mercoledì 17 agosto 2016

Il transessuale al posto del padre di famiglia



Testo di Diego Fusaro

Se la famiglia comporta, per sua natura, la stabilità affettiva e sentimentale, biologica e lavorativa, la sua distruzione risulta pienamente coerente con il processo oggi in atto di precarizzazione delle esistenze. Come già evidenziato dalla "Politica" di Aristotele, la famiglia è la prima comunità: è la prova – contro il moderno robinsonismo, da Thomas Hobbes a Margarite Thatcher – che l’uomo è un animale comunitario, che solo nella comunità può esistere e che nella comunità viene al mondo. Per questo, il capitale oggi aspira in ogni modo a distruggere la famiglia e, con essa, ogni forma di comunità ancora esistente, sostituendola con atomi isolati incapaci di parlare e di intendere altra lingua che non sia quella anglofona dell’economia di mercato. Rispetto agli anni Cinquanta e Sessanta, il transessuale ha sostituito il padre di famiglia (borghese o proletario) come paradigma mediatico privilegiato, divenendo l’emblema di una flessibilità a tal punto radicale da rimodellare la nuda vita e il suo elemento biologico. Il capitale vuole atomi senza identità, infinitamente manipolabili dal consumo e dalla pubblicità.

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