venerdì 19 agosto 2016

Non riuscendo ad educarli, li copriamo di insulti


Associazione Animalista Aronne: Guardate questa foto, la maestosità di queste povere alci, soggiogate da un subumano che gode di quello che ha distrutto. Che orgoglio, che dignità ci può essere in un atto del genere, provo solo ribrezzo.

Silvia Malnis: Ogni tanto mi sorge il dubbio che pubblicare queste foto serva solo a pompare l'ego di questi coglioni e far star male chi vede appesi dei fratelli...‬

Angela Zollo: Anch'io ho questo dubbio‬.

Associazione Animalista Aronne: Il dubbio è legittimo ma ogni grande cambiamento sociale si è sempre retto sulla manifestazione di un orientamento culturale e di opinione antagonista a quello che si combatte e che deve canalizzarsi. La rabbia e la disapprovazione è il primo modo, personalmente la trovo una cosa più che positiva, grazie‬.



Silvia Malnis: La rabbia e la disapprovazione nei confronti di questi esseri sono le benvenute. Ma cosa viene dopo? La maggior parte delle persone che commenta indignata queste foto mangia carne e latticini senza nessuna indignazione per quello che il loro stesso consumo fa accadere negli allevamenti, lager indisturbati del XXI secolo. Queste povere alci hanno almeno vissuto libere fino a che non hanno incontrato quel povero coglione. L'indignazione verso la caccia è un sentimento ormai piuttosto diffuso (anche se mai abbastanza) e mi chiedo a cosa portino tutti gli insulti e la cattiveria che si sfoderano nei commenti a foto come questa; mi chiedo anche se forse non serva un'educazione all'amore degli animali (uomo compreso) piuttosto che un'educazione ad odiare chi li odia. Non è un discorso contro l'attività di denuncia che è invece fondamentale, ma è invece un interrogarsi sull'influsso emotivo, sui semi di rabbia e dolore che sento cadere in me quando vedo queste cose, quando vedo un animale investito, quando vedo un giubbotto con la pelliccia sul cappuccio, etc etc etc.... Quello su cui c'è bisogno di promuovere consapevolezza sono le conseguenze e gli effetti del proprio comportamento alimentare.‬


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