martedì 17 maggio 2016

I friulani non sono d'accordo



UDINE. È bufera sulla proposta di far viaggiare gratuitamente sulla linea 4 i profughi. Ci sono altre priorità, altre fasce deboli da tutelare, protesta la gente attraverso i social. Le reazioni arrivano nel giorno in cui, alla caserma Cavarzerani, un gruppo di profughi si è messo al lavoro per ripulire il muro e i prati dalle erbacce. Le prime a esprimere dubbi sulla proposta di “Ospiti in arrivo” – che ha chiesto una convenzione fra la Prefettura e la Saf – sono le istituzioni. Ma anche cittadini e politici dissentono. A partire dal prefetto Vittorio Zappalorto. «Se qualcuno vuole fare del bene a queste persone e donare qualche biglietto del bus compie una buona azione sulla quale non si può eccepire – premette –. Se si vogliono offrire corsi gratuiti di italiano o di altro, va bene – aggiunge –. Ma che la Prefettura si faccia promotrice di un’iniziativa che permette a queste persone di usare i mezzi pubblici senza pagare, proprio no.


È una proposta che non sta in piedi. Anzi – rincara la dose Zappalorto – sono molto perplesso anche sull’opportunità di garantire la wi-fi gratuita ai profughi. Un’iniziativa che è stata promossa dal Comune e con la quale la Prefettura non ha nulla a che vedere. Se si pensa che la wi-fi debba essere concessa gratuitamente, allora la gratuità dovrebbe essere garantita a tutti, indistintamente, altrimenti si rischia di discriminare. Non siamo obbligati a offrire tutto a queste persone, cui comunque assicuriamo accoglienza e una sistemazione dignitosa», conclude il prefetto. Quanto alla Autoservizi Fvg, è il presidente Silvano Barbiero a chiarire: «Saf è un’impresa che svolge un servizio di trasporto pubblico in concessione, attraverso un’offerta indifferenziata – precisa –. Questo implica che tutti i servizi forniti, urbani ed extraurbani, siano rivolti indistintamente all’intera utenza, e comporta da parte dei fruitori il rispetto del regolamento di vettura, approvato attraverso una determina della Provincia.


Il regolamento prevede che il viaggio sia consentito solo per i passeggeri muniti di regolare titolo di viaggio, biglietto o abbonamento, la cui regolamentazione tariffaria è determinata dalla Regione e non direttamente dall’azienda. Risulta quindi fondamentale da parte dei fruitori il rispetto del pagamento del titolo di viaggio. Il compito di Saf – chiarisce Barbiero – è assicurare una gestione dell’impresa e condizioni di esercizio che permettano il rispetto degli standard contrattuali e normativi in materia di trasporto pubblico locale. Con queste premesse, la società è disponibile a discutere con le autorità competenti in merito all’istituzione di una soluzione praticabile dedicata ai richiedenti asilo, con condizioni economiche e operative definite, senza oneri per l’impresa, che non può farsi carico di una problematica di carattere sociale».

Le reazioni dei cittadini, intanto fioccano sul sito del Messaggero Veneto. C’è chi parla di «discriminazione nei confronti dei cittadini italiani» e invita i volontari a mobilitarsi in aiuto ai vecchietti friulani che, per mangiare, devono rovistare nei cassonetti o di chi ha perso il lavoro e deve mantenere una famiglia, come fa notare Caterina Monini. Chi, come Renato Mazzoli osserva che «i veri profughi sono il 20-30% di chi arriva in Europa. Un vero profugo che è scappato dalle zone di guerra non si lamenterebbe per una passeggiata di 30 minuti». «A 25 anni, Cavarzerani-stazione è una corsetta da quindici minuti, fa anche appetito, così non gettano via il nostro cibo», osserva l’ex assessore comunale Roberto Toffoletti. Dura anche la reazione della Lega Nord di Udine che interviene, assieme al consigliere comunale Mario Pittoni e a quello regionale Barbara Zilli, con una protesta. «Da internet ai biglietti degli autobus, ormai siamo di fronte alla dimostrazione che il razzismo al contrario esiste» commentano a una sola voce.

Nessun commento:

Posta un commento