mercoledì 21 settembre 2016

La loro disgrazia è di essere troppo belli



A volte mi rammarico del fatto che, pur trovandomi in un paradiso tropicale con una fauna stupenda, non riesca a trovare il tempo, la voglia o l'occasione di andare nella foresta o nella boscaglia a cercare animaletti da fotografare. Qualche cosa ho fatto, in tal senso, nei primi anni in cui venivo in Madagascar, ma ultimamente, da quando faccio vita di coppia con Tina, mi sono lasciato prendere dal solito tran tran quotidiano, né più né meno di quello che mi succede in Italia. Fare la spesa, cucinare, lavare i piatti, cercare una connessione internet che funzioni, sono tutte cose che mi portano via del tempo e se sono impegnato a fare tali cose, non vado in giro nelle foreste o nelle boscaglie. A tutto questo si aggiunga la paura frenante di Tina ad inoltrarsi in luoghi lontani dalla città, a causa della presenza, reale o immaginaria, dei malaso, i banditi. Eppure, dieci anni fa, Tina non era così paurosa. E' cambiata lei o effettivamente la criminalità è aumentata in Madagascar? Io non ci tengo a sperimentarlo di persona e se Tina dice che con il calare delle tenebre, che in quelle latitudini si verifica immancabilmente alle sei di sera, dobbiamo chiuderci dentro casa a chiave, io le do retta, senza obiettare. 



Per fortuna, in base al proverbio che se la montagna non va a Maometto, quest'ultimo va alla montagna, a volte capita che sia la natura, ovvero alcuni suoi splendidi rappresentanti, a venirmi a trovare. E' il caso di un bel coleottero che è andato a posarsi sulle lenzuola stese ad asciugare nel cortile dell'hotel Vahombe di Tulear. Dall'aspetto si direbbe un carabide, ma siccome i carabi sono coleotteri camminatori, mi riesce difficile credere che quell'esemplare sia arrivato lì volando. Del resto, ci sono anche le eccezioni. 



Tanto per fare un esempio delle meraviglie che, in questo caso sul piano entomologico, si possono vedere in Madagascar, ecco una foto raffigurante un Trachelophorus giraffa e si capisce perché lo abbiano chiamato così. Si trova allo stato libero nel parco di Ranomafana e in quello di Andasibe Mantadia, ma è molto più facile trovarlo sulle bancarelle di fossili, bigiotteria, artigianato e minerali a riprova del fatto che l'uomo è un distruttore per natura, un superpredatore che prima o poi dovrà affrontare una giusta Nemesi per i disastri che sta combinando. Se per la pesca, almeno nei mari occidentali, c'è un periodo di riposo imposto per legge, per la raccolta di piccoli insetti tropicali non c'è limite e i raccoglitori, che poi li venderanno a chi mette questi piccoli gioielli dentro sfere di resina trasparente, andranno in cerca di tali meraviglie fino alla loro totale estinzione. Così succederà che dovranno cambiare mestiere, fino a quando la corda si spezzerà e la natura presenterà il conto. Salatissimo.  

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