venerdì 23 settembre 2016

L'Italia ha la classe politica che si merita



Un amico ci ha detto: “Se si facessero le elezioni a S.Vittore, risulterebbe eletto un delinquente”. Sembrerebbe una osservazione banale e scontata, ma non è esattamente così. Traslando il concetto alla politica italiana e depurandolo di quel tanto di paradossale e di estremistico che in tal caso verrebbe ad assumere, esso si adatta perfettamente alla situazione di questo nostro mondo politico corrotto e corruttore, colluso con le varie mafie per motivi economici ed elettorali, pronto a qualsiasi compromesso in nome del potere e del denaro ed insensibile, per incapacità strutturale della propria coscienza, alle istanze di giustizia, di equità sociale, così come ad una semplice posizione di vera dignità personale!



Ci si adatta perché la miseria morale della nostra classe politica prende l’avvio da un generale decadimento della moralità della popolazione ed in esso trova il suo naturale terreno di coltura. Una popolazione che si è man mano abituata a derogare da quelle che sono le regole e le leggi che governano la convivenza di un paese civile, incominciando dal chiedere o accettare le raccomandazioni per ottenere qualche cosa di non meritato e proseguendo con l’evadere o l’eludere le tasse pur sfruttando (e pretendendo) i servizi che lo Stato eroga con quel denaro. Una popolazione che, anziché da persone corrette, è per lo più composta da furbetti che non fanno la fila, che per fare carriera sul lavoro preferiscono adulare e tramare anziché lavorare duro e bene, che sono servili con i forti ed arroganti con i deboli. Una popolazione che non ha più ideali, ma solo traguardi personali, non ha più dignità, ma solo interessi, non ha più solidarietà, ma solo egoismi.


A partire dal dopo guerra, sia per l’insensata ossessione di distruggere tutto un mondo precedente, col suo bene ed il suo male (gettando l’acqua sporca ed il bambino..), e sia per la contemporanea predicazione del materialismo più esasperato, nella sua accezione marxista così come in quella capitalista, si è proceduto a demolire poco a poco quella intelaiatura etica e morale che era stata costruita in secoli e secoli di progresso civile. Certamente in Italia questi fattori hanno trovato un fertile terreno a causa di una certa predisposizione culturale nata forse sin dalla caduta dell’impero romano e sempre lievitata nei secoli, trovando la sua espressione sintetica nello storico detto: ” Franza o Spagna, purché se magna”.


Lo proverebbe il diverso tipo di mentalità che ritroviamo in altri paesi che sono nazione da secoli anziché da pochi decenni. Quali che siano comunque le cause profonde del fenomeno, sta di fatto che qui da noi l’opera di demolizione e la predicazione materialista si sono sviluppate velocemente, tenacemente  e profondamente, creando una sorta di circolo chiuso che si alimenta da solo in un rincorrersi di causa ed effetto che questo fenomeno ha ingigantito. Pensare che da un simile contesto generale possa uscire, per non si sa quale miracolo, una classe politica onesta, corretta e dignitosa, è follia pura! Un vecchio adagio recita: “Ogni popolo ha la classe politica che si merita” e noi aggiungiamo che la classe politica di un Paese è l’espressione sintetica della popolazione di quel Paese!


In conclusione, in Italia non è tanto, e comunque non è per prima cosa, necessario cambiare la classe politica, quanto cambiare la gente.
Il resto viene poi … da sé! Certamente la cosa non è facile, ma non ci sono né altre strade, né scorciatoie.


Nessun commento:

Posta un commento