lunedì 26 settembre 2016

Come fare a non essere schiavi delle multinazionali?


Il 31 maggio ebbe il primo, inaspettato, attacco di epilessia, all'età di sei anni. Il 28 agosto ebbe il 17esimo. E quello fu l'ultimo perché il giorno dopo mi decisi a portarla dal veterinario. Tra il 31 maggio e il 28 agosto, gli attacchi ebbero in media una cadenza settimanale, come descritto nei siti di veterinaria che consultai su internet. Ciò che mi fece decidere a farla visitare, lunedì 29 agosto, fu che sabato 27 ne ebbe due nella stessa giornata e uno il giorno dopo. Non era un buon segnale. Mi parve che la faccenda degenerasse. Il rimedio classico, anche per l'epilessia umana, è il fenobarbitolo. Mezza pastiglietta al mattino e mezza la sera, secondo la prescrizione della dottoressa, hanno compiuto il miracolo di farle cessare le crisi. Da quando è sotto cura, non gliene sono più venute. 



Ora però sorge il problema della cronicizzazione della malattia, che è l'obiettivo delle industrie farmaceutiche nei riguardi di tutti i pazienti del mondo, siano essi umani o animali. Poiché non intendo essere schiavo delle banche, dei governi o delle fabbriche di medicine, mi si pone la questione se, dopo un mese, sospendere la cura, che obiettivamente ha funzionato, e stare a vedere cosa succede. Ovvero, se Pupetta ricade nella situazione precedente con attacchi settimanali o se, per qualche strabiliante miracolo, l'epilessia non le si ripresenta più. Poiché credo nella formula, coniata dai medici dell'antichità, del “Vis sanatrix naturae” (la forza guaritrice della natura), non mi stupirei se la mia cagnetta ora fosse guarita del tutto, a dispetto delle indicazioni della veterinaria e delle aspettative opportunistiche delle industrie farmaceutiche. Io sarei propenso a sospendere la terapia, dopo un mese di trattamento, ma se qualcuno dei miei affezionati lettori ha qualche suggerimento da darmi in merito, o se ha avuto esperienze simili, accetto volentieri e con gratitudine di esserne edotto.


14 commenti:

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    1. Non ricordo il significato, ma può essere che la vita, nostra e altrui, sia un...terno al lotto?

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  2. La dottoressa Gabriella Mereu dice che chi ha attacchi epilettici, lo fa , per attirare l'attenzione. E per farli guarire dice ai pazienti: Come sei brutto, ridotto così! etc. Insomma frasi simili, per far riprendere la persona colpita ad alzarsi e responsabilizzarsi. Provaci, non so se funzionerà con il tuo cane!?!

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    1. Permettimi di dissentire. Come posso aspettare che la mia cagnetta si responsabilizzi? Di cosa dovrebbe responsabilizzarsi?

      E' come un bambino handicappato. Non si fa troppi problemi filosofici: vive e basta. E, nel suo caso, cerca di abbuffarsi più che può.

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  3. Invece nella Metamedicina di Claudia Rainville: l'epilessia, è difficoltà di farsi carico della vita; fuga da una situazione dolorosa o persona. Quindi è un meccanismo di sopravvivenza. Mi blocco per non andare avanti!

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    1. Ho qualche volta il sospetto che la sua voracità dipenda da scompensi ormonali. Non avendola mai fatta accoppiare, sente che le manca il maschio e/o la maternità e quindi si soddisfa mangiando.

      In questo caso, fuggendo dalla situazione dolorosa del non potersi accoppiare, non solo si rimpinza di tutto ciò che può mettere sotto i denti, ma si è anche fatta venire l'epilessia, in età adulta (6 anni).

      Come teoria ha qualche verosimiglianza.

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  4. Il tuo cane si sente abbandonato o trascurato???

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    1. Trascurato no, ma qualche volta abbandonato. A volte anche per tre mesi di fila.
      Anche se è affidata in buone mani.

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  5. "chi ha attacchi epilettici, lo fa , per attirare l'attenzione. E per farli guarire dice ai pazienti: Come sei brutto, ridotto così! etc."

    Lascia perdere queste stronzate, e chiedi al tuo veterinario se ha fatto indagini per capire la causa: possono essere semplici parassiti come fattori neurologici.
    Se si tratta di fattori neurologici, richiedi al medico cosa fare, perché l'epilessia può ripresentarsi.

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    1. Avendo già appurato, dopo analisi del sangue, che si tratta di fattori neurologici, la diagnosi è che sarà epilettica per il resto dei suoi giorni.


      L'ideale per BigPharma.

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  6. Ciao, io ho avuto il quarto cane un lupo cecoslovacco che all'età di cinque anni ha cominciato a avere crisi epilettiche.Ho fatto tutti gli esami possibili ed immaginabili e il riscontro è stato il cane è non ha niente.Ho comminciato su indicazioni del mio veterinaio a dargli il luminale, è così è stato fino all'età di dodici anni.Certamente sono sempre stato preso dal fatto che avere un cane sotto terapia farmacologica costante mi faceva incazzare e rabbia e tra alti e bassi ho continuato su quella strada.Ci sono medici veterinai omeopatici che potrebbero darti un consiglio su come affrontare la cosa da un'altro punto di vista.Io sapevo che a lungo andare quei medicinali avrebbero chiesto il conto, ma comunque il cane me lo sono goduto e lui anche.
    Ciao

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    1. In effetti, a proposito del conto da pagare, da quando le somministro il Gardenale (fenobarbitolo), non solo gli attacchi sono cessati, ma mi sembra più intontita e si stanca presto durante le passeggiate, anche se questo può dipendere dal caldo estivo e/o dalla sua pinguedine.

      Per questo, sono curioso di osservare i suoi cambiamenti nel momento in cui smetterò di darle le pastiglie.

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  7. Anche l'alimentazione va curata:
    Evitare il più possibile alimenti contenenti sostanze che possono irritare le fibre nervose (coloranti e conservanti), tipo biscottini o stuzzichini industriali. Somministrare lecitina (da mezzo a 2 cucchiaini da caffè), vitamine del complesso B (da 10 a 50 mg secondo la taglia), zinco e vitamina C.

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    1. Ti ringrazio.

      Interrogata in merito ai croccanti, la veterinaria ha detto che non c'entrano con l'insorgere della malattia.


      Su coloranti e conservanti, però, sono d'accordo con te.

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