque, mescolate con una percentuale enorme di gas”. Insomma, nessun fenomeno paranormale: ad alimentare il mito del Triangolo, un caso che appassiona studiosi e profani fin dal lontano 1945, quando uno squadrone di cinque bombardieri della US Navy sparì nel nulla insieme all’aereo con cui sorvolava l’Oceano, non sarebbe stato altro che un “banalissimo” evento naturale. Per saperne di più, ora non resta che aspettare aprile: il mese prossimo, infatti, in occasione della riunione annuale della European Geosciences Union, l’indagine della Arctic University verrà finalmente pubblicata.


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