domenica 6 novembre 2016

Il fascino ipnotico della musica ritmica


Si dice che gli occidentali siano in media più tristi degli abitanti del Terzo Mondo, affermazione riassunta nella formula “I soldi non fanno la felicità”. Stabilito che la felicità non è di questo mondo e che in ogni caso si tratta di questioni personali e squisitamente soggettive, una cosa è certa: in Madagascar la gente sa come divertirsi. Basta che un gruppo di musicisti si accomodi su un pick-up e si metta a suonare le loro musiche preferite, scarrozzato in giro per la città, che subito si forma un codazzo di donne, ragazze e bambini disposti a seguirlo in capo al mondo. In questo caso, il guidatore del fuoristrada, con a bordo i virtuosi musicisti, ha voluto portare il pubblico deambulante sul fango del fondale marino di Tulear, approfittando della bassa marea.

Nessun problema per gli entusiasti estimatori della ritmica musichetta. Il fenomeno è talmente diffuso che i canditati alle elezioni non si sono lasciati scappare simile ghiotta occasione e oltre a musica ad alto volume, cercano di conquistare voti elargendo doni come magliette con l’effige dell'interessato o cappellini con il logo del partito. Non so se coloro che riescono ad accaparrarsi simili preziosi regali poi votino il generoso candidato, ma l’eccitazione nella folla, tra musica e cotillons, arriva alle stelle. Il pifferaio di Hamelin non potrebbe fare di meglio.

Nessun commento:

Posta un commento