lunedì 20 febbraio 2017

Il circo della farfalla


La vita è un circo e i suoi personaggi più numerosi sono i pagliacci. Così numerosi che riescono a infestare anche la vita virtuale di internet e vengono chiamati Troll. Nella vita reale, o apparentemente tale, i pagliacci si dividono in due categorie. Come nel circo equestre classico, composto di animali feroci, nani e ballerine, c’è il pagliaccio triste vestito di bianco, con la lacrima dipinta sul volto, e il pagliaccio ridanciano dalle grosse scarpe e dai vestiti variopinti, così nella vita reale ci sono i pagliacci buoni e i pagliacci cattivi. Questi ultimi sono una minoranza, ma riescono ugualmente a fare molti danni. Gli altri, subiscono. Io sono un pagliaccio di medie dimensioni, né buono né cattivo, senza infamia e senza lode e da dieci anni vivo la vita anfibia del pendolare tra il Friuli e il Madagascar. In Friuli conduco la scialba esistenza del pensionato senza essere pensionato e godo di una scialba serenità senza stimoli. Se voglio avere qualche contatto con la natura, devo andare io a cercarla. In Madagascar è lei che viene a cercare me, anche quando proprio non ci penso. Basta tenere una luce accesa di notte e si presenta nelle vesti di una falena ocellata. Le nostrane, la Saturnia e la Pavonia, sono di grosse dimensioni e hanno bisogno dei finti occhi per difendersi da assioli e civette. Questa falena, come me pagliaccio, è di medie dimensioni e ha ritenuto opportuno anch’essa dotarsi di ocelli, onde spaventare gli alati predatori notturni. Gli può andar bene una volta al massimo. O due, perché la vita anche per lei è un circo e i pagliacci cattivi sono scaltri.




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