domenica 14 agosto 2016

Ci conviene ascoltare gli intellettuali musulmani


Fonte: Il Giornale

Oggi ha 46 anni e vive a Monaco di Baviera dove è sposato con una ragazza danese e lavora per l’Istituto di Storia e cultura ebraica dell’Università. Il suo primo libro è stato bruciato da alcuni residenti del suo villaggio natale, mentre il suo ultimo libro era stato acquistato da una casa editrice francese che, però, per il momento, ha rinunciato a pubblicarlo perché potrebbe portare “acqua al mulino dell’estrema destra”. Abdel-Sadam vive sotto scorta da quando alcuni imam egiziani li hanno lanciato una fatwa.



La censura del libro in Francia
“La casa editrice Piranha aveva acquistato i diritti, aveva tradotto il libro, era già su Amazon quando hanno deciso di fermare la pubblicazione”, spiega al Foglio lo scrittore egiziano. “Due anni fa - spiega Abdel-Sadam - avevano deciso di acquistare il libro, dopo l’attacco a Charlie Hebdo. Dopo Nizza erano pronti a lanciarlo a settembre. Il direttore della casa editrice ha scritto una mail alla mia agente tedesca, spiegando che aveva avuto un incontro con i capi della casa editrice e che c’era un rischio troppo alto per i dipendenti nel pubblicare un simile titolo, che c’era stato Charlie Hebdo e che potevano fare la stessa fine”. In una seconda mail però la casa editrice adduceva come motivazione il rischio di far crescere i consensi per Marine Le Pen. “È la tipica reazione di ricatto morale di chi non vuole che si critichi l’Islam. È più onesta - prosegue lo studioso - la reazione dei terroristi islamici che mi dicono ‘Ti uccidiamo se critichi l’Islam. Ma c’è un’altra tattica da parte dei musulmani che ricatta in maniera emotiva dicendo: “il tuo libro ferisce i nostri sentimenti”. E questa è la tattica oggi adottata dalla sinistra in Europa. Se critichi l’islam ti trovi accerchiato da questi gruppi. È l’ipocrisia della cultura, perché hanno trasformato la paura in vanto”.

L'Islam come il nazi-fascismo
Nel suo libro lo studioso egiziano paragona l’islam al fascismo in quanto egli ritiene che l’islam non sia solo una religione, “ma anche un’ideologia politica, così come il fascismo è stato una religione politica”. “Il nazismo ha la razza ariana, l’islam la umma, la comunità dei credenti. Il popolo eletto dell’Islam è rafforzato da una missione divina: unire le nazioni e governare il mondo". "Per entrambi, islam e fascismo, l’idea di fare la guerra agli infedeli è simile: non combatti per vivere ma vivi per combattere. E questo è il jihad, la guerra santa che non guarda confini o politica, ma è la guerra che non finisce mai. È una guerra eterna per avvicinarti a Dio. Nel Corano gli infedeli sono peggio degli animali, gli ebrei come maiali e scimmie, impuri, sporchi. È la stessa semantica dei nazisti sugli ebrei".

"In futuro avremo un milione di terroristi islamici"
Attualmente ci sono 300 milioni di musulmani minorenni e, secondo Abdel-Sadam, anche se non tutti loro diventeranno terroristi, ne basta un milione per scatenare una guerra di civiltà senza precedenti. “Non rifiutano i beni di consumo, ma l’idea che c’è dietro la modernità. Non abbandonano i kalashnikov perché sono infedeli. Ma lo spirito della modernità, la libertà, l’uguaglianza, queste le rifiutano", spiega Abdel-Sadam. "Lo stato sociale deve essere riformato, non puoi ottenere benefici sociali soltanto per il fatto di avere dei figli e non far niente. Questa gente non ha idea da dove viene il denaro per vivere. Questo deve finire. Non hanno alcuna gratitudine per lo Stato che li ha accolti, provano sempre più frustrazione. Là fuori trovano tre scelte: i salafiti, i drogati e i magnaccia. La tensione aumenterà con l’arrivo di un milione di migranti soltanto in Germania. “Ci sarà più segregazione e più violenza, aumenteranno i crimini regolari e il terrorismo religioso”, conclude Abdel-Sadam che attacca la Merkel di non aver fatto nulla dopo Colonia, Ansbach e Monaco. “È andata in tivù e ha detto: ‘Andrà tutto bene’”.


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