martedì 11 ottobre 2016

Senza lavoro i rumeni si organizzano



PAVIA. Il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno, proposto dal Movimento 5 stelle, contro la pesca di frodo nei fiumi. Una piaga che sta dilagando e mette seriamente in crisi un ecosistema già colpito da inquinamento e lunghi periodi di siccità. Stando alle stime delle associazioni di pesca e delle forze dell'ordine più di 200 bracconieri agiscono sul fiume con metodi di pesca invasivi: elettricità, esplosivi, veleni (soprattutto candeggina). Iolanda Nanni, consigliere regionale del M5s Lombardia, dichiara: «I nostri fiumi si stanno impoverendo e la pesca di frodo è una delle cause, ma costituisce anche un grave rischio per la salute dei consumatori considerato che il pesce non controllato potrebbe finire sulle nostre tavole. La Lombardia ha il dovere di intensificare i controlli sulla pesca illecita. L'ordine del giorno invita Maroni a coordinarsi con Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Autorità di Bacino del Po per aumentare i controlli e la vigilanza e a insistere con il Governo per trovare risorse per più agenti. Il fiume Po e il suo patrimonio ittico vanno tutelati, perchè costituiscono un bene ambientale da valorizzare e possono costituire un importante valore per il turismo».



Se un tempo i casi di bracconaggio erano abbastanza sporadici e, comunque, limitati ad azioni di singoli pescatori, ultimamente si sta sviluppando una rete di pescatori di frodo che agiscono in gruppo, in maniera organizzata e addirittura con dei furgoni refrigerati per congelare immediatamente il pesce pescato illecitamente e trasferirlo sui mercati. Lo testimonia un episodio accaduto lo scorso mese di luglio a Pieve del Cairo. Un pescatore della zona è stato aggredito da una banda di almeno trenta persone, tutti pescatori di frodo, che nell’oscurità, attorno alle 3 del mattino, hanno posato oltre tre chilometri di tremagli (reti ndr) nelle acque della sponda lomellina del Po, dal ponte di Pieve del Cairo sino alla Baracca dei Frarìn a Mezzana Bigli. Il pescatore ha provato a tagliare le reti con un coltello, ma è stato aggredito e preso a sassate e ha dovuto fuggire. «Nell'allontanarmi – aveva detto – ho notato almeno tre accampamenti di bracconieri e due camioncini-frigo su cui sarebbero stati poi caricati i pesci».

[N.d.R. Articolo segnalato da Francesco Spizzirri, che ringrazio]


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