domenica 18 settembre 2016

La Turchia fa passi indietro nella civilizzazione


Fonte: La Stampa

Insultata e picchiata per avere indossato un paio di calzoncini su un autobus pubblico. Succede a Istanbul, dove Aysegul Terzi, infermiera di 23 anni, ha visto il suo ritorno a casa trasformarsi in un incubo.  La ragazza stava tornando a casa nel tardo pomeriggio dell’ultimo giorno di Kurbam Bayrami, la festa del Sacrificio, la ricorrenza più importante del calendario islamico dopo le celebrazioni che seguono la fine del Ramadan. Indossava un paio di calzoncini in una Istanbul sonnolenta, dove l’autunno sembra non voler arrivare e le temperature sono ancora decisamente miti.  


Preso l’autobus, si trovava in piedi sul fondo della vettura quando ha iniziato a sentire prima un mormorio e poi frasi distinte da parte dell’autista, sempre più inquietanti. «Chi porta i calzoncini è il diavolo. Chi porta i calzoncini deve morire». Stando alla testimonianza della ragazza, il conducente l’ha successivamente presa a calci, colpendola anche al volto. Nessuna delle persone presenti ha voluto aiutarla. I filmati mostrano chiaramente la giovane che si accascia sul fondo della vettura a causa delle percosse subite.  Aysegul si è fatta lasciare in mezzo alla strada e ha chiamato il padre, che l’ha portata in ospedale. La sua storia è diventata subito trend topic su Twitter, con l’hashtag #AyşegülTerzininSesiOlalım, ossia «diventiamo la voce di Aysegul Terzi». La Turchia da tempo è sotto la lente di ingrandimento per la sua deriva autoritaria e conservatrice. Il timore di molti osservatori è che il fallito golpe dello scorso luglio e le conseguenti purghe del Presidente Erdogan possano accentuare questa tendenza. 

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